(Acs) Perugia, 17 giugno 2010 - “I fallimenti di aziende tessili nel comprensorio di Orvieto si succedono uno dopo l’altro. In un territorio già provato dalla crisi economica si sta registrando un disagio diffuso, che diventa davvero drammatico per la tenuta complessiva dell’occupazione femminile”. Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, lancia l’allarme sulla catena di fallimenti che nell’Orvietano stanno investendo le imprese tessili e interroga la Giunta regionale dell’Umbria per “un’immediata riattivazione del tavolo istituzionale con le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali”.
“A pochi mesi dal fallimento della società ‘Sphera srl’ di Orvieto – spiega Galanello – si è aggiunto quello di ‘Grinta srl’. Si tratta di due aziende che chiudono per ragioni prevalentemente legate alla mancanza di liquidità, malgrado la qualità delle loro produzioni di abbigliamento di alta gamma e una concreta disponibilità di commesse importanti da parte di grandi firme nazionali ed estere. Per il territorio – prosegue – si tratta di un colpo pesante all’occupazione, soprattutto se si considera che per le 85 dipendenti della Grinta, senza stipendio da diversi mesi, non sono state ancora concluse le procedure per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali”.
Per Fausto Galanello la situazione ha ormai raggiunto un livello di allarme così alto che “non è più rinviabile la convocazione del tavolo tra istituzioni, sindacati e imprenditori presso l’assessorato allo sviluppo economico della Regione Umbria, che può essere un momento di confronto per seguire con attenzione l’evolversi della situazione ed accompagnare possibili soluzioni in grado di scongiurare una definitiva cessazione produttiva. Persistono infatti sul territorio – aggiunge il consigliere PD – forti segnali d’interesse di imprenditori per una riattivazione della produzione, come in parte accaduto con il subentro della MManifatture alla Sphera. Un fatto questo – conclude – che ha permesso la riassunzione di parte del personale, con la prospettiva di un potenziale riassorbimento di tutte le maestranze precedentemente occupate nelle due aziende, pari a oltre 150 dipendenti”. MP/mp