“La Regione Umbria manifesti la propria contrarietà alla chiusura del Posto di Teleconduzione di Terni”

Mozione di Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti (Pd): “Si rischio la perdita di un presidio strategico per la sicurezza idraulica, ambientale ed energetica dell’intero territorio”

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13 Giu 2025 09:46

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(Acs) Perugia, 13 giugno 2025 - “Chiedere ad Enel Green Power la sospensione delle decisioni operative annunciate in attesa di un nuovo confronto istituzionale, manifestando la contrarietà della Regione Umbria alla chiusura del Posto di Teleconduzione di Terni e sottolineando il rischio di perdita di un presidio strategico per la sicurezza idraulica, ambientale ed energetica dell’intero territorio”. Lo chiede il consigliere regionale Francesco Filipponi (Pd), primo firmatario, insieme alla collega Maria Grazia Proietti (Pd), di una mozione sull’argomento.

“Si tratta – spiega Filipponi - di un’infrastruttura strategica per la supervisione ed il controllo in tempo reale di un vasto sistema di impianti idroelettrici. Uno dei pochi presidi territoriali ancora operativi nel centro Italia che, inoltre, costituisce un patrimonio di competenze tecniche, conoscenze ambientali e responsabilità civili sviluppato in decenni. Enel di recente – prosegue il consigliere – ha comunicato di voler procedere alla chiusura definitiva entro il primo ottobre 2025 e ciò comprometterebbe l’occupazione locale, la capacità di presidio e gestione in loco di fenomeni idraulici e climatici estremi. Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil hanno già espresso la loro contrarietà a questa decisione aziendale e la Regione ha manifestato la volontà di promuovere un tavolo istituzionale con Enel e Governo per evitare lo stop. La Regione ha già comunicato la contrarietà a tale decisione di Enel ed ha promosso diversi incontri con le parti, con i sindacati e con Enel, per un confronto sul tema, ma sempre constatando la volontà di Enel di voler procedere con i propri piani. Per queste ragioni – conclude - chiediamo un ulteriore impegno alla Giunta, utile a garantire l’istituzione del tavolo tecnico con la partecipazione di sindacati, istituzioni locali, autorità di bacino e Protezione Civile, coinvolgere il Governo nazionale per la permanenza di un presidio pubblico di sicurezza e monitoraggio idraulico sul bacino Tevere-Nera, vigilare sulla tutela del personale coinvolto per il mantenimento dei livelli occupazionali, senza trasferimenti forzati o demansionamenti ed effettuare una ricognizione dell’impiantistica in termini di sicurezza idraulica". RED/mp

Ultimo aggiornamento: 17/06/2025