LAVORI D'AULA (2) VIA LIBERA DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA ALLE MODIFICHE AL TESTO UNICO DELL'URBANISTICA – ASTENUTA COALIZIONE CENTRO DESTRA E CIVICHE, VOTO CONTRARIO DEL M5S

Con 12 voti favorevoli della maggioranza, 6 astenuti (Rp, FI, FdI, LN) e 2 contrari (M5S), l'Aula di Palazzo Cesaroni ha dato il via libera al disegno di legge della Giunta regionale che apporta modificazioni e integrazioni al Testo unico del governo del territorio (legge regionale '1/2015'), resesi necessarie dopo l'impugnativa da parte del Governo in merito ad alcune parti del testo. Approvati tutti gli emendamenti presentati in Aula da Eros Brega (5) e dall'assessore Fernanda Cecchini (1).

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15 Nov 2016 15:15

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(Acs) Perugia, 15 novembre 2016 – Con 12 voti favorevoli della maggioranza, 6 astenuti (Rp, FI, FdI, LN) e 2 contrari (M5S), l'Aula di Palazzo Cesaroni ha dato il via libera al disegno di legge della Giunta regionale che apporta modificazioni e integrazioni al Testo unico del governo del territorio (legge regionale '1/2015'), resesi necessarie dopo l'impugnativa da parte del Governo in merito ad alcune parti del testo. 

Approvati tutti gli emendamenti presentati in Aula da Eros Brega (5) e dall'assessore Fernanda Cecchini (1). Altre proposte della Giunta regionale erano già state approvate ed inserite nel testo dalla Seconda Commissione. Riguardavano le autorizzazioni di attingimento per i pozzi e la norma transitoria che prevede una deroga all'applicazione delle leggi vigenti per i Comuni (sotto i 10mila abitanti) che hanno già avviato, ma non concluso, l'iter per il nuovo Piano regolatore. Sempre in Commissione era già stato approvato un 'emendamento Smacchi (Pd), Liberati (M5S) e Ricci (RP) sulle risorse per la manutenzione straordinaria e ampliamento dei sentieri.

Per quanto concerne gli emendamenti presentati in Aula, quelli di Brega (tutti approvati) riguardano, in particolare: “nei terreni relativi a praterie naturali e pascoli permanenti, posti al di sotto dei 1300 metri di altitudine, di proprietà delle Comunanze o Università agrarie che dispongono di terreni agricoli di almeno 100 ettari, si possono realizzare ricoveri di ovini e bovini, con l'applicazione della densità edilizia massima di 20 mq per ogni ettaro di terreno, con esclusione delle aree boscate e dei terreni ricadenti nei parchi e nelle aree naturali”. 
Altro emendamento di Brega riguarda il Piano di Bacino del Fiume Tevere: sono ammesse varianti ai piani attuativi convenzionati, purché non comportino aumento del carico urbanistico né aggravio del rischio o ostacolo al deflusso delle acque. In altro emendamento vengono trattate modalità per  nuovi interventi edilizi in aree boscate sottoposte a vincolo di tutela paesaggistico. 

L'emendamento (approvato) dell'assessore Cecchini prevede 'norme speciali per la ricostruzione nelle zone terremotate': “per gli edifici destinati ad attività produttiva del settore agroalimentare, danneggiati dagli eventi sismici dal 24 agosto 2016 e ricadenti nei territori nei comuni individuati dalle normative nazionali, la ricostruzione, attraverso interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica, è effettuata con permesso di costruire e può comportare anche l'utilizzo di aree contigue al lotto edificabile di pertinenza aventi diversa destinazione d'uso, senza costituire variante agli strumenti urbanistici. Questi interventi edilizi sono consentiti anche in deroga alla disciplina dello spazio rurale, fermo restando il rispetto della disciplina in materia di aree boscate, in materia paesaggistica, ambientale ed igienico sanitaria e non possono eccedere il volume e le altezze degli edifici esistenti oggetto di intervento, con la possibilità di prevedere aree per la realizzazione di dotazioni territoriali e funzionali per parcheggi al servizio delle attività”.

