LAVORO: “BENE SCIOPERO CONTRO GOVERNO E PER REGIONE PIÙ ATTENTA” - GORACCI (CU) ADERISCE ALLA MOBILITAZIONE DI CGIL E UIL DEL 12 DICEMBRE

Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) aderisce allo sciopero generale del 12 dicembre proclamato da CGIL e UIL in quanto bisogna “sempre stare con i lavoratori”.  Per Goracci si tratta di “una sciopero necessario oggi più che mai, perché è contro il Governo del grande capitale e delle bugie, e serve anche per chiedere una Regione più attenta ai bisogni della collettività”.

Data:

10 Dic 2014 00:00

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(Acs) Perugia, 10 dicembre 2014 – “Aderisco convintamente e con entusiasmo allo sciopero generale del 12 dicembre proclamato da CGIL e UIL”. È quanto dichiara il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro).

“Uno sciopero – spiega Goracci - necessario oggi più che mai, in un momento nel quale le politiche economiche del Governo vanno tutte in direzione opposta alla tutela del lavoro, alla redistribuzione della ricchezza, alla protezione dei più deboli, all'impegno per la creazione di lavoro vero, stabile, ben retribuito. Anche nella nostra Umbria sono pesanti, e incidono sulla carne viva del tenore di vita, le conseguenze di una crisi che ha portato gli indici occupazionali, le ore di cassa integrazione, i livelli di povertà assoluta e relativa, ben oltre i limiti accettabili (se mai ve ne sono, per alcune di queste voci). Le vicende della Merloni, dell'AST e di tantissime altre aziende del territorio sono, nella loro drammatica urgenza, esemplari”.

“In questo panorama – continua Goracci - ad un'azione distruttiva e dannosa da parte del Governo nazionale, si somma un atteggiamento spesso passivo e inadeguato da parte della Regione Umbria. Lo dico con franchezza e assieme con rammarico. Accanto a meriti indiscutibili e interventi tempestivi e qualificati (che ho condiviso e continuo a condividere), si sono registrati spesso, purtroppo, mancanza di coraggio, di reale spirito innovativo, inerzia nell'affrontare alcune situazioni che avrebbero meritato ben altra spinta e ben altro vigore nell'azione di governo regionale”.

“Lo sciopero del 12 – conclude Goracci - deve quindi rappresentare, assieme ad una chiara e netta manifestazione contro le politiche nazionali, recessive e filo-padronali (la vicenda dell'Articolo 18 è emblematica), anche un momento di sollecitazione, pungolo, stimolo verso un esecutivo regionale spesso disattento (in particolare verso le necessità di alcuni territori) o non adeguatamente energico verso situazioni di sofferenza economica e sociale che, se non affrontate nel giusto modo, rischiano di trasformarsi in polveriere”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 10/12/2014