“Potenziamento della promozione per le ‘culle per la vita’ negli ospedali umbri”
Sì dell’Aula sulla mozione a firma Puletti, Castellari, Carissimi (Lega). 12 i voti favorevoli 4 i contrari
11 Lug 2023 14:57
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(Acs) Perugia, 11 luglio 2023 – Via libera dall’Aula di Palazzo Cesaroni alla mozione promossa dai consiglieri della Lega, Manuela Puletti (primo firmatario), Marco Castellari e Daniele Carissimi che impegna la Giunta regionale ad intervenire per il ‘Potenziamento della promozione per le ‘culle della vita’ installate all’interno della rete ospedaliera regionale’. I voti favorevoli sono stati 12 (Lega, Fdi, Tesei per l’Umbria, Patto civico), 4 i contrari (Pd, M5S).
Nello specifico, i tre consiglieri leghisti chiedono all’Esecutivo di “prevedere, compatibilmente con le risorse di bilancio disponibili, una campagna di informazione a livello regionale, che coinvolga capillarmente le strutture di proprietà e pertinenza della Regione (Usl e Aziende ospedaliere), le Amministrazioni provinciali e comunali umbre e il sito della Regione affinché le mamme abbiano garantita la piena conoscenza e le possibilità che offre, nel rispetto della normativa nazionale, la struttura denominata ‘culla per la vita’”.
Nell’illustrazione dell’atto di indirizzo, Puletti ha sottolineato che “i residenti in Italia scendono al 31 dicembre 2022 a 58milioni 800mila. Un trend negativo che nel biennio della pandemia fa sì che il deficit della popolazione cali di un mezzo punto percentuale. L’Istat evidenzia che il 2022 ha visto il record negativo delle nascite facendo registrare un altro sensibile arretramento rispetto al 2021, attestandosi sotto quota 400mila nuovi nati con un meno 1,9 per cento a dir poco allarmante. Le difficoltà economiche derivanti dalla crisi pandemica, dal caro vita e dal conflitto russo-ucraino hanno fatto sì che per intere fasce della popolazione è calato il potere d’acquisto peggiorando le loro condizioni di vita. Nello scorso anno si è raggiunto il più alto livello di impoverimento delle famiglie alle prese, soprattutto quelle con figli, con difficoltà a far fronte al pagamento di bollette o rata del mutuo, ma anche per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, materiale scolastico e visite mediche. Sono quasi 2milioni le famiglie italiane che versano in uno stato di povertà assoluta con 5milioni e mezzo di cittadini coinvolti. Questo ovviamente non favorisce la natalità e la serena crescita dei nuovi nati. Ogni anno in Italia vengono abbandonati 3mila neonati da donne tra i venti e quaranta anni, in prevalenza italiane e solo una piccola parte di loro trova conforto negli ospedali dove la legge garantisce loro il ‘parto in anonimato’ e ai loro figli cure mediche. In Italia si contano 56 di questi presidi anti abbandono per neonati, ospitati in aree protette degli ospedali. Dal 2018 l’Umbria ha attivato negli ospedali di Perugia e Città Di Castello due culle per la vita grazie alla sinergia tra enti pubblici, terzo settore e associazioni di categoria in ambito medico, mentre sono in fase di ultimazione di una terza a disposizione della cittadinanza della provincia di Terni. Importante è una maggiore opera di sensibilizzazione e promozione da parte delle Istituzioni di questo servizio perché permetterebbe di evitare il dramma dell’abbandono dei neonati in luoghi inappropriati, tali da metterne a repentaglio la loro vita. Contestualmente verrebbe data alle madri la garanzia di un parto sicuro e rispettoso della loro difficile e dolorosa scelta”.
Interventi:
Thomas De Luca (M5S): “Propongo un emendamento per inserire nella mozione la promozione del parto in anonimato. Noi abbiamo una legge nazionale che garantisce in Italia il parto in anonimato. E questo garantisce di partorire in sicurezza con il supporto sanitario necessario. Questo tipo di possibilità è sicuramente migliore rispetto a porre un bambino vicino a un cassonetto. Se devo fare una campagna di comunicazione istituzionale sulla possibilità di partorire in sicurezza devo garantire il parto in anonimato. Dobbiamo lavorare anche sulla salute mentale e sulla clandestinità, traducendo la campagna in altre lingue. Non condivido la proposta di fare una campagna di comunicazione istituzionale per promuovere la possibilità di lasciare un neonato nella culla per la vita. Invece dovremmo sostenere un percorso di privacy con un parto in sicurezza”.
Andrea Fora (Patto civico): “Si possono tenere insieme queste due istanze. L’emendamento De Luca è condivisibile e non sostitutivo della proposta Puletti. Tutti noi dobbiamo riconoscere che prima di affrontare l’ultimo anello del disagio serve ridare centralità al servizio pubblico, ribadendo la possibilità del parto in anonimato nel servizio pubblico. Credo altresì che c’è un target di persone che rifugge l’intervento pubblico, anche per paura. Alcune fasce di utenza non le intercetteremo e questo dà il senso della culla per la vita. L’ultima ed estrema ratio. Promuoviamo la centralità del servizio pubblico con il parto in anonimato, ma anche l’ultima risposta con la culla per la vita”.
Valerio Mancini (Lega): “Proporrei di inserire che nei consultori ci siano rappresentanti delle associazioni per la vita. Perché ci sono persone che decidono all’ultimo minuto e magari possono essere aiutate”.
Puletti (Lega): “Non accetto gli emendamenti di De Luca. Possiamo dibattere su questi temi per tutto il giorno, ci sono visioni diverse. Questa mozione è semplice: esiste un servizio in diversi ospedali, quello della culla per la vita, e chiedo di far presente l’esistenza di queste realtà”.
De Luca: “Voto contrario a questa mozione perché non ha senso ragionare per ideologie. Così noi avremo parti fatti non in sicurezza. Il parto in anonimato è un’esigenza che arriva prima della culla per la vita”. DMB/