“Il progetto del nuovo ascensore a Todi è invasivo e da rivalutare”

I consiglieri Bori e Meloni (Pd) annunciano la presentazione di una interrogazione

Data:

19 Gen 2023 09:00

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(Acs) Perugia, 19 gennaio 2023 - “Il nuovo ascensore di Todi, dal parcheggio di Porta Orvietana al centro storico, rischia di essere un’opera poco utile alla città e che, al contrario danneggia il patrimonio artistico e divide i cittadini. Per questo serve un’attenta valutazione sulla sua sostenibilità e fattibilità, alla luce anche dei cittadini divisi e delle forze politiche che hanno iniziato a lavorare per proporre un referendum consultivo”. Così i consiglieri regionali Tommaso Bori e Simona Meloni (Partito democratico) annunciando la presentazione di un'interrogazione sul tema per conoscere “lo stato attuale del progetto, l’ammontare effettivo delle spese e le autorizzazioni di impatto ambientale rilasciate dagli organi competenti, nonché la sostenibilità del progetto in qualunque condizione d’uso, di meteo e di utenza”. 

“Il progetto – spiegano Bori e Meloni – prende le mosse dal Piano operativo Fsc 2014 – 2020 Infrastrutture, per la linea d’azione legata alla promozione di mobilità sostenibile in ambito urbano con la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, nonché sistemi di accesso ai centri storici. All’Umbria sono stati assegnati 7 milioni di euro e sono stati individuati pacchetti di interventi per l’accessibilità ai centri storici minori. Fra questi, quello del Comune di Todi denominato ‘Integrazione ed implementazione del sistema di risalita meccanizzato in prossimità dell’area parcheggio di Porta Orvietana’. La Regione ha assegnato al Comune di Todi 950mila euro, ritenendo ammissibile a finanziamento il progetto”. 

“Il progetto definitivo approvato – proseguono Bori e Meloni – prevede un quadro economico di 2.250.000 euro. La gara è stata indetta e l’aggiudicazione definitiva è avvenuta a favore di una ditta umbra per un ammontare complessivo di 1.978.000 euro. Nello specifico, il progetto per il nuovo impianto di risalita prevede di affiancare all’ascensore già esistente un nuovo impianto a cabina doppia a debita distanza dal primo, lontano dal parcheggio di Porta Orvietana e con approdo in corrispondenza di Via Termoli di modo di rivitalizzare la zona della cosiddetta ‘Valle Bassa’ e del Nido dell’Aquila: ogni cabina del nuovo impianto avrà la capacità di trasportare 12 persone per un totale complessivo di 20.000 unità giornaliere. Le anteprime del progetto circolate mostrano il piano di arrivo della nuova struttura non al piano dei giardini Oberdan ma a una quota sensibilmente inferiore con la necessità di percorrere un tratto stradale con una pendenza approssimativa intorno al 10% per arrivare al piano dei predetti giardini”.

“Alla luce dei dettagli tecnici – continuano Bori e Meloni – occorre cautela nella prosecuzione di un intervento che appare invasivo, considerando che i cittadini si sono trovati spesso al cospetto di situazioni di disagio dovute al malfunzionamento dell’impianto di risalita di Porta Orvietana. La costruzione di un nuovo ascensore a Todi, secondo il parere di molti cittadini e di alcune forze politiche costituirebbe, poi, una irrimediabile rovina del patrimonio artistico locale. La costruzione di un nuovo ascensore si concretizzerebbe infatti nella realizzazione di una torre