(Acs) Perugia, 17 novembre 2016 – “Sull'assegno di cura destinato alle persone con disabilità grave, in Umbria dovremmo seguire il modello dell'Emilia Romagna, secondo cui il sostegno economico è alternativo all'inserimento in una struttura residenziale e permette alla persona di rimanere nel proprio contesto sociale e affettivo, conducendo una vita il più possibile indipendente”. È quanto dichiara il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia).
“Attualmente in Umbria – spiega Squarta - non è previsto l'assegno di cura e non c'è alcun piano personalizzato. Sono un politico di destra, ma di fronte a determinati problemi non devono esistere colori né schieramenti. Il modello emiliano, regione rossa per antonomasia, ha dimostrato di essere efficiente e pertanto propongo di applicarlo anche in Umbria. Sono fermamente convinto che su certe battaglie, durissime per chi le combatte, i partiti debbano fare squadra anziché dividersi. Ho avanzato questa proposta in seguito a diversi incontri con le associazioni perché insieme alle risorse, va ricordato, sono fondamentali i servizi da erogare ai disabili, alle loro famiglie e alle altre persone che si occupano dell'assistenza”
“Un recente decreto ministeriale - conclude Squarta - individua i requisiti per accedere alle nuove misure di assistenza mediante piani di misura per disabili gravi: d'ora in avanti la valutazione dei bisogni sarà affidata a commissioni composte da sanitari e personale tecnico. Dei 90milioni stanziati a livello nazionale circa 1milione 350mila verranno destinati in tal senso alla nostra regione”. RED/dmb