LAVORI D'AULA (1): INIZIATA LA DISCUSSIONE DEL DEFR 2016-2018 - ILLUSTRATE LE RELAZIONI DI MAGGIORANZA E MINORANZA
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la discussione del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2016-2018. Sono state illustrate le relazioni di maggioranza, Andrea Smacchi (Pd), e quelle di minoranza, Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) e Claudio Ricci (portavoce centrodestra e civiche).
Data:
15 Mar 2016 00:00
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(Acs) Perugia, 15 marzo 2016 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la discussione del Documento di economia e finanza regionale 2016-2018 con la relazione di maggioranza illustrata da Andrea Smacchi (Pd), e quelle di minoranza illustrate da Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) e Claudio Ricci (portavoce centrodestra e civiche).
LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA
Andrea Smacchi (Pd): “Il Defr parte da dati positivi, da un bilancio solido e consolidato e da una serie di riforme che ci permettono di guardare con ottimismo le nuove sfide riformatrici che ci attendono. Il documento conferma l'invarianza dei tributi e delle agevolazioni fiscali già previste in precedenti esercizi finanziari. Eurostat dice che in Umbria il Pil pro capite è sceso dal 2008 al 2014 dell'8,37 per cento, un calo marcato che deve preoccuparci e che ci impone di lavorare per ribaltare questo andamento negativo. Nessuna regione è scesa cosi tanto. Però dopo tre anni consecutivi negativi degli indicatori economici, nel primo semestre del 2015 ci sono stati importanti segnali di recupero, anche sui posti di lavoro. Sulle riforme si lavorerà con un progetto strategico che riguarderà le società partecipate ed i servizi pubblici locali. Il Defr, il primo di questa maggioranza, è un atto complesso, importante che definisce e programma interventi determinanti per i cittadini. La maggioranza propone un contributo di 20 punti che vanno ad integrare ed in alcuni casi e rafforzare il Defr proposto dall'Esecutivo. RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO: impegno a trovare le risorse necessarie per chiudere la fase della ricostruzione post terremoto del 2009 con particolare riferimento a beni culturali, servizi, prime abitazioni parzialmente lesionate. Per gli altri eventi sismici è necessario trovare risorse per completare la ricostruzione per il restante patrimonio. RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO: avviare processi di confronto, partecipazione, programmazione e simulazione per valutare l'esito dell'attuale organizzazione sanitaria in un'ottica di continuo miglioramento della governance, tenendo in considerazione anche la riduzione del numero delle Asl e delle Aziende sanitarie regionali. SERVIZI IN MATERIA DI SANITÀ: è necessario prevedere punti di accesso pediatrici e per persone con particolare fragilità e disabilità all'interno dei pronti soccorsi, per assicurare loro un'immediata assistenza; è necessario arrivare al più presto alla cartella clinica informatica e al fascicolo elettronico sanitario; è necessaria un'accurata verifica dei risultati del sistema Rao e di quelli del Cup regionale. TRASPORTI, MOBILITÀ, INFRASTRUTTURE: valorizzazione della mobilità dolce, ecosostenibile, di car sharing, e di piste ciclabili; particolare attenzione rispetto alla risoluzione delle problematiche ancora aperte relative al Nodo di Perugia anche con riferimento alla prossima apertura delle direttrici del progetto quadrilatero. Accelerare la positiva conclusione della transizione della rete ferroviaria Fcu ad Fs con riguardo anche agli aspetti di manutenzione della rete; il 2016 deve rappresentare l'anno in cui si passerà alla fase realizzativa della stazione ad alta velocità della Media Etruria, sulla base delle soluzioni localizzate individuate dalla commissione tecnica interregionale. Adeguamento della Flaminia nel tratto Spoleto-Terni, come da progetto della Camera di Commercio di Terni, completamento della strada Tre valli Spoleto-Acquasparta. RUOLO DELL'AEROPORTO: obiettivo di una regione aperta