(Acs) Perugia, 2 agosto 2018 - “Per il secondo anno consecutivo l'Umbria si attesta come peggiore regione d'Italia per andamento del prodotto interno lordo. Il calo è di ben -1 per cento, molto peggiore del -0,2 delle Marche e del -0,1 del Molise. Tutte le altre Regioni hanno registrato un incremento, anche significativo”. I consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati (M5S) intervengono a commento dei dati riguardanti l’economia umbra e, invitando Giunta regionale e maggioranza a non minimizzare il problema, rilevano la necessità di verificare e analizzare i risultati ottenuti con le risorse regionali erogate da Gepafin e Sviluppumbria, e sollecitano nuovamente l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su quest’ultima.
Carbonari e Liberati entrando nel dettaglio della performance economica umbra rilevano che “il calo cumulato tra il 2008 e il 2014, pari a -17,1 per cento (il secondo peggiore in Italia) dimostra che il tragico sisma 2016 non può essere l'unico capro espiatorio di questi dati devastanti. Le cause del disastro economico dell’Umbria sono molteplici e si intrecciano con anni di scelte politiche sbagliate o inesistenti, sprechi e risorse dirottate verso progetti inutili, poca meritocrazia ed evidenti favoritismi. Un ‘meccanismo’ vero e proprio- aggiungono -, che ha alimentato un sistema di potere e sottratto risorse al mondo produttivo”.
I due esponenti pentastellati invitano poi la Giunta regionale e la maggioranza a “non far passare come ‘bicchiere mezzo pieno’ un bicchiere ormai completamente vuoto. In questo senso – sottolineano -, vigileremo affinché i contributi che la Giunta vuole stanziare a sostegno dell'editoria non diventino un ulteriore bavaglio, che già si aggiunge al rischio di querele temerarie ai giornalisti. Infatti anche propagandando la storia dell'’Umbria eccellenza a tutti i costi, i problemi continuano ad esistere, diventando sempre più grandi. E solo prendendo consapevolezza della verità possiamo veramente aiutare le tante eccellenze locali che stanno morendo nel silenzio generale.
Carbonari e Liberati ritengono, infine, che “la politica dovrebbe intraprendere immediatamente una seria indagine e analisi dei risultati ottenuti con le risorse che la Regione ogni anno eroga, a partire da Gepafin e Sviluppumbria. Si potenzi quindi ciò che funziona e si abbandonino i progetti fallimentari, gli sprechi e le clientele, ciò che spesso porta più voti. In questa opera di revisione generale – concludono -, il primo passo sarà l'istituzione di una commissione consiliare d'inchiesta su Sviluppumbria, ai cui vertici vorremmo rispettosamente ricordare che i loro datori di lavoro (cioè coloro i quali pagano i loro lauti compensi) sono i cittadini umbri, non la Giunta o il partito di maggioranza che poi oggi , tra l’altro, è il Movimento 5 Stelle”. RED/tb