LAVORI D'AULA (6) URBANISTICA: APPROVATO A LARGA MAGGIORANZA IL TESTO UNICO PER IL 'GOVERNO DEL TERRITORIO E MATERIE COLLEGATE'
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza, 24 voti favorevoli e 2 astenuti (Goracci-Cu e Cirignoni-Gruppo Misto), il Testo unico per il 'Governo del territorio e materie collegate' predisposto dalla Giunta regionale. Il documento, grazie al quale verranno abrogate 17 leggi regionali, è composto da 273 articoli rispetto agli oltre 600 precedenti e punta ad ottimizzare i procedimenti edilizi ed urbanistici, riducendo tempi e costi, favorendo anche l'applicazione di servizi telematici.
08 Gen 2015 00:00
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(Acs) Perugia, 8 gennaio 2015 – A larghissima maggioranza, con 24 voti favorevoli e 2 astenuti (Goracci-Cu e Cirignoni-Gruppo Misto) l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato oggi il Testo unico per il 'Governo del territorio e materie collegate' predisposto dalla Giunta regionale. Il documento, grazie al quale verranno abrogate 17 leggi regionali, è composto da 273 articoli rispetto agli oltre 600 precedenti e punta ad ottimizzare i procedimenti edilizi ed urbanistici, riducendo tempi e costi, favorendo anche l'applicazione di servizi telematici. Il relatore unico, Gianfranco Chiacchieroni ha rimarcato come “l’obiettivo della Regione è creare un buon equilibrio tra l'azione compiuta con la delegificazione e quella con la semplificazione, perseguendo l’assetto ottimale del territorio, nel rispetto dei principi del contenimento del consumo di suolo, del riuso del patrimonio edilizio esistente e della rigenerazione urbana, valorizzazione del paesaggio, dei centri storici e dei beni culturali”.
“Uno strumento importantissimo – ha sottolineato la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini - che rende trasparenti le norme e meno ambigua la loro interpretazione e che mira allo sviluppo del territorio puntando sulla salvaguardia del paesaggio rurale, dei contesti urbani e dei centri storici, suella riqualificazione urbana delle periferie e delle aree industriali”.
L'atto dopo essere approdato già in Aula nello scorso mese di dicembre era stato rinviato nuovamente in Seconda Commissione per alcuni approfondimenti che hanno portato, nella seduta di ieri dell'organismo presieduto da Gianfranco Chiacchieroni, a rivedere il tema delle pertinenze agricole e quindi alla riformulazione dell'articolo di legge (n. 264 comma 14). In sostanza, potranno essere autorizzate le opere pertinenziali, che dovranno essere ricomprese entro 30 metri dagli edifici dell'impresa agricola nonché quelle senza strutture fondali fisse per l'attività zootecnica esistenti alla data del 30 giugno 2014 e che risultino conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia, agli strumenti urbanistici vigenti e non in contrasto con quelli adottati alla stessa data. L'istanza dovrà essere presentata entro il prossimo 30 giugno 2015. Rispetto al testo originario, questo tipo di autorizzazioni sono state ristrette soltanto ed esclusivamente alla tipologia di impresa agricola. Altre modifiche al testo hanno riguardato: l'assegnazione ai Comuni delle funzioni relative alla identificazione, individuazione e perimetrazione delle aree sensibili all'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Oltre alla semplificazione riguardante la concessione ordinaria di piccola derivazione di acqua pubblica sotterranea dai pozzi autorizzati che potrà essere rinnovata automaticamente ogni anno con il pagamento annuale dei canoni e diritti previsti e quindi senza obbligo di ulteriori formalità.
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Relatore): “AZIONE DI RIORDINO E SEMPLIFICAZIONE CHE PUNTA A DISTINGUERE LE COMPETENZE DI CIASCUNA ISTITUZIONE, REGIONE, PROVINCIA E COMUNE - Con il Testo unico dell'Urbanistica è stata riscritta l’intera disciplina legislativa vigente in materia di governo del territorio, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge regionale '8/2011' (Semplificazione amministrativa e normativa dell'ordinamento regionale e degli Enti locali) con l'inserimento di un’ampia clausola valutativa che consentirà di monitorare puntualmente l’efficacia dell’azione di riordino e semplificazione che punta, in modo particolare, a distinguere le competenze di ciascuna istituzione, Regione, Provincia e Comune. La Regione si occuperà del Programma strategico territoriale con funzioni programmatiche e senza alcun intendimento prescrittivo e del Piano paesaggistico regionale, quale strumento unico di tutela, valorizzazione e corretto inserimento paesaggistico sul territorio delle opere dell’uomo. La Provincia avrà funzioni di coordinamento della pianificazione locale. I Comuni avranno il compito di predisporre il Piano regolatore generale, quale strumento che prenderà atto delle invarianze stabilite dai piani sovraordinati e dai piani di settore, ma che avrà ampi poteri di disegnare, realizzare e riqualificare la città esistente e quella futura. L’obiettivo della Regione è quindi di creare un buon equilibrio tra l'azione compiuta con la delegificazione e quella con la semplificazione, perseguendo l’assetto ottimale del territorio, nel rispetto dei principi del contenimento del consumo di suolo, di riuso del patrimonio edilizio esistente e di rigenerazione urbana, valorizzazione del paesaggio, dei centri storici e dei beni culturali.