e meglio collegata è quello di una gestione dell'aeroporto che preveda l'individuazione di un operatore di livello nazionale e/o internazionale che entri nella compagnie della Società di gestione. È necessario potenziare e gestire in forma manageriale lo scalo umbro affinché raggiunga obiettivi in linea con gli aspetti virtuosi delle politiche di sviluppo regionali. POLITICHE AMBIENTALI: particolare impegno alla valorizzazione delle risorse naturali, alla qualità di aria e acqua, in relazione all'attività normativa ed amministrativa nelle materie di urbanistica e di turismo. RUOLO DI GEPAFIN: salvaguardare l'autonomia di Gepafin nell'ambito delle politiche finanziarie della nostra regione, facendo dell'Agenzia l'unico punto di riferimento di tutto il sistema dei fidi regionali, tenendo conto del decreto legislativo attuativo della riforma 'Madia' in materia di società partecipate pubbliche. PERSONALE INCARICATO: dare effettività e trasparenza all'attività di valutazione annuale dei risultati di gestione dei direttori generali e degli Amministratori nominati dalla Regione, anche ai fini di condivisione dei risultati conseguiti da parte dell'Assemblea Legislativa. PATRIMONIO PUBBLICO: è necessario un immediato piano straordinario per lo smobilizzo del patrimonio pubblico inutilizzato, al fine della sua messa sul mercato. POLITICHE ABITATIVE: impegno straordinario per reperire risorse finalizzate alla riapertura dei bandi per l'acquisto della prima casa e provvedere a sostenere interventi per l'abbattimento delle barriere architettoniche in abitazioni private. POLITICHE EDUCATIVE: accelerare la riapertura dei bandi che prevedono risorse per il sostegno alle famiglie che portano i bimbi all'asilo nido. POLITICHE AGRICOLE: accelerare l'applicazione della legge regionale che favorisce l'insediamento produttivo ed occupazionale in agricoltura, per promuovere l'agricoltura sociale, sostenibile, biologica; portare a compimento in tempi rapidi il Piano di settore in tema di olivicoltura. REDDITO DI INCLUSIONE ATTIVA: impegno della regione per il reperimento di risorse da destinare al reddito di inclusione sociale ad integrazione delle risorse messe a disposizione dal governo nazionale, con particolare attenzione ai giovani in cerca di prima occupazione e a coloro che necessitano di reinserimento in quanto esclusi dal sistema produttivo. RISORSE COMUNITARIE PROGRAMMAZIONE 2014-2020: monitoraggio della velocità di spesa e rendicontazione dei risultati conseguiti in relazione ai progetti sviluppati per effetto del concorso dei finanziamenti comunitari alla programmazione per rendere maggiormente consapevole ed informata l'Assemblea Legislativa; riorganizzazione delle strutture amministrative della Regione finalizzate all'individuazione di un nucleo specializzato al reperimento di risorse comunitarie messe a disposizione di istituzioni o di altri soggetti beneficiari presenti in Regione; Strategia Nazionale Aree Interne: dopo l'individuazione da parte della Giunta regionale dell'Area interna definita Sud–Ovest Orvietano come area prototipo, ove avviare primariamente il percorso di costruzione della strategia d'area e la predisposizione e presentazione del documento preliminare, è necessario con la massima urgenza individuare la seconda area progetto in cui attuare la Strategia Aree Interne tra le altre due Aree individuate e proposte dalla Regione Umbria (Nord-est Umbria e Valnerina). RISORSE PER IMPIANTISTICA SPORTIVA: impegno a reperire le risorse necessarie per opere di manutenzione straordinaria delle strutture sportive esistenti e previsione di nuovi impianti sportivi nella nostra regione in coordinamento con le necessità segnalate dai territori. FILM COMMISSION: riattivazione delle attività collegate alla Film Commission dell'Umbria ai fini della promozione del territorio per eventi cinematografici e audiovisivi. RIFORME: continuare nel processo di riforma del sistema endoregionale assumendo come Regione un ruolo di stimolo e regia attiva anche rispetto ad aziende di servizi partecipate da Enti Locali della Regione. POLITICHE DEL LAVORO: particolare attenzione alle