‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’
In Seconda commissione audizione di rappresentanti di Anci, Province, Professioni tecniche e Associazioni di categoria. Espresso l’auspicio di giungere ad una normativa chiara e applicabile senza interpretazioni. Il presidente della Provincia di Terni, Bandecchi invita la Regione a puntare sul nucleare
29 Lug 2025 15:56
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(Acs) Perugia, 29 luglio 2025 – Continua, in Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini, l’iter di approfondimento del Disegno di legge, di iniziativa della Giunta regionale che prevede ‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’. Nella seduta odierna, su richiesta di Laura Pernazza (FI) e Nilo Arcudi (Tp-Uc), condivisa poi da tutti i commissari, sono stati invitati in audizione, il presidente di Anci Umbria, quelli delle due Province di Perugia e Terni, il coordinatore della Rete delle professioni tecniche e rappresentanti di Associazioni di categoria.
Dagli interventi sono emerse alcune indicazioni tecniche e proposte sostanziali riguardanti alcuni punti dell’articolato. Tra le proposte definite “migliorative” per l’efficacia della legge, oltre quella di evitare qualsiasi forma di corto circuito normativo tra il Governo e la Regione, la predisposizione di una mappatura concernente le aree idonee e non idonee ad ospitare gli impianti; uno studio per stimare con precisione il fabbisogno energetico attuale e futuro; la necessità di strumenti di carattere urbanistico per arginare i grandi impianti. Sottolineata l’importanza del ruolo delle Cer (Comunità energetiche rinnovabili) sia a livello economico che sociale. Rispetto all’utilizzo delle fonti rinnovabili ricomprese nel Disegno di legge per il raggiungimento degli obiettivi, si è registrata la netta contrarietà del Presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi che ha invitato la Regione a puntare su una centrale nucleare di media dimensione.
Interventi:
Massimiliano Presciutti (presidente Provincia di Perugia): “L’importante è evitare qualsiasi corto circuito normativo e contrapposizioni tra il decreto legislativo del Governo e la nostra legge regionale. La nostra norma va calibrata su quella nazionale che sembra in dirittura d’arrivo. Sono state fatte diverse audizioni sui territori rispetto alla prima bozza del testo di legge e molte indicazioni sono state recepite. Dobbiamo metterci nella condizione di portare a compimento un atto chiaro e completo”.
Stefano Bandecchi (presidente Provincia di Terni): “Non credo che la salvezza dell’umanità possa passare attraverso i pannelli solari. La Provincia di Terni non vuole né pannelli solari, né eolici, ma una centrale nucleare, perché rappresenta la miglior risposta in fatto di energia pulita e rientra nel green. Per questo chiederò subito un incontro tra Provincia di Terni e Regione insistendo sulla realizzazione a Terni di una centrale nucleare media che potrebbe garantire l’energia necessaria non solo a Terni e all’intera Umbria ma, con gli attuali consumi, anche alla Toscana e al Lazio. Sarebbe una centrale nucleare i cui costi potrebbero essere spalmati in più di trenta anni. Questa legge va rivista alla base perché non è idonea. Noi non intendiamo dare l’assenso per pannelli solari o per l’eolico. Vengono previste troppe aree idonee che vanno a cozzare contro le strategie di sviluppo turistiche da dove arriva un fatturato importante. L’Umbria non distrugga se stessa e le sue prerogative commerciali e agricole strategiche. Con i pannelli solari non si va da nessuna parte e questo l’ho detto anche all’intero Governo”.
Federico Gori (presidente Anci): “Bene una legge regionale che deve essere chiara e applicabile in maniera uniforme. Ci siamo attivati per un monitoraggio che avesse tenuto conto della specificità della regione. Abbiamo ricevuto segnalazioni rispetto a specifiche esigenze dei territori e delle strutture. Abbiamo recepito molteplici richieste da parte dei Comuni che si troveranno a fronteggiare le varie situazioni. Auspichiamo che questo processo arrivi preso a conclusione. Tutti dobbiamo sentirci responsabili di questa transizione”.
