(Acs) Perugia, 9 marzo 2011 - “Dopo la mia sollecitazione pubblica, la Giunta regionale (l'assessore Tomassoni ha parlato di 'svista') ha modificato l'atto con la dichiarazione di inalienabilità degli immobili relativi al 'lascito Franchetti'”. Così Andrea Lignani Marchesani (PdL) che, in una nota, ricorda come “nella Commissione della scorsa settimana avevo sottolineato lo stato dei beni del 'lascito Franchetti', oggi in possesso della Regione. Se Villa Montesca e i locali della 'Tela Umbra' – osserva - erano stati dichiarati indisponibili e finalizzati alla formazione, erano al contrario stati dichiarati alienabili l’omonima area camping , immobili e magazzini di Palazzo Tomassini (cosiddetti Magazzini Tancredi) e soprattutto la Villa di Rovigliano.
Lignani fa sapere anche che “il presidente di 'Tela Umbra' aveva fatto pervenire una lettera in cui si dichiarava pronto ad agire in giudizio contro l’ipotesi di alienazione. La Giunta regionale - continua l'esponente del PdL - ha, da parte sua, affermato che la propria disponibilità a recepire le richieste del sottoscritto e degli emendamenti successivi del collega Dottorini è una volontà politica e che le volontà del barone Franchetti sul futuro del lascito è solamente un obbligo di natura morale e non una disposizione che determina un vincolo giuridico. Una differenza di non poco conto – rileva Lignani - rispetto a quanto affermato dal presidente di 'Tela Umbra' su cui è necessario fare quanto prima chiarezza, per capire soprattutto l’entità degli interventi futuri di manutenzione dell’intero lascito”.
Per Lignani, infatti “urgono interventi che diventeranno sempre più onerosi nel tempo, soprattutto per quanto concerne la Villa di Rovigliano, in stato di degrado ed abbandono. Per questo – conclude - è necessario che la Regione convochi un tavolo con Comune di Città di Castello e potenziali soggetti interessati alla gestione al fine di potenziare al massimo la funzione di valorizzazione del patrimonio”. RED/as