molteplici situazioni di crisi aziendali che compromettono i livelli occupazionali e produttivi in Regione, con ogni possibile sforzo alla positiva soluzione delle vertenze in atto. NUOVE POLITICHE PER LA CITTÀ: limitare il consumo di suolo agricolo nella ottica del mantenimento del nostro paesaggio identitario ed allo stesso tempo promuovere politiche di rigenerazione urbana. Recuperare e riconvertire quegli spazi urbani non più funzionali alle dinamiche attuali, riqualificare i contenitori dismessi, le periferie, ridare nuova vita alle piazze agli spazi verdi di quartiere, facendoli tornare ad essere i luoghi della socialità. Una città più vissuta è una città più sicura e legale. Una grande attenzione deve essere posta alle aree industriali che negli ultimi decenni sono proliferate nella nostra regione, senza un'ottica di programmazione e sviluppo sostenibile. Oggi ci troviamo a dover gestire ettari di contenitori vuoti e non più produttivi. Pensiamo a ridefinire queste aree con modelli legati alla sostenibilità come le Apea (aree produttive ecologicamente attrezzate), rendendole competitive ed attrattive anche per i nuovi investitori. RISCHIO IDREOLOGICO: un impegno straordinario deve essere posto alla gestione dei nostri territori legato al rischio idrogeologico. Non possiamo più pensare di intervenire solo in fase di emergenza, ma dobbiamo attivate politiche di prevenzione legate alla manutenzione del territorio. Le nuove politiche ambientali e della gestione del territorio per l'Umbria saranno la giusta risposta al Collegato ambientale approvato dal governo Renzi e diventato legge nel febbraio 2016.
LE RELAZIONI DI MINORANZA
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “Il Defr è un libro dei sogni, con tante belle parole senza far capire come perseguire questi obiettivi. La classe politica è lontana anni luce dalla realtà. Dal Defr emergono tutti i problemi della nostra regione legati ad una politica arrogante e autoreferenziale. Questa amministrazione si deve prendere le proprie responsabilità. Il Defr arriva con nove mesi di ritardo: chiediamo per il futuro, di RISPETTARE LE SCADENZE per l'approvazione previste dalla normativa vigente. Solo così l'Assemblea legislativa potrà recuperare il proprio ruolo di programmazione e di controllo. Così noi consiglieri siamo relegati solo a ratificare la volontà Giunta. I dati Eurostat fotografano una situazione tragica per l'Umbria, che smentisce la base del Defr. Non ha senso negare una realtà scomoda: per risolvere un problema bisogna conoscerlo. C'è bisogno di una reale azione di SPENDING REVIEW. La Regione ha un debito in aumento. Il patrimonio della Regione non comprende tutti i crediti che essa vanta verso le partecipate. Sui trasporti l'Umbria mette proprie risorse per una quota tra le più basse rispetto alle altre regioni. La sanità diventa un terreno di scontro politico per le nomine: bisognerebbe invece migliorare il servizio riducendo gli sprechi e i costi. La centrale unica di acquisto per la sanità va potenziata. Le nostre proposte puntano a destinare al REDDITO MINIMO GARANTITO risorse finanziarie proprie della Regione; a intervenire sulla SANITÀ per la riduzione delle liste di attesa attraverso il contenimento dell'attività di intramoenia. Aiutando le famiglie che assistono persone con disabilità e garantendo il 'diritto di scelta per l'assistenza' (diretta, indiretta o mista) mediante l'erogazione di misure finanziarie che consenta ai familiari di scegliere chi assumere per l'assistenza, invece di imporre personale da strutture esterne, che comportano maggiori oneri per le finanze regionali ed un servizio spesso peggiore per l'assistito, anche in termini affettivi ed umani. Incrementare il numero dei beneficiari degli assegni di sollievo dei disabili gravissimi. Implementare la misura del BOLLINO PER I TIR che transitano sulla superstrada E45, recuperando risorse per la manutenzione stradale direttamente dai mezzi che sono maggiormente responsabili dell'inquinamento e del deterioramento del manto stradale. Introdurre un sistema di tariffazione puntuale e rendere pubblica la percentuale