PIANO PATRIMONIALE: “SCONGIURARE VENDITA BENI LASCITO FRANCHETTI, NECESSARIO PROGETTO DI VALORIZZAZIONE” - DOTTORINI (IDV) SUL DOCUMENTO IN DISCUSSIONE IN PRIMA COMMISSIONE

Il capogruppo regionale dell'Italia dei valori, Oliviero Dottorini, ritiene “impropria e sbagliata la proposta di alienare i beni del cosiddetto 'lascito Franchetti'”. Riferendosi a quanto previsto dal Programma di politica patrimoniale 2011-2013, in discussione nella seduta odierna della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, Dottorini invita a “valorizzare i beni secondo le volontà testamentarie e a convocare il tavolo Regione-Comune-Tela Umbra. La Giunta prenda atto della delibera del Consiglio comunale di Città di Castello”.

Data:

08 Mar 2011 00:00

Tempo di lettura:

2 minuti, 22 secondi

(Acs) Perugia, 8 marzo 2011 - “Riteniamo impropria e sbagliata la proposta di alienare i beni del cosiddetto 'lascito Franchetti' a Città di Castello. Prima di assumere qualsiasi decisione è opportuna una riflessione che coinvolga la città e sia rispettosa delle volontà testamentarie. Rimaniamo stupiti di fronte al silenzio con cui l’Amministrazione comunale lascia che pezzi importanti di storia, cultura e ricchezza possano essere venduti al migliore offerente senza alcun piano di valorizzazione e senza alcun ritorno per la città”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, chiede che venga modificato il Piano di politica patrimoniale 2011-2013 in discussione nella seduta odierna della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni.

“E’ necessario – aggiunge Dottorini - che l’amministrazione comunale di Città di Castello si faccia carico di presentare un progetto di recupero, avvertendo almeno il dovere morale e civile di far sentire la propria voce per ciò che sta avvenendo. D’altra parte la Regione non può ignorare la volontà testamentaria del barone Franchetti e deve tener conto del bene della comunità tifernate. A maggior ragione per il fatto che il Consiglio comunale di Città di Castello si è espresso in maniera chiara e inequivocabile attraverso la deliberazione approvata all’unanimità lo scorso ottobre. Con quella delibera si chiede esplicitamente di ‘ottenere un vincolo di inalienabilità dei beni mobili e immobili del patrimonio Franchetti’”.

“Nel Piano dei beni da alienare – continua il consigliere regionale - la Regione ha incluso invece il magazzino Tancredi, il campeggio La Montesca e la ex scuola di Rovigliano, tutti beni lasciati dal barone Franchetti all’Opera Pia Regina Margherita di Roma e poi attribuiti alla Regione. Alcuni di questi beni come la ex scuola di Rovigliano avrebbero dovuto, per espressa volontà di Franchetti e secondo la legge regionale 33 del 1988, ‘essere mantenuti in esercizio ed all'occorrenza svolgendone i compiti di insegnamento obiettivo’. Quindi non alienati solamente per fare cassa”.

“La nostra proposta - spiega Dottorini - è finalizzata a mantenere in proprietà e con destinazione di uso pubblico gli immobili del lascito Franchetti. È necessaria una valutazione collegiale su come valorizzare al meglio quei beni e per questo chiediamo che Regione, Comune e Tela Umbra costituiscano un tavolo tecnico per meglio analizzare tutte le possibilità di utilizzo in modo da pianificare riqualificazioni e alienazioni senza impoverire il patrimonio della città e senza venire meno alle volontà testamentarie del barone Franchetti. Un conto – conclude il capogruppo Idv a Palazzo Cesaroni - è alienare parte del patrimonio per ristrutturare e riqualificare altri immobili, altro conto è alienare per far cassa. In attesa di amministratori locali capaci di avanzare proposte e progetti, riteniamo opportuno che la Giunta regionale sospenda ogni decisione e scongiuri l’ipotesi di alienazione di quei beni”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 08/03/2011