“La sinistra non vuole i finanziamenti per il Nodo di Perugia per tenere in equilibrio una maggioranza eterogenea e divisa”.

Nota dei gruppi regionali di opposizione (Lega, Tp-Uc, FdI, FI): “Così antepongono la loro sopravvivenza politica al bene della comunità”

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07 Ott 2025 10:16

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(Acs) Perugia, 7 ottobre 2025 - “Intendiamo ristabilire con chiarezza la verità sul Nodo di Perugia, perché non è ammissibile che la maggioranza continui a prendersi gioco dei cittadini con una narrazione distorta, volta a scaricare sul Governo responsabilità che appartengono soltanto a chi oggi amministra la Regione”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di opposizione a Palazzo Cesaroni Enrico Melasecche, Donatella Tesei (Lega Umbria), Nilo Arcudi (Tp-Uc), Eleonora Pace, Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia).

“Lo stesso ministro Salvini, nella sua recente visita in Umbria, ha confermato l’attenzione del Governo verso il Nodo e ha chiarito che, solo a fronte di una richiesta unitaria e – spiegano - condivisa da parte degli enti locali, sarà possibile aprire il confronto sulle risorse necessarie ad avviare il cantiere. Ma la sinistra non ha alcuna intenzione di chiedere l’attivazione di finanziamenti per il Nodo, dato che al suo interno vi sono profonde e feroci divisioni che rischierebbero di far crollare una maggioranza fragile e attraversata da posizioni ideologiche inconciliabili. Pertanto, pur di non doversi misurare con questa spaccatura, la maggioranza preferisce alimentare l’equivoco che i soldi non vedono il Governo disponibile a reperirli. Gli atti parlano chiaro. In Regione, Provincia e Comune la maggioranza ha bocciato la nostra mozione che impegnava la Giunta regionale ad avviare l’opera. In Comune a Perugia è stato respinto l’ordine del giorno che chiedeva di sostenere ufficialmente il Nodo. Sono decisioni scritte nero su bianco nei verbali delle assemblee, non opinioni: la sinistra ha scelto di dire no, e oggi tenta di camuffare quella presa di posizione dietro studi e tavoli che non hanno alcuna utilità. Solo un rinvio irresponsabile. Intanto lo stato dell’arte è inequivocabile. Il primo stralcio Collestrada–Madonna del Piano dispone già della progettazione definitiva approvata, mentre per il secondo stralcio Madonna del Piano–Silvestrini, grazie al precedente governo regionale di centrodestra e civici, sono stati ottenuti 8,5 milioni di euro destinati alla progettazione, oggi in corso presso la società Sintagma. Resta invece da reperire il finanziamento per la progettazione del terzo e ultimo stralcio Silvestrini–Corciano, ancora da definire nei dettagli. Anche le pietre di Ponte San Giovanni conoscevano questa precisa situazione e i risultati conseguiti rispetto al 2019 in cui nulla era stato fatto in venti anni di inconcludenza della sinistra”.

Gli esponenti dell’opposizione regionale concludono ricordando che “i benefici attesi con la realizzazione di quest’opera sono straordinari: una riduzione del 20% del traffico medio giornaliero e addirittura del 44% di quello pesante, con effetti immediati sulla qualità della vita, sulla sicurezza e sull’ambiente. A fronte di questi dati, l’annuncio del Comune di Perugia di voler avviare un nuovo ‘studio sui flussi di traffico’ appare come un mero espediente dilatorio. Tutti i dati sono già nella disponibilità di Anas e sono stati utilizzati per redigere la progettazione. Ripartire da zero significa soltanto perdere altri venti anni e non decidere nulla, mentre l’Umbria resta immobile e rischia di veder sfumare un’opera fondamentale per il suo futuro con le risorse che verranno acquisite dalle altre regioni. Questa maggioranza ha ormai dimostrato che il suo unico obiettivo è la conservazione del potere, anche a costo di bloccare lo sviluppo della regione. Continuare a negare il Nodo significa anteporre la sopravvivenza politica di una coalizione divisa al futuro di un’intera comunità”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 14/10/2025