di RACCOLTA DIFFERENZIATA e l'effettivo riciclo raggiunto da ogni Comune; attivare iniziative di informazione ed educazione al riciclo e rispetto per l'ambiente nelle scuole. Ridurre il conferimento di INCARICHI ESTERNI e rendere più trasparente il meccanismo di pubblicazione dei bandi e della selezione, mediante la creazione di “mini-concorsi” piuttosto che la semplice valutazione dei curricula. Stabilire un tetto massimo alle collaborazioni esterne che un soggetto può svolgere nell'arco di un quinquennio per la Regione o nelle società partecipate. Creare un sistema di monitoraggio regionale su GARANZIA GIOVANI, addizionale rispetto a quanto già previsto, per garantire il rispetto della legge e la prevenzioni di frodi da parte dei lavoratori o datori di lavoro. Riformare i CENTRI PER L'IMPIEGO, creando meccanismi di monitoraggio del comportamento delle imprese, con sistemi premianti per quelle che stabilizzano concretamente i lavoratori e disincentivanti per quelle che creano invece precariato o abusano del lavoro interinale. Coordinare l'operato della Regione con quella degli enti nazionali competenti in materia di MOBBING, creando meccanismi di segnalazione e verifica delle violazioni”.
CLAUDIO RICCI (portavoce centro destra e liste civiche): “Le nostre proposte tendono ad essere propositive, pur sottolineando gli elementi critici, per tentare di dare un contributo al Defr. La parte del documento che lascia maggiori perplessità è la mancanza di obiettivi concreti, di numeri da raggiungere nel triennio. I dati ci parlano di un Pil molto più basso rispetto alle previsioni. La nostra proposta di risoluzione ha 5 punti essenziali. È necessario assumere come prioritario il PIANO TRIENNALE DI SEMPLIFICAZIONE, velocizzare le attività di accorpamento e ottimizzazione di agenzie e partecipate per recuperare in tre anni almeno 10milioni di euro sui 28 che attualmente la Regione destina alle partecipate, così da poterli destinare a strumenti per il credito alle piccole imprese e al sostegno delle 30mila famiglie in difficoltà in Umbria. Attuare il fascicolo sanitario elettronico, la logistica dei farmaci e la Centrale regionale acquisti sanità. Punto essenziale per ottenere risparmi. Il sistema sanitario dovrà integrare meglio distretti territoriali, ospedali e aziende sanitarie/ospedaliere per ottimizzare i costi e i posti letto. Migliorare i livelli essenziali di assistenza, diminuire i tempi di attesa degli esami ed eliminare le barelle dalle corsie. Andrebbe poi definito il PIANO DI RISPARMIO PUBBLICO e attivati così adeguati investimenti autonomi, evitando un maggiore indebitamento. Si potrebbe guadagnare il 10 per cento nel triennio, con 50 milioni di euro di risorse libere, malgrado i maggiori oneri finanziari per la Regione derivanti della riforma delle Provincie che sono di circa 11-12 milioni di euro. Il piano di risparmio è l'unica alternativa per attivare investimenti autonomi. Serve coraggio nell'innovazione, puntando sul 'NUOVO MANIFATTURIERO', che nel mondo, nel 2016, avrà un incremento straordinario. Bisognerà sperimentare Internet satellitare, rendere più efficienti le reti commerciali per le imprese, fare cultura con azioni strutturate e continue che coinvolgano le fondazioni e le associazioni di categoria, e attivando un sistema allargato. Per i TRASPORTI si dovrà attivare una public company per la società di gestione dell'aeroporto regionale, raccogliendo 3 milioni di euro e sviluppando accordi stabili con le compagnie aree low cost, decidere una nuova stazione ferroviaria a media/alta velocità che dovrà essere connessa con l'aeroporto e con le nuove strade della quadrilatero Umbria Marche. Per quanto riguarda il tema AMBIENTALE entro 2 anni le attuali discariche saranno esaurite. Se noi tutti non vogliamo aumentarle occorre fare una scelta decisa. È necessario puntare sul superamento del 65 per cento di raccolta differenziata e sulla riduzione dei rifiuti. L'Umbria ha raggiunto il 18 per cento di energie da fonti rinnovabili ma serve incrementare le quote derivanti da queste fonti. Puntare su edifici a impatto zero e sul risparmio energetico”.