L'impugnativa del Governo riguardava particolarmente il piano regionale di sviluppo strategico perché anteposto al piano paesaggistico, che, secondo il Governo, deve invece costituire la disciplina superiore e prevalente nella definizione delle invarianti strutturali di tutela paesaggistica. Le modifiche proposte sono volte a superare i profili di illegittimità, riposizionando nella scala gerarchica i vari strumenti di pianificazione nei termini desumibili dalla legislazione statale. 
Sempre con riferimento al Piano paesaggistico sono state apportate modifiche all'articolo 15  del Testo unico, anche questo oggetto di impugnativa, superando di fatto le censure mosse dal Governo che lamentava come la normativa regionale non avesse previsto la partecipazione del Mibact al procedimento per l'adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale in contrasto con quanto stabilito dal Codice dei beni culturali e ambientali.  

RELAZIONI
EROS BREGA (Relatore di maggioranza – presidente Seconda Commissione):  “Il disegno di legge si propone principalmente di superare i rilievi di legittimità costituzionale sollevati dal Governo. La Giunta regionale (atto n. 505 del 20 aprile 2015), ha disposto che la Regione Umbria si costituisse innanzi alla Corte Costituzionale per resistere avverso il ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri, contestando le eccezioni di incostituzionalità rispetto a tutti gli articoli impugnati. Tuttavia è emersa la necessità di ritornare sui contenuti di diversi articoli della legge per adeguarli alla normativa di principio statale, che per alcuni aspetti è risultata, in effetti, disattesa. 
Accanto a queste modifiche, in seno al disegno di legge si è intervenuti anche su altre disposizioni che hanno portato ad adeguamenti tecnici e precisazioni che la prima fase applicativa della legge ha fatto emergere. Sono stati accolti in Commissione alcuni emendamenti, proposti dai Commissari e dalla Giunta regionale, ma anche alcune istanze avanzate dai alcuni Comuni, anche attraverso il Cal e da organizzazioni del settore. Le modifiche apportate riconducono nell'alveo della legittimità sia la definizione di 'governo del territorio, che viene a questo punto circoscritta a quanto contenuto unicamente nel testo unico - sia le altre definizioni che vengono modificate nel senso di renderle più in linea con il 'Testo Unico edilizia statale. Modifiche sono state apportate nella parte dell'articolato del Testo unico avente ad oggetto la disciplina dei contenuti e delle procedure di tutti gli strumenti generali di pianificazione e programmazione, regionali, provinciali e comunali: numerosi sono stati i rilievi di legittimità costituzionale eccepiti dal Governo nel ricorso che ha ritenuto la nostra legislazione non conforme alla normativa statale ed in particolare al Codice dei beni culturali e ambientali. Le modifiche proposte sono volte a superare i profili di illegittimità riposizionando nella scala gerarchica i vari strumenti di pianificazione nei termini desumibili dalla legislazione statale. 
Con riferimento al Piano paesaggistico sono state apportate modifiche all'articolo 15  del Testo unico, anche questo oggetto di impugnativa, superando di fatto le censure mosse dal Governo che lamentava come la normativa regionale non avesse previsto la partecipazione del Mibact al procedimento per l'adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale in contrasto con quanto stabilito dal Codice dei beni culturali e ambientali”.  

EMANUELE FIORINI (Lega Nord - Relatore di minoranza): “Sul testo abbiamo fatto una grande battaglia soprattutto rispetto ai Piani regolatori dei Comuni, sperando che da oggi non si perda più tempo nell'approvare le varianti, passaggio importante per stimolare investimenti ed edilizia. È importante far ripartire l'economia per dare impulso allo sviluppo economico e quindi all'occupazione e al turismo. Nel testo ci sono carenze, ma è stato comunque sufficientemente snellito”.