IL DIBATTITO. ORFEO GORACCI (Comunista umbro): “SERVIREBBE UNA REGIONE PIÙ SOBRIA CHE PUNTI DAVVERO SU CULTURA, AMBIENTE E TURISMO - Nella seduta di ieri in Commissione ho votato favorevolmente alla modifica proposta dalla Giunta rispetto al restringimento delle autorizzazioni per le opere pertinenziali esistenti alla data del 30 giugno 2014 previste esclusivamente per le imprese agricole. Questo Testo unico unico rappresenta l'atto più importante ed impegnativo di tutta la legislatura, per questo plaudo al lavoro svolto dalla Commissione e dagli uffici del Consiglio e della Giunta. Tuttavia il mio voto sarà di astensione perché ci troviamo comunque di fronte ad un documento complessivo che va a ridefinire la materia urbanistica con un'idea troppo sviluppistica. Servirebbe una Regione più sobria che punti davvero su cultura, ambiente e turismo. Rilevo come poi, da tempo, sui grandi temi, centrodestra e centrosinistra la pensano allo stesso modo”.
GIANLUCA CIRIGNONI (Gruppo Misto): “ASTENSIONE SUL TESTO UNICO PER ARTICOLO SANATORIA DI ABUSI EDILIZI ECCELLENTI – Un abuso edilizio eccellenze rischia, a causa dell'articolo 264 di questo testo unico, di essere sanato. Non ci siamo. Non si fanno le sanatorie per coloro che per primi dovrebbero rispettare leggi e regolamenti, avendo anche avuto dai cittadini l'onore e l'onore di rappresentarli nelle istituzioni. Se ci fosse stato l'assessore Paparelli gli avrei chiesto spiegazioni sul suo emendamento che riscriveva proprio il comma 14 dell'articolo 264 e che mirava ad evitare di sanare abusi relativi ad abitazioni. L'emendamento è stato poi approvato dalla Commissione che però ha eliminato il limite dei 2,4 metri come altezza massima. In questo modo vengono resi sanabili gli edifici con altezza superiore. Il punto è che esiste un regolamento, ma esso può essere modificato dalla Giunta. Ben più difficile è cambiare una legge regionale, per la quale può servire anche il voto dell'opposizione. Mi asterrò su questo testo unico proprio per questo neo, che rischia di incidere negativamente sul paesaggio umbro”.
MANLIO MARIOTTI (PD): “UNA SBUROCRATIZZAZIONE RAZIONALE RAPPRESENTA UNO STRAORDINARIO SUPPORTO PER LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA E DELLO SVILUPPO ECONOMICO DEL NOSTRO TERRITORIO REGIONALE - La Regione sta portando avanti l'importantissima opera di semplificazione come elemento fondamentale di efficienza della Pubblica amministrazione. Una sburocratizzazione razionale può rappresentare uno straordinario supporto per la competitività del sistema e dello sviluppo economico del nostro territorio regionale. Quello che oggi portiamo a compimento è stato un lavoro lungo e dettagliato che permette di snellire l'articolato da oltre 700 articoli a 273. Maggioranza e opposizione hanno portato avanti un lavoro di analisi e approfondimenti basati sulla leggibilità e sull'efficienza delle normative in questione. Non vedo in questa legge un'idea 'sviluppistica', ma rispetto assoluto per l'ambiente e l'utilizzo attento e corretto del territorio. È stato fatto un lavoro non meramente compilativo, cercando di rispondere ad alcune esigenze emerse nel corso delle audizioni. E quanto fatto rispetto agli interventi edilizi riguardanti l'area pertinenziale delle imprese agricole, è stata, anche in questo caso, la risposta ottimale alle associazioni di categoria. Non si può ridurre pertanto il lavoro svolto ad una azione azione di condono verso un abuso eccellente”.
