(Acs) Perugia, 8 maggio 2013 - “Così com’è proprio non va. La proposta sulla perequazione introduce elementi di deregolamentazione che poco hanno a che vedere con una corretta programmazione urbanistica e con una moderna pianificazione del territorio”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) chiede all'assessore Silvano Rometti “una profonda revisione dell’atto portato in Consiglio regionale senza tenere in alcun conto le osservazioni portate dai tecnici in sede di confronto interno alla maggioranza”.
Secondo Dottorini nell'atto “vengono inseriti elementi di discrezionalità difficilmente comprensibili e temi del tutto incongruenti. Basti pensare che il testo rende possibile la realizzazione di canili fino a 100 metri quadri, veri e propri appartamenti zoologici realizzati in aperta campagna. Per non parlare della proposta di facilitazioni per realizzare nuovi annessi agricoli. Una visione cementizia dello sviluppo che già troppi danni ha fatto al nostro territorio e che dovremmo tentare di arginare anche sapendo interpretare i segnali della crisi economica che stiamo vivendo”.
“Si tratta – spiega Dottorini - di un provvedimento che, come abbiamo più volte argomentato in sede di confronto interno alla maggioranza, necessita di una profonda revisione, eliminando tutti quegli elementi accessori che rispondono a interessi particolari piuttosto che all’interesse collettivo. E’ singolare trovarsi di fronte a un testo sulla perequazione che non parla di perequazione, ma si concentra soltanto su premialità e compensazioni, utilizzate non come strumenti di programmazione equa, ma come elementi discrezionali per aumentare cubature in modo quanto meno discutibile, soprattutto nella congiuntura storica ed economica che stiamo vivendo. Tecnici e amministratori, infatti, ci parlano di una vera e propria inversione di tendenza nel settore delle costruzioni, con gli stessi proprietari dei suoli che chiedono di far tornare agricoli terreni già edificabili. D’altra parte sono sotto gli occhi di tutti i danni inferti al nostro territorio e al paesaggio regionale da anni di pianificazione approssimativa e da una dispersione insediativa spesso incoerente”.
"La perequazione - aggiunge Oliviero Dottorini - dovrebbe essere uno strumento per garantire equità di diritti tra i proprietari nell'ambito della programmazione urbanistica. La proposta della Giunta invece prevede di concedere cubature in premio ai soggetti che si limitano a rispettare le leggi, provocando un eccesso di discrezionalità nella concessione delle quantità edificatorie. Se si considera inoltre che la proposta prevede la possibilità di incrementi anche del cento per cento delle quantità edificatorie, si capisce che siamo di fronte al rischio di una vera e propria deregulation. Per non parlare dell'inserimento in legge di norme che consentono la realizzazione di ricoveri per cani fino a 100 metri quadrati. Tutto ciò sembra perseguire proprio quello che una regione come l'Umbria dovrebbe evitare. Una delle cause – conclude il consigliere regionale - della crisi che stiamo vivendo e delle difficoltà del nostro tessuto produttivo risiede proprio nell'aver contato in maniera sproporzionata sul ritorno economico dell’attività edilizia e sulla possibilità infinita di consumare il nostro territorio, incentivando in ogni modo tutte le attività legate al comparto edile, dalle cave, ai cementifici, alle costruzioni. Un modello ormai vecchio e che non offre prospettive. Da questo punto di vista questa legge rappresenta un passo nella direzione opposta a quella che noi auspichiamo". RED/mp