‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’
In Seconda commissione dopo un’audizione di Legambiente, la presentazione di uno studio comparativo di leggi analoghe già approvate o in discussione in altre Regioni
16 Set 2025 16:08
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(Acs) Perugia, 16 settembre 2025 – La riunione odierna della Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini, incentrata nuovamente sul disegno di legge della Giunta regionale concernente le ‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’ è stata suddivisa in due parti: prima un’audizione del presidente di Legambiente, poi la presentazione di uno studio comparativo basato su leggi analoghe già approvate o in discussione in altre Regioni italiane.
Per Legambiente Umbria ha partecipato il presidente Maurizio Zara che ha subito ricordato come l’Associazione lavori su “diversi dossier di livello nazionale rispetto alle normative e alla lenta velocità con la quale l’Italia sta realizzando la transizione energetica. Cerchiamo ovviamente di sollecitare tutti gli attori protagonisti sia a livello regionale che nazionale a far sì che non siano elementi di tipo burocratico o normativo quelli che rallentano la transizione. Bisogna lavorare nel più breve tempo possibile sulla sostituzione delle fonti fossili fino all’azzeramento totale lavorando contestualmente sulle misure necessarie per gestire la situazione in corso. In merito alla normativa sulle aree idonee – ha rimarcato - abbiamo avuto diverse interlocuzioni con l’assessore De Luca al quale abbiamo rappresentato alcune preoccupazioni. Occorre innanzitutto lavorare per semplificare i processi della transizione, che non deve rappresentare una deregolamentazione, ma stabilire criteri in linea con le norme e gli obiettivi nazionali in grado di velocizzare i processi. Può accadere che il Governo impugni la legge regionale perché non coerente con le norme nazionali. L’elemento di raccordare la normativa regionale con quella nazionale è essenziale. Non si possono porre vincoli antitetici rispetto agli elementi posti dalla legislazione nazionale, predisposta anche per aggredire il costo dell’energia che in Italia, oggi, per i cittadini è il più alto d’Europa. Servono dunque impianti rinnovabili che siano anche attrattivi per investimenti di capitali privati. Non è pensabile che siano soltanto piccoli impianti sui tetti a rispondere alla transizione necessaria per gli obiettivi posti. Servono anche impianti di scala industriale e bisogna capire dove realizzarli e come poterli fare correttamente. Non si può dire no in maniera pregiudiziale e di ostacolo totale. Questo non porterebbe alla effettiva salvaguardia del territorio, ma solo al rallentamento di un processo in atto che necessita solo di aggiustamenti normativi. Quello che non si può fare è che una singola regione ponga dei veti o contrapposizioni troppo elevate. Rispetto alle aree idonee abbiamo notato nel testo di legge in questione alcuni elementi critici già sottolineati anche da altri soggetti: porre vincoli non presenti a livello nazionale e non giustificabili a livello tecnico ed ambientale. Altro elemento debole presente nel disegno di legge è quello di voler andare a ritroso per impianti con autorizzazione in corso. È molto importante, come ha già fatto la Regione Campania, dotarsi di un ufficio estremamente competente che si occupi esclusivamente delle autorizzazioni ad impianti a fonti rinnovabili. Condividiamo comunque pienamente l’impostazione normativa della legge in discussione”.
Al termine dell’audizione, la presidente Michelini, supportata dagli uffici legislativi di Palazzo Cesaroni ha illustrato una dettagliata relazione, predisposta dagli stessi uffici, contenente una comparazione con iniziative legislative già approvate da altre Regioni, quali la Sardegna, l’Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta; ma anche con Regioni con iter legislativo in corso: Lombardia, Puglia, Piemonte. Le tabelle comparative hanno riguardato soprattutto i criteri previsti per le aree idonee e non idonee, individuazione di aree idonee ad impianti eolici, agrovoltaico.
Il cronoprogramma per l’atto prevede la presentazione di emendamenti (già annunciati dalla presidente Michelini a nome dei commissari della maggioranza) sin dalla riunione della prossima settimana. Emendamenti che potranno essere tuttavia presentati anche nel corso della discussione in Aula. AS/