MASSIMO MANTOVANI (Ncd): “L'URBANISTICA È UNA MATERIA CHE AZIONA ELEMENTI FONDAMENTALI PER L'ATTIVAZIONE DI CIRCUITI POSITIVI PER L'ECONOMIA - Si tratta di un atto importante che fa seguito ad altri Testi unici licenziati dalla Seconda Commissione dove si è sempre lavorato con l'unico obiettivo di salvaguardare gli interessi dell'Umbria e degli umbri. Quella dell'urbanistica è una materia che aziona elementi fondamentali per l'attivazione di circuiti positivi per l'economia. Per questo il nostro sarà un voto favorevole. Si tratta di un atto sulla cui approvazione in Commissione il nostro apporto è stato fondamentale e per questo, in senso positivo, ce ne assumiamo tutte le responsabilità. Operatori economici, studi professionali e cittadini avranno a disposizione una normativa più semplice, snella e leggibile. A differenza di quanto fatto in passato: 'molta edilizia, poca urbanistica e niente architettura' bisogna guardare al futuro con molta più attenzione. Serve mettere in atto le giuste condizioni per attivare circuiti virtuosi di investimenti”.
CATIUSCIA MARINI (PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE): “NORME TRASPARENTI E ACCESSIBILI CHE MIRANO ALLO SVILUPPO DEL TERRITORIO PUNTANDO SULLA SALVAGUARDIA DEL NOSTRO PAESAGGIO - Il Testo unico dell'Urbanistica è un atto importante che conclude un percorso molto significativo di cui la Giunta è stata convinta sin dall’inizio di questa legislatura. Ma anche in questo caso semplificazione non vuol dire minore responsabilità amministrativa, non vuol dire assenza di controlli e non vuole dire deregolamentazione. Semplificazione vuol dire soprattutto un patto diverso tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino che si basa sulla reciproca assunzione di responsabilità, in modo particolare nelle materie che hanno a che fare anche con gli interessi generali e diffusi come lo sono quelli del governo del territorio, dell’ambiente, della sostenibilità, dello sviluppo, del paesaggio. Questo testo unico si fonda essenzialmente su un’idea nuova di reciprocità di responsabilità, tra i tecnici e non solo quelli delle pubbliche amministrazioni che hanno la funzione anche del controllo, ma sono anche i professionisti, liberi professionisti, che sono chiamati a certificare la coerenza tra la progettualità e la normativa e la pianificazione, fino alle imprese, soggetti attuatori della gestione del territorio e, più in generale, in capo al cittadino, committente dell’opera che viene realizzata. Semplificare, pertanto, significa ridistribuire la responsabilità non più soltanto in capo alle istituzioni pubbliche, ma anche in capo alla comunità e alla società regionale. Semplificare vuol dire creare le condizioni più agevoli, più facili e temporalmente migliori per rendere attuabili progetti che si traducono poi in crescita, sviluppo economico, riqualificazione anche dei contesti urbani e territoriali. Sulla materia urbanistica la Regione ha un alto grado anche di responsabilità non solo normativa e regolamentare, ma anche legislativa. È importantissimo consegnare questo testo alle amministrazioni locali, ai cittadini, alle imprese e ai professionisti che operano in questo settore, perché è un documento di raccordo che rende trasparenti e accessibili le norme, che rende meno ambigua l’interpretazione di esse e che mira ad uno sviluppo del territorio puntando alla salvaguardia del nostro paesaggio rurale, del paesaggio agricolo, dei contesti urbani, dei centri storici, della riqualificazione urbana delle periferie, delle aree industriali. E quella costruita dall'Umbria negli ultimi venti anni è stata una legislazione che è andata sempre in questa direzione. Nel lontano 1997 l'Umbria ha messo in campo una normativa che ha mutato in maniera radicale l’uso edilizio e urbanistico dell’ambiente agricolo e rurale dell’Umbria. Poi, importantissime le normative previste sulla riqualificazione urbana, fino a quelle che questo Consiglio regionale ha approvato sulla premialità e sulla compensazione. Oggi sarebbe davvero umiliante limitare il dibattito ad alcuni commi che sono stati oggetto di modificazione nelle ultime ore. L’Umbria non è mai stata la regione dei condoni facili, e non è poi competenza della Regione affrontare i temi dei condoni edilizi e urbanistici, che, politicamente neanche condivido. La nostra è una terra dove non ci sono rilevanti abusi edilizi, siamo la terzultima regione italiana per numero di abusi di questo genere. La norma che abbiamo modificato ieri in Commissione ci consente di rispondere ad alcune esigenze. Si tratta di annessi o costruzioni a servizio dell’impresa agricola, dell’abitazione rurale agricola. E se i cittadini, comuni, noti e meno noti, rientrano in questa categoria potranno usufruire di questa sanatoria, al contrario non potranno farlo”.
