QT 1 - “Interventi urgenti per la moria di pesci nel lago Trasimeno”
Interrogazione di Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica), l’assessore Meloni risponde: “Situazione risolta grazie ad interventi coordinati e fondi stanziati dalla Regione”
05 Giu 2025 11:33
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(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione a risposta immediata, presentata da Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) dal titolo “Moria di pesci nel Lago Trasimeno - Richiesta di interventi urgenti, trasparenza sulle cause, supporto sanitario e ambientale, misure straordinarie per la tutela del lago, dell'ambiente e della stagione turistica, con particolare riferimento alle azioni regionali in relazione all'eccezionalità e precocità del fenomeno”.
Illustrando l’atto in Aula, Arcudi ha spiegato che “la Regione Umbria, cui spetta la responsabilità in materia di demanio idrico e sanità pubblica, non può rimanere in silenzio. Serve un’azione tempestiva, coordinata e straordinaria, per salvaguardare il Lago Trasimeno, le comunità che ci vivono e l'immagine dell'intero territorio regionale. Dalla fine di febbraio il Trasimeno è teatro di una moria anomala e anticipata di pesci, in particolare di carassi, con conseguenze evidenti per l’equilibrio ambientale, la salute pubblica e l’economia locale, in primis il turismo. Un fenomeno che, pur essendo ciclico, quest’anno ha raggiunto dimensioni inedite e si è manifestato con un anticipo preoccupante, rendendo insufficienti le misure ordinarie di contenimento e gestione. I sindaci dei Comuni del Trasimeno, su indicazione dell’Usl Umbria 1, hanno già emanato ordinanze per la bonifica delle sponde, segnalando rischi igienico-sanitari concreti. Si tratta di una situazione grave e diffusa. Per questo chiedo che la Giunta regionale: chiarisca le reali cause del fenomeno ed effettui comunicazioni ufficiali per tutelare cittadini e operatori; dichiari lo stato di calamità naturale per l’area del Lago Trasimeno; adotti misure straordinarie operative e finanziarie, ulteriori rispetto alla DGR 519/2024, per la rimozione e lo smaltimento urgente dei pesci morti; coinvolga immediatamente un numero maggiore di pescatori locali; attivi un tavolo inter-istituzionale con Comuni, Arpa, Usl, Afor e Protezione Civile; acceleri il protocollo per l’adduzione dell’acqua dalla diga di Montedoglio, in collaborazione con la Regione Toscana; agisca concretamente a tutela della stagione turistica 2025, prevedendo risarcimenti per gli operatori economici colpiti”.
L’assessore Simona Meloni ha risposto: “La moria dei pesci è un fenomeno noto e legato a condizioni ambientali critiche, alla presenza di batteri, alla ridotta ossigenazione. La Regione ha avviato una serie di azioni concrete: la formazione degli operatori addetti alla raccolta dei pesci, l’elaborazione di linee guida per la gestione delle morie di pesci. Tra metà aprile e metà maggio è stata attivata una apposita task force, anche per ridurre l’impatto visivo del fenomeno. La situazione è stata risolta. Nel 2024 vennero stanziati 50mila euro per la raccolta e lo smaltimento dei pesci. La cooperativa dei pescatori ha provveduto alla raccolta e allo smaltimento ma dal ministero ci hanno comunicato che non potremo utilizzare le risorse europee Feampa per risarcire chi svolge questi interventi, per i quali abbiamo stanziato 70mila euro”.
Il consigliere Arcudi ha replicato: “Ci troviamo spesso a confrontarci sul futuro del Trasimeno. In quell’area si registra anche un calo dei flussi turistici e bisogna invertire la tendenza. Importante trovare le risorse per coprire questi interventi di bonifica in un’area tanto ampia”. MP/