(Acs) Perugia, 23 settembre 2025 - “Questa mattina ho presentato in Seconda commissione, a nome del gruppo Forza Italia, un emendamento al disegno di legge della Giunta ‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’, con l’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)”. Così, in una nota Laura Pernazza (Forza Italia) che spiega come il suo intervento riguarda “l’articolo 3, comma 1 della legge e cancella l’obbligo, previsto dal testo originario, di documentare preventivamente i fabbisogni energetici dei membri della CER. Una norma che rischiava di bloccare le comunità energetiche ancor prima di partire, mentre con la mia proposta si consentirà loro di svilupparsi realmente”.
“Con questo emendamento – spiega Pernazza - si recepiscono le osservazioni avanzate da numerose associazioni di categoria per rendere la normativa regionale più coerente con il quadro nazionale, rafforzando il ruolo delle comunità energetiche nella transizione ecologica dell’Umbria. In questo modo si intende garantire un accesso più ampio a cittadini e imprese, creando pari opportunità e generando un effetto moltiplicatore positivo sul territorio”.
“In sede di Commissione – fa sapere il consigliere forzista - ho inoltre espresso le mie perplessità rispetto alla retroattività prevista dalla norma, che potrà dar luogo a numerosi contenziosi, e alla decisione di procedere rapidamente senza attendere la normativa nazionale. Un approccio che espone ulteriormente la Regione a rischi legali, a differenza di altre Regioni che hanno scelto la via della sospensiva all'iter legislativo”.
“Un altro aspetto che considero assolutamente necessario – osserva Pernazza - è la realizzazione di una mappatura dettagliata del territorio, strumento già adottato in regioni come la Puglia. Anche in Umbria possiamo e dobbiamo dotarci di una cartografia aggiornata che dialoghi con i piani regolatori e con gli strumenti urbanistici comunali, così da fornire un quadro chiaro e condiviso delle aree idonee e non idonee. Una mappatura di questo tipo darebbe maggiore certezza ai tecnici e a chi vuole investire sugli impianti, ridurrebbe la discrezionalità amministrativa e aiuterebbe i Comuni, che oggi si trovano spesso soli a gestire progetti complessi senza una visione d’insieme. Sono convinta – conclude - che questo strumento possa rappresentare un tassello fondamentale per coniugare sviluppo energetico, tutela del paesaggio e pianificazione territoriale, e auspico che la Regione scelga finalmente di procedere in questa direzione”. RED/as