IL DDL 'Testo unico per il 'Governo del territorio e materie collegate' è composto da nove Titoli, 273 articoli e prevede l’abrogazione delle seguenti norme regionali: - Legge n. '31/1983 (“Norme in materia di opere concernenti linee ed impianti elettrici fino a 150.000 Volt”); - Legge n. '9/1992' (“Norme per la programmazione, lo sviluppo e la disciplina della viabilità minore e della sentieristica in Umbria”); - Articolo 10 della legge n. '9/1995' (“Tutela dell'ambiente e nuove norme in materia di Aree naturali protette in adeguamento alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 e alla legge 8 giugno 1990, n. 142”); - Legge n. '13/1997' (“Norme in materia di riqualificazione urbana”); - Legge n. '46/1997' ( “Norme per la riqualificazione della rete di trasporto e viaria nel territorio regionale e procedure per l’attuazione dei relativi interventi”); - Legge n. '31/1997' (“Disciplina della pianificazione urbanistica comunale e norme di modificazione della LL.RR. 2 settembre 1974, n. 53, 18 aprile 1989, n. 26, 17 aprile 1991, n. 6 e 10 aprile 1995, n. 28”); - Lettera 'a' del comma 1 dell’art. 70 della legge n. '3/1999' (“Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi del sistema regionale e locale delle autonomie dell'Umbria in attuazione della legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112”). - Legge n. '27/2000' (“Norme per la pianificazione urbanistica territoriale”); - Legge n. '8/2002' (“Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico”); - Legge n. '18/2002' (“Norme in materia di prevenzione sismica del patrimonio edilizio”); - Legge n. '1/2004' (“Norme per l’attività edilizia”); - Legge n. '21/2004' (“Norme sulla vigilanza, responsabilità, sanzioni e sanatoria in materia edilizia”); - Legge n. '11/2005' (“Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale”); - Legge n. '12/2008' (“Norme per i centri storici”); - Lettera 'f' del comma 2 dell’art. 2 della legge regionale n. '20/2008' (“Disciplina del Consiglio delle Autonomie locali”); - Legge n. '17/2008' (“Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi”); - Legge n. '13/2009' (“Norme per il governo del territorio e la pianificazione e per il rilancio dell’economia attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”); - Legge n. '5/2010' (“Disciplina delle modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”); - Art. 16 della legge regionale n. '12/2010' (“Norme di riordino e semplificazione in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale, in attuazione dell’art. 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “norme in materia ambientale” e successive modificazioni e integrazioni”); - Legge n. '7/2011' (“Disposizioni in materia di espropriazione per pubblica utilità”); - Art. 40 della legge regionale n. '8/2011' (“Semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento regionale degli Enti locali territoriali”); - Legge n. '12/2013' (“Norme su perequazione, premialità e compensazione in materia di governo del territorio e modificazioni di leggi regionali”); - Disapplicazione allegato 'b' della delibera Giunta regionale n. '976/2003' (“endoprocedimenti per il rilascio di pareri di competenza di ARPA Umbria”); - Regolamento regionale n. '3/2000' (“Norme per la disciplina dell’esercizio dei poteri sostitutivi regionali in attuazione dell’art. 50 della l.r. 31/97”); - Regolamento regionale n. '9/2003' (“Norme regolamentari di attuazione dell’art. 5 della l.r. 23/10/2002 n. 18 – Norme in materia di prevenzione sismica del patrimonio edilizio”); - abrogazione lett. 'b' e 'f' del comma 1, art. 4 del Regolamento regionale n. '3/2011' (“Regolamento di attuazione dell’articolo 13 della legge regionale degli acquedotti – Norme per la revisione e l’aggiornamento del piano regolatore generale degli acquedotti e modificazione della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 33). Disposizioni per il risparmio idrico nel settore idropotabile).