Livio Farina (Rete delle professioni): “Abbiamo contribuito sulla prima stesura del Disegno di legge, in questa fase abbiamo verificato alcune modifiche che analizzeremo con attenzione a livello tecnico. L’obiettivo che ci interessa è che si arrivi ad un testo normativo chiaro. Chi come noi si trova ad applicare le norme spesso trova difficoltà per mancata uniformità. Per noi è elemento essenziale la linearità. Nel testo di legge ci sono temi che vanno resi più chiari, come il rapporto con le aree vincolate, qui serve un’attenta riflessione rispetto alla gestione. Intendiamo dare il nostro contributo per una legge con la migliore applicabilità”.
Andrea Di Matteo (Confindustria Umbria): “Elemento fondamentale della legge deve essere la chiarezza. Auspico quindi un quadro chiaro che consenta di potersi muovere al meglio. Il costo dell’energia è un problema che incide sulle famiglie e sulla competitività delle imprese. Apprezzabile il riferimento alle Cer, ma è chiaro che non sono sufficienti per garantire il percorso della transizione energetica. Non basteranno a soddisfare la domanda crescente di energia. Bisogna superare l’incertezza della variabilità delle rinnovabili, come pure quella del costo dell’energia elettrica e del gas. Il testo impatta su aree idonee e non, serve chiarezza perché potrebbero crearsi contenziosi. Serve una mappatura del territorio. È importantissimo poi stimare il fabbisogno energetico attuale e futuro.
Pasquale Trottolini (CNA): “Bene l’attenzione riservata alle Cer, su cui ha molto investito anche il Governo centrale con incentivi che si vanno a sommare con quelli regionali, esse diventeranno un punto di riferimento importante per il modello di sviluppo basato sulla sostenibilità. Con le Cer non parliamo di impianti invasivi a livello ambientale, creano un impatto ridotto e si conciliano bene con la necessità di utilizzo di energie rinnovabili. Oggi, rispetto al confronto con l’assessore De Luca fino alla preadozione del Disegno di legge, sono accadute situazioni importanti come la sentenza del Tar del Lazio che impone al Ministero di riscrivere la normativa rispetto alle aree idonee e quindi criteri vincolanti per tutte le Regioni. Bisogna quindi aspettare l’emanazione del nuovo decreto legislativo a cui anche la nostra regione dovrà attenersi. L’obiettivo deve essere quello di evitare attività speculative e quindi la realizzazione di grandi impianti che avrebbero un forte impatto ambientale”.
Federico Fiorucci (Confcommercio): “Questo testo di legge merita un approfondimento, è equilibrato, ma alcune integrazioni potrebbero migliorarlo. A breve rappresenteremo le nostre riflessioni e quindi indicazioni e proposte. È necessario salvaguardare il turismo e incentivarlo, ma mi pare di vedere che è nelle intenzioni di tutti non creare danni a territori, all’ambiente e all’immagine dell’Umbria. Rappresentiamo imprenditori di varie misure di capacità, da piccole a grandi imprese. Imprese che possono contribuire all’avvio di Cer anche nella veste di consumatori. Pensiamo che le Cer rappresentano una importante innovazione”.
Valentino Filippetti (Anci): “Ribadiamo un giudizio positivo sull’iniziativa della Regione che sconta una deregulation a livello nazionale. Richiesta spropositata per la realizzazione di mega impianti e con questa legge auspichiamo di poter intervenire in proposito. Servono anche e soprattutto strumenti di carattere urbanistico altrimenti diventa difficile arginare un fenomeno particolarmente speculativo. Bisogna riflettere sulla previsione di strumenti incisivi”.
Il consigliere Laura Pernazza (FI) ad inizio seduta ha comunicato alla Commissione di aver avuto un incontro con il ministro Pichetto Fratin che le avrebbe assicurato l’emanazione del decreto statale prima della pausa estiva.
La presidente Michelini, dopo aver ringraziato tutti i rappresentanti istituzionali e di categoria per la partecipazione (alcuni collegati in videoconferenza) ha specificato che le audizioni proseguiranno con altri rappresentanti di Associazioni di categoria, a partire da quelle agricole. AS/