(Acs) Perugia, 7 aprile 2015 - “È auspicabile che l'ordine del giorno unitario sull'agenzia regionale per l'impiego trovi un positivo riscontro”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Manlio Mariotti, facendo riferimento all'atto “con il quale l'Assemblea legislativa dell'Umbria, nella seduta del 26 marzo, ha impegnato la Giunta regionale ad adottare un provvedimento in materia, da rimettere all'esame della Assemblea in sede di discussione del rendiconto di bilancio”. Mariotti si augura che “le comuni volontà emerse in quella occasione possano essere messe nelle condizioni di assicurare, prima della fine della legislatura in corso, qualche doveroso elemento di certezza e stabilità occupazionale in più ai lavoratori dei centri per l'impiego insieme ad opportuni interventi per potergli consentire di rispondere adeguatamente all'aumento di funzioni alle quali sono chiamati. È del tutto evidente – aggiunge - la fase di preoccupante indeterminatezza che si aperta a riguardo del nuovo assetto istituzionale dei servizi per l'impiego e delle politiche attive del lavoro in ragione delle oggettive difficoltà a coordinare, sia temporalmente che sul piano normativo, le disposizioni dettate dalla legge 56 di riordino delle Provincie, da quelle riguardanti la riforma del mercato del lavoro e da quelle in itinere che attengono la riforma costituzionale”.
“Il rischio – continua il consigliere regionale - è quello di trovarsi in una sorta di terra di nessuno che pregiudichi seriamente l'efficienza dei servizi, le tutele e le prospettive lavorative degli addetti. Tra l'altro in una situazione di gravissima crisi economica ed occupazionale che richiede e sollecita risposte sempre più necessarie, in termini di presa in carico, sostegno, orientamento, nei confronti dei tanti disoccupati e inoccupati che si rivolgono a centri per l'impiego. Non esiste oggi in nessun paese europeo una seria ed efficace strategia di contrasto alla disoccupazione di massa che possa prescindere da un ruolo ed un presidio forti e decisivi delle politiche attive del lavoro e di correlatati servizi pubblici per l'impiego. Coerente a questa impostazione è la posizione più volte espressa dalla Conferenza delle regioni per un modello di servizi strutturato su una Agenzia nazionale per l'occupazione e una rete di Agenzie regionali per la gestione, nei territori, di servizi per l'impiego e interventi di politica attiva del lavoro. Non solo – spiega Mariotti - per dare una spinta significativa in questa direzione, e contrastare, almeno su questo terreno, una irragionevole involuzione neo-centralista, ma anche per consentire alla nostra Regione di dotarsi di strumenti e margini di intervento tali da assicurare la continuità dei servizi e la stabilità dei loro addetti in attesa che si definisca il nuovo quadro delle competenze costituzionali, è indispensabile procedere tempestivamente nel dare un impianto normativo alla Agenzia regionale per l'impiego. Al di là delle soluzioni tecnico-giuridiche da utilizzare e sulle quali può essere utile esercitarsi in qualche approfondimento - conclude l'esponente del Partito democratico - resta il fatto che l'atto di rendiconto di bilancio è l'ultima occasione per poter dare concretamente una risposta in tal senso. Sarebbe un atto di responsabilità del Consiglio regionale saperla cogliere”. RED/mp