ANDREA LIBERATI (M5S- relatore di minoranza): “Si tratta di un argomento interessante che rappresenta una lotta in punta di diritto tra il Governo nazionale e quello regionale, tra l'altro dello stesso colore politico. Il Testo unico del governo del territorio è stato approvato nel gennaio 2015 in modo bipartisan in dispregio di molte norme tanto da far impugnare al Governo decine di articoli. Noi abbiamo tentato di limitare i danni rispetto ad una continua deregulation. Associazioni e comitati ci ricordano che il paesaggio deve rimanere integro perché rappresenta il fulcro della bellezza. La stessa Confindustria sottolinea il fatto che bisogna recuperare il tessuto antico e metterlo in sicurezza, investire cioè su quello che c'è già. Su questo atto serviva maggiore approfondimento in Commissione, del resto è stato licenziato lo scorso 27 giugno e nei cinque mesi passati c'era il tempo per farlo. Questa legge urbanistica galleggia da due anni e meritava maggiore riflessione soprattutto alla luce degli ultimissimi eventi sismici di agosto ed ottobre. Bisogna capire se, in proposito, ci sono risposte adeguate all'interno di questa legge. Come non rilevare poi che il Cal che ha detto che, sostanzialmente, va tutto bene su un testo in contrapposizione con la Carta suprema. Bisogna evitare la deriva delle speculazioni, evitare che l'Umbria diventi fattore attrattore di soggetti variopinti e di individui che possano pensare di poter fare ciò che vogliono. Speriamo che questo testo non rappresenti un'anticamera ad ulteriori devastazioni paesaggistiche su cui faremo comunque attenta guardia”. 

Interventi:
CLAUDIO RICCI (RP): “L'ATTO CHIARIFICA E INTEGRA IL QUADRO URBANISTICO PER GLI 11MILA PROFESSIONISTI CHE LAVORANO IN QUESTO SETTORE. Abbiamo fatto un buon lavoro di approfondimento in Commissione. La legge regionale originaria era un atto normativo con un buon impalcato urbanistico, che introduceva due concetti di rilievo: la volumetria veniva trasformata in risorsa volulmetrica, e veniva inseriva la concertazione, con un rapporto più corretto e equilibrato tra pubblico e privati. A partire da questa norma. L'atto arriva in un momento di calo del 30 per cento di addetti nell'edilizia e spero che possa essere utile a sostenerlo. Il ddl risponde ad alcuni requisiti richiesti dal Governo, alcune di carattere semantico, alcune di carattere tecnico di particolare rilievo. Vi sono anche elementi complessi a cui il ddl non riesce a porre un chiarimento conclusivo, come sui condoni, ma risolve alcune problematiche per i comuni entro i 10mila abitanti. Auspico che l'attuale legslatura possa portare avanti questa riflessione urbanistica i approfondita su temi importanti come la qualità, non solo legata agli aspetti di quantità ma di linee guida per qualità progettuale; la flessibilità, con la possibilità di adattare le soluzioni urbanistiche alle esigenze di persone e attività; e l'urbanistica del cosa c'è fra un edificio e l'altro, analizzando il paesaggio nel recupero dei volumi, particolarmente rilevante per il paesaggio storico urbano della nostra regione”.

FERNANDA CECCHINI (assessore): “CODICE MODERNO CHE SALVAGUARDIA IL TERRITORIO E VA VERSO IL CONSUMO DI SUOLO ZERO. Questo è un atto importante perché il lavoro che abbiamo fatto ha bisogno di essere portato a compimento: non basta aver approvato il Testo unico se non si conclude la fase di confronto con il Governo. Confronto che ci ha portato a condividere delle soluzioni sui rilievi fatti dall'Esecutivo. Ora abbiamo un codice  moderno, che ci mette in sintonia con le norme nazionali e provenienti da altre materie che si interfacciano con vicende urbanistiche. Il testo guarda alla salvaguardia del nostro territorio, e va in direzione del consumo di suolo zero. E questo non vuol dire non ammodernare, ma far sì che nel governo del territorio la normativa sia all'insegna della qualità degli interventi per far star meglio persone e ambiente. Condivido gli emendamenti che sono stati fatti perché tengono conto delle esigenze emerse e non mettono in discussione i capisaldi del lavoro fatto. Aggiungo un emendamento che previene dalle richieste delle aziende che si trovano nelle zone colpite dal sisma: un’impresa che ha avuto un capannone danneggiato, quando va a ricostruire può andare in deroga ai piani regolatori se ha bisogno di utilizzare aree contigue non previste con la pianificazione urbanistica come edificabile.  Questo va a risolvere una delle necessità che si stanno ponendo per la futura ricostruzione, visto che alcuni imprenditori stanno valutando di costruire moduli ad un unico piano. Un piccolo aiuto nei confronti di chi vorrà subito ripartire anche con edifici più funzionali e più adeguati”.  AS/DMB/MP

Ultimo aggiornamento: 18/11/2016