(Acs) Perugia, 20 novembre 2009 - “E’ inammissibile l’approvazione del decreto legge del Governo Berlusconi che prevede la privatizzazione della gestione dell’erogazione dell’acqua, mentre in Francia, negli Stati Uniti e in gran parte d’Europa si procede in senso contrario. L’acqua è un bene comune e non va assoggettata alle regole di mercato.” Lo afferma il consigliere regionale Mauro Tippolotti (Sinistra per l'Umbria) evidenziando che “il processo di liberalizzazione dell’acqua oltre ad affossare un diritto universale, colpirà sensibilmente i consumatori. Il rischio è quello di vedere lievitare i costi delle bollette in un contesto già drammatico a causa della crisi economica che penalizza principalmente le fasce più deboli della popolazione”.
Per Tippolotti un ulteriore pericolo “è quello dell’impoverimento del sistema idrico e della sua corretta manutenzione e sviluppo. Infatti le esperienze di privatizzazione della distribuzione idrica all’estero si sono dimostrate lacunose sotto il profilo della gestione, manifestando l’incompatibilità tra business e qualità del servizio, e hanno portato alla ripubblicizzazione del settore. Per tutti questi motivi – conclude il consigliere regionale - è indispensabile tutelare il carattere pubblico dell’acqua come diritto universale e operare per un immediato processo di ripubblicizzazione, attivando forme di partecipazione e mobilitazione, a cui 'La Sinistra per l’Umbria' garantirà il proprio appoggio e di cui si farà promotrice”. RED/mp