LAVORO: “DIRITTI E TUTELA DEGLI AUTONOMI COLPITI DA MALATTIA GRAVE E PROLUNGATA” - UNA MOZIONE DI LIBERATI (M5S)

Il capogruppo del Movimento a 5 Stelle all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Andrea Liberati, ha presentato una mozione con cui chiede alla Regione di intervenire presso il Governo affinché venga previsto un “reddito di cittadinanza” per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata. Per Liberati si deve dunque procedere a individuare modalità concrete di intervento in supporto dei questi soggetti, “che spesso non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in questi casi”.

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18 Set 2015 01:00

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(Acs) Perugia, 18 settembre 2015 – La Giunta regionale intervenga presso il Governo affinché il ministero del Lavoro riveda la normativa attuale in materia di tutela dei lavoratori autonomi colpiti malattia grave o prolungata, assicurando loro un reddito di cittadinanza, una nuova protezione sociale”. Lo propone, con una mozione rivolta all'Esecutivo di Palazzo Donini, il capogruppo del Movimento a 5 Stelle all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Andrea Liberati.

Liberati auspica anche “una azione verso le associazioni di categoria di commercianti, artigiani e professioni autonome per raccogliere ulteriori informazioni e sollecitarle ad azioni di sensibilizzazione sul tema. Dato che la maggior parte dei lavoratori autonomi non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui può avere accesso, oppure non possiede tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corre in caso di malattia grave. Andrebbero infine identificate modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia”.

Il consigliere regionale annuncia che “le Regioni Puglia, Toscana, Piemonte e Veneto, unitamente a numerose amministrazioni comunali, hanno già approvato un documento analogo, che scaturisce anche dall'azione della cittadina Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma che si è ammalata di cancro al seno, appoggiata dall'Associazione consulenti terziario avanzato (Acta), ha lanciato la petizione "Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” e ha raccolto ad oggi oltre 85.000 firme (https://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-consiglio-diritti-ed…). Una petizione che fa parte di una battaglia che sta riscuotendo forti consensi sociali non solo tra i lavoratori autonomi, ma anche tra moltissimi lavoratori dipendenti che la stanno firmando e tra i media”.

Liberati sottolinea che “in materia di tutela in caso di malattia, sussiste un'evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garanzie diversificate in caso di malattia (per esempio 180 giorni a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (per esempio, per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come 61 giorni all'anno, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse. Per questo nel giugno scorso è stato depositato un ricorso contro l'Inps che mira a far arrivare alla Corte Costituzionale l'iniquo e illegittimo trattamento riservato ai lavoratori autonomi colpiti da malattia”. MP/

Ultimo aggiornamento: 18/09/2015