(Acs) Perugia, 16 gennaio 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Daniele Carissimi (Lega) che impegna la Giunta a “mettere in campo misure rivolte alle imprese e alle pubbliche amministrazioni del territorio finalizzate alla promozione e al sostegno di modelli di logistica inversa sostenibile, volti a ridurre al contempo la produzione di rifiuti e imballaggi e la generazione di emissioni in atmosfera, in linea con le virtuose sperimentazioni già avviate sul territorio nazionale da operatori pubblici e privati”.
“Il settore dell’e-commerce sta conoscendo da diversi anni un momento di espansione apparentemente inarrestabile – ha detto Carissimi – e con il forte aumento del numero di persone che acquistano online, anche dovuto alla pandemia da Covid-19, è aumentato anche il volume dei resi e delle sostituzioni dei prodotti e sono aumentati i servizi offerti da produttori e distributori basati sulla cosiddetta ‘logistica inversa’ e i loro vantaggi, tra cui ad esempio la possibilità per i clienti finali di spedire ai produttori i beni giunti a fine vita per il loro recupero o smaltimento. Analogamente, la crescita del settore dell’e-commerce e della logistica di ritorno ha contribuito allo sviluppo di strategie imprenditoriali estremamente vantaggiose per produttori e distributori, quali la possibilità di riparare i beni, commercializzare nuovamente i prodotti resi o parti di essi ove il loro stato lo consenta, gestire gli stoccaggi in modo più efficiente, recuperare materiali o scarti per la produzione di nuovi prodotti in luogo di materie prime vergini. I meccanismi descritti prendono il nome di reverse logistic, o logistica di ritorno e possono essere definiti come quei processi - opposti a quelli di distribuzione dei beni da produttore a consumatore – nei quali i beni tornano dal consumatore finale al produttore riguadagnando valore anche dopo avere esaurito il loro ciclo di vita. Per rendere i processi di reverse logistic davvero sostenibili – secondo Carissimi - dovrebbero pertanto essere messe a punto misure finalizzate a: o diminuire il numero degli acquisti ‘sperimentali’ implementando servizi che consentano al consumatore di scegliere con maggiore consapevolezza i prodotti, pur garantendo la possibilità di effettuare i resi e disincentivando lo smaltimento; o diminuire la quantità di imballaggi utilizzati nelle spedizioni e renderli riutilizzabili, oppure realizzarli con materiali totalmente riciclabili o biodegradabili; o ridurre l’impatto ambientale dei trasporti necessari per garantire le spedizioni e i resi ottimizzando i percorsi, realizzando punti di ritiro dedicati, migliorando la gestione degli spazi per ispezionare, valutare e immagazzinare la merce; o costruire partnership tra gli operatori della filiera coinvolti, dai produttori agli impianti di recupero e smaltimento, per efficientare e rendere complessivamente sostenibili e convenienti sul piano dei costi le infrastrutture di logistica inversa implementate; o sviluppare meccanismi di autorizzazione e tracciabilità del reso idonei da un lato a garantire al produttore un corretto controllo sulla merce in ingresso e dall'altro a rendere semplici per i clienti le operazioni di restituzione. E’ inoltre essenziale coinvolgere i consumatori e renderli partecipi dei processi e dei vantaggi della logistica di ritorno, ad esempio organizzando campagne che spieghino ai cittadini il ruolo che devono svolgere e li incoraggino alla corretta restituzione dei beni. Infine, per massimizzare l'efficacia e l'efficienza della logistica inversa, è fondamentale stabilire partnership tra aziende, fornitori, rivenditori e altri stakeholder lungo la catena di approvvigionamento per garantire la tracciabilità dei prodotti ed efficientarne la gestione”.
INTERVENTI
Thomas De Luca (M5s): “questo atto va contro la programmazione regionale del Piano dei rifiuti, io voterò a favore ma mi chiedo se tale atto sia ammissibile dato che va in contrasto con gli orientamenti della maggioranza”.
Valerio Mancini (Lega): “Il tema è importante e non contrasta con il Piano rifiuti, cerca di ottimizzare le operazioni connesse con la distribuzione, anche del piccolo e commerce. Il tema è come recuperare tempi e costi della distribuzione. Importante il passaggio sulle amministrazioni locali, anche nei comuni più remoti. Molti cittadini non sanno che ci sono punti di raccolta e distribuzione dei prodotti, bisognerebbe informarli”. PG