TITOLI: Titolo I – Disposizioni generali Tra le finalità viene evidenziata l'implementazione della disciplina in materia di applicazione dei servizi telematici, oltre alla riduzione di oneri e procedure amministrative a vantaggio di imprese e cittadini. Il Piano urbanistico strategico territoriale (PUST) non sarà più definito su tre livelli di programmazione, ma sarà ricondotto esclusivamente in un solo ambito strategico e programmatico. Ai Comuni verranno conferite funzioni in materia di autorizzazione delle reti di distribuzione di energia elettrica di tensione non superiore a 150 kV che interessano il territorio comunale. Titolo II – Programmazione e pianificazione Disciplina tutti gli strumenti generali di programmazione e pianificazione della Regione (Pst -Piano straordinario aree a rischio idrogeologico molto elevato e Ppr-Piano paesaggistico regionale), della Provincia (Ptcp–Piano territoriale di coordinamento provinciale) e del Comune (Prg–Piano regolatore generale). Viene accorpata tutta la disciplina in materia di perequazione, premialità e compensazione, comprese le premialità per gli interventi di riqualificazione nei centri storici apportando alcune semplificazioni, nonché le premialità per gli interventi di sostenibilità ambientale. La premialità viene estesa anche agli interventi di prevenzione sismica degli edifici che riguardano interi isolati edilizi. Titolo III – Prg e riqualificazione ambientale Disciplina tutti gli strumenti per l'attuazione del piano regolatore generale concernenti i piani attuativi, le norme per la riqualificazione dei centri storici, i programmi urbani complessi e quelli di riqualificazione urbana. Nel procedimento di approvazione dei piani attuativi viene rafforzata la certezza del rispetto dei tempi del procedimento. Per i centri storici prevista una più agevole disciplina per l'individuazione degli ambiti di rivitalizzazione prioritaria (Arp) e per la redazione di quadri strategici di valorizzazione (Qsv), finalizzata anche alla semplificazione delle premialità. Attraverso alcune semplificazioni normative si punta a favorire la riqualificazione architettonica ed ambientale degli edifici, uscendo definitivamente dalla straordinarietà del 'Piano casa'. Titolo IV – Tutela ed uso del territorio Ricomprende l'intera disciplina per la tutela e l'uso del territorio regionale. Vengono ridefinite le disposizioni concernenti criteri e normative per gli ambiti urbani e per gli insediamenti produttivi. L'intera disciplina che riguarda il territorio agricolo e le aree boscate viene accorpata nello 'spazio rurale', confermando la tutela delle aree di particolare interesse agricolo, delle aree boscate e degli oliveti. Titolo V – Attività edilizia e titoli abilitativi Contiene l'intera disciplina per l'attività edilizia ed i relativi titoli abilitativi comprese le norme relative all'agibilità, vigilanza, responsabilità, sanzioni e controlli. Viene rafforzata ed ampliata qualitativamente l'applicazione della Scia (Segnalazione certificata inizio attività), prevista per tutti gli interventi già definiti da piani attuativi approvati e convenzionati. Viene facilitata la gestione telematica delle istanze e dei relativi procedimenti edilizi. Vengono valorizzate le funzioni dello sportello unico e dei controlli a campione. Titolo VI – Interventi edilizi Ricomprende l'intera normativa tecnica per la realizzazione degli interventi edilizi. In particolare vengono ridefinite le norme per gli interventi di prevenzione sismica. Vengono semplificate le disposizioni per l'autorizzazione delle linee ed impianti elettrici fino a 150.000 kV. Viene accorpata tutta la disciplina tecnica in edilizia, sostenibilità ambientale, requisiti per la rete viaria ed escursionistica, inquinamento acustico e normativa sismica. Titolo VII – Autorizzazioni Riaccorpa le norme per l'autorizzazione delle opere pubbliche, estese anche all'autorizzazione delle infrastrutture elettriche fino a 150.000 kV. Vengono introdotte forme di semplificazione con particolare riferimento a quella attuativa, prevedendo di effettuare gli adempimenti di Vas (valutazione ambientale strategica) nell'ambito del procedimento di Via (Valutazione ambientale strategica) qualora sia obbligatoria. Titolo VIII – Applicazione del Testo unico Riaccorpa le norme contenute nelle varie leggi regionali. Viene introdotto un nuovo articolo (263) per disciplinare le modalità di semplificazione e digitalizzazione dell'azione amministrativa. Sono riportate tutte le normative che consentono il monitoraggio integrato degli interventi sul territorio ed il relativo osservatori. La compilazione da parte del responsabile del procedimento della banca dati dell'osservatorio regionale sull'abusivismo edilizio viene resa obbligatoria. AS/MP