IL DEFR 2016-2018: LA SCHEDA
Il QUADRO MACROECONOMICO vede un “aumento percentuale dell’export che però coinvolge solo una parte delle aziende regionali. Cresce il turismo, che necessita di investimenti pubblici e privati per consolidare un settore in espansione. Il TASSO DI OCCUPAZIONE, dal 61 per cento del 2014 è salito al 62,3 nel 2015, grazie agli incentivi ma anche all'espansione economica. Il TASSO DI DISOCCUPAZIONE 2015 è all'11,2 per cento, in lieve miglioramento rispetto all'anno precedente. La PRODUTTIVITÀ umbra è ancora più bassa della media nazionale, evidenziando la debolezza di campo di innovazione, ricerca e crescita intelligente. Dal punto di vista di RICERCA E SVILUPPO l’Umbria registra bassi investimenti privati. Il sistema di FORMAZIONE E ISTRUZIONE registra risultati (diplomati e laureati) migliori di quelli indicati dall’Ue, ad indicare che il sistema pubblico della formazione funziona. Bisogna però vedere come il sistema economico locale riesce ad assorbire una forza lavoro sempre più qualificata e ripensare Centri per l’impiego e servizi per il lavoro. Sull’ENERGIA, buona produzione da fonti rinnovabili ma dobbiamo raggiungere gli obiettivi nazionali e porre attenzione alla presenza sul territorio di imprese energivore, che ci distanziano dagli obiettivi sulla intensità energetica del previsti da 'Europa 2020'. Gli indicatori demografici vedono una trasformazione dei bisogni della popolazione con il consolidarsi della componente anziana (non autosufficienza) e lavoratori disoccupati, inoccupati, in mobilità che richiedono un NUOVO SISTEMA DI WELFARE E INCLUSIONE SOCIALE.
RIFORME. Nella scorsa legislatura hanno riguardato il ripensamento della struttura regionale (Apt, Ater, Agenzie, Arusia, Comunità montane), ora si tratta di innestare le scelte del Governo nazionale sul sistema delle autonomie locali. La riforma delle Province, incide su politiche attive del lavoro, formazione professionale, urbanistica, governo del territorio. Comporterà dei costi per il trasferimento del personale. È previsto l'accorpamento delle agenzie che si occupano di studi e ricerche, come Aur, Isuc, Centro studi giuridici e politici, Cedrav e Seu. La riforma Madia sulle società partecipate inciderà sulle ipotesi di riforma di Sviluppumbria (dipartimentalizzazione) e Gepafin (intermediario finanziario vigilato da Banca d'Italia). Dovrà esserci una riorganizzazione delle partecipazioni, con funzione di accompagnamento per i Comuni verso una semplificazione, anche se la Regione non ha un ruolo diretto ed è ente di programmazione e controllo.
ECONOMIA. Verranno implementate azioni per l'internazionalizzazione del sistema produttivo, l'innovazione, la reindustrializzazione (attraverso strumenti che stiamo definendo con il Governo in particolare per l'area Terni-Narni). E poi per la specializzazione intelligente, l'efficientamento energetico di imprese e pubbliche amministrazioni. Dobbiamo perseguire una duplice finalità: aiutare i settori più arretrati ad andare verso l’internazionalizzazione e sostenere il consolidamento di chi già si sta espandendo. Con l'attuazione di Agenda digitale le infrastrutture digitali pubbliche stanno entrando a regime, anche grazie al lavoro di Umbria Digitale. Esiste un data center digitale unitario, verrà sperimentato il sistema pubblico di identità digitale, saranno affiancate le attività delle 'scuole digitali' nell'ambito del Piano nazionale per superamento digital divide.
TURISMO: Prevista la piena attuazione del testo unico e il sostegno al sistema regionale di accoglienza turistica con supporto agli enti locali e integrazione. Si punta a una modalità uniforme e rinnovata degli Uffici di informazione e accoglienza. La Regione collabora con i Comuni per la promozione turistica, svolge azioni di supporto per città che hanno festival importanti. Firmato un protocollo con la Conferenza episcopale umbra e con le città interessate dagli eventi del Giubileo e dai Cammini (Via di Francesco e di Benedetto). Stiamo stilando il programma 2016 per la promozione turistica all’estero, soprattutto per quanto riguarda i mercati di Inghilterra, East-Coast Usa, Germania e Olanda. Puntiamo all'implementazione del portale turistico con servizi per accoglienza e incoming”.
LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE: Sfruttare le risorse della programmazione europea e seguiremo la riforma del sistema nazionale. I dipendenti della Provincia che si occupavano di politiche attive del lavoro ora sono rientrati in Regione ed è emersa l'esigenza di una riforma complessiva del sistema. Vanno ripensati i Centri per l’impiego per creare condizioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro anche attraverso i servizi online. Attraverso il fondo sociale europeo puntiamo a rifinanziare 'Garanzia giovani regionale', ad attuare la lotta alla disoccupazione lunga durata, a sostenere le assunzioni a tempo indeterminato, a intervenire per i lavoratori delle aree di crisi, a far crescere le competenze del capitale umano nei settori della specializzazione intelligente, per creare figure professionali forti. Attiveremo risorse dedicate per la sperimentazione del 'Reddito di inclusione attiva', che dovrà aumentare il numero di persone che beneficiano delle misure nazionali.
ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO. È necessaria una modifica legislativa sul sistema integrato, superato dalla legge della ‘Buona scuola’, il disegno di legge verrà portato in Aula insieme alla riforma dell’Adisu, coerentemente con gli obiettivi assegnati alla Regione dalla riforma nazionale. Ci saranno altri interventi sull'edilizia scolastica a supporto dei Comuni: pronti i progetti di 5 nuove scuole e interventi per digitalizzazione, efficientamento energetico, piano di adeguamento antisismico. A fine 2016 avviverà in Aula la legge quadro in materia di CULTURA e siamo al lavoro con il ministero per il PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE.
RIFIUTI. Ulteriore incremento della raccolta differenziata (la media regionale era al 52 per cento a fine 2014) per superare le discariche. Alcune città (Terni, Orvieto, Narni, Foligno) hanno implementato il sistema nella seconda metà del 2015 e ci attendiamo quindi dei risultati importanti. Integrazione con altre Regioni per non farci imporre un inceneritore. I Comuni stanno recuperando i ritardi ma è necessario un adeguamento dell'impiantistica.
SANITÀ. Devono esser predisposti il piano sociale, il piano sanitario, le misure per invecchiamento attivo e il piano per non autosufficienza. La Centrale acquisti richiede una modifica normativa mentre nel campo della sanità digitale lavoriamo per la predisposizione del fascicolo sanitario elettronico.
TRASPORTI. Previsti 5 milioni di euro ulteriori per il fondo trasporti, che così arriva a 104 milioni. 800 mila euro aggiuntivi andranno al potenziamento dell'aeroporto S.Francesco di Assisi. La concessione con il gruppo Fs a cui stiamo lavorando porterà alla loro gestione della Fcu e ad un importante programma di investimenti sull'infrastruttura.
Il BILANCIO sarà caratterizzato dall'invarianza fiscale, dalla prosecuzione del serio lavoro sulla lotta all’evasione fiscale, ormai quasi azzerata, dal basso livello di indebitamento e da elementi fondamentali positivi nonostante le risorse in diminuzione”. DMB/
