(Acs) Perugia, 8 agosto 2016 - “Ricorre oggi il 60esimo anniversario della tragedia di Marcinelle (Belgio). Quella mattina, prima delle 8, il sole splendeva (e in quelle zone è un fatto raro) sulla miniera di carbone nel distretto belga di Charleroi. 274 giovani erano scesi a 975 metri dalla superficie per iniziare la giornata di lavoro. 30 minuti più tardi un errore umano causò la rottura di alcuni tubi di olio e cavi elettrici. In pochi secondi un incendio divampò fra i cunicoli della miniera, causando la morte di 262 giovani di 12 nazionalità. 136 erano italiani”. Così il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Ricci presidente) per il quale si trattò di “una tragedia europea fra le più gravi del secondo dopoguerra che cadde rapidamente nel dimenticatoio e lasciò inermi le autorità italiane dell'epoca, nonostante fossero le protagoniste dell'accordo istituzionale che concesse al Belgio il lavoro dei nostri operai ad un costo irrisorio”.
“Questo tragico evento – aggiunge De Vincenzi -, che oggi appare così lontano nel tempo, ci offre degli spunti per riflettere sulla sicurezza dei nostri ambienti di lavoro, tutelati ormai da una legislazione ampia, tuttavia ancora fortemente evasa e che sfocia, non poche volte, in eventi drammatici e spesso criminosi. Inoltre ci fornisce la possibilità, ancora una volta, di riflettere sulla qualità del lavoro che la società, nello specifico quella umbra, propone ai nostri cittadini. In particolare – commenta - ci invita a soffermarci sulle prospettive di vita e sociali che stiamo offrendo ai nostri giovani”.
“I dati forniti dall'indagine trimestrale Exclesior (a cura di Unioncamere e ministero del Lavoro) – scrive De Vincenzi - ci offrono un quadro poco edificante sui volumi di assunzione registrati nella nostra regione nell'ultimo trimestre. A fronte di 2mila e 930 assunzioni stagionali e non stagionali, infatti, sono stati registrate 2mila e 100 cessazioni. E questo nonostante il provvedimento 'miracoloso' del governo Renzi chiamato Jobs Act, così tanto decantato da tutto il Partito democratico, e, ovviamente, dalla Giunta Marini. Un timidissimo aumento dello 0,5 per cento che ci fa interrogare sul presente e futuro dei nostri giovani e di quanti, superati gli anni dell'utilità lavorativa, si ritrovano a doversi reinventare un futuro dopo una cessazione contrattuale più o meno improvvisa. Ci troviamo a parlare e riflettere, pertanto – commenta il consigliere regionale -, non più di grandi tragedie in posti di lavoro al limite della disumanità (che non sono escluse, soprattutto oggi in tempi di caporalato e nuove schiavitù), ma di migliaia di 'piccoli' drammi individuali e sociali causati dall'assenza di politiche di lavoro adeguate, che, soprattutto in Umbria, stanno annientando la speranza di autodeterminazione di tanti ragazzi che fuggono altrove (proprio come coloro che scapparono dall'Italia sessant'anni fa), o lasciano morire il desiderio di poter costruire una propria famiglia e contribuire, in tal modo, al futuro del proprio paese. Altri ancora – conclude De Vincenzi -, non più giovani, soffrono il dramma umano della disoccupazione, e dell'impossibilità di sostentare la propria famiglia costruita col sacrificio di ogni giorno. Tante, troppe riflessioni scaturite da una tragedia per gran parte italiana, quella di Marcinelle, e riposta troppo in fretta nel dimenticatoio”. RED/as