PROTEZIONE CIVILE: “I GRUPPI ED IL VOLONTARIATO RISCHIANO IL COLLASSO ECONOMICO: NECESSARIO UN INTERVENTO STRATEGICO DELLA REGIONE” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I)

Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) lancia l'allarme sulla situazione dei gruppi di Protezione Civile e del volontariato che rischiano “il collasso economico” per l'obbligo di adeguarsi alle disposizioni normative nazionali. Lignani sollecita quindi un “intervento strategico della Regione per consentire a questi soggetti di continuare a svolgere la loro indispensabile funzione”, e invita “la Giunta regionale a coinvolgere in maniera diretta i gruppi della Protezione Civile nell’attività di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi”.

Data:

05 Lug 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 5 luglio 2013 - “I gruppi di Protezione Civile ed il volontariato rischiano il collasso economico che rende necessario un intervento strategico della Regione per consentire a questi soggetti di continuare a svolgere la loro indispensabile funzione”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) che ricorda come il Decreto Legislativo 9 aprile “81/2008” (che in materia di sicurezza assimila i volontari della Protezione Civile ai lavoratori dipendenti), reso ormai vincolante nella sua attuazione dal Decreto del Capo Dipartimento della Protezione civile del 12 gennaio 2012 un “rilevante costo economico a carico dei gruppi e delle associazioni” .


 

Lignani Marchesani spiega che il “pesante investimento economico si rende necessario per la formazione del responsabile, per le visite visite mediche dei volontari e per l'acquisto acquisto dei dispositivi di protezione individuale da parte delle singole associazioni. Un costo medio a gruppo che – sottolinea - ruota intorno ai diecimila euro, una cifra francamente insostenibile per un mondo di volontari: di conseguenza, non si può prescindere da un intervento pubblico, mirato e razionale in tempi di contrazione della spesa”.


 

Quanto sia utile, per non dire indispensabile, il ruolo dei gruppi di Protezione Civile nelle varie emergenze regionali ed extra regionali – aggiunge Lignani Marchesani - è sotto gli occhi di tutti; è superfluo, in questa sede, elencare i grandi meriti che negli ultimi anni hanno avuto questi centri di aggregazione comunitaria. È necessario, pertanto, prevedere una estensione dei ruoli della Protezione Civile per giustificare gli investimenti dei singoli e stanziare contributi pubblici per mantenere in efficienza un patrimonio regionale. A cominciare dalla ormai prossima stagione degli incendi boschivi – suggerisce -, in cui la Protezione civile non può giocare un mero ruolo di 'avvistamento', ma deve poter coadiuvare i dipendenti dell’Agenzia Forestale regionale addetti allo scopo, che attualmente sono organizzati in tre comparti, a loro volta suddivisi in quattro squadre di quattro unità ciascuna. Di fatto, al momento, solo quarantotto persone in tutta l’Umbria ovviamente al di fuori dei Vigili del Fuoco, sono realmente attive nel campo dell’antincendio”.


 

L'esponente di Fd'I spiega poi che ad oggi “la Giunta regionale continua, in maniera immotivata, ad opporsi ad un coinvolgimento diretto dei gruppi della Protezione Civile nell’antincendio, come dimostra il progressivo taglio dei contributi in materia. È invece necessario voltare pagina – conclude Lignani Marchesani - per ottenere contemporaneamente due risultati strategici: mantenere in efficienza i gruppi chiamati agli onerosi adempimenti prima ricordati, e rompere con una politica clientelare di possibili assunzioni future, cosa che la macchina regionale non può più permettersi”. RED/tb

Ultimo aggiornamento: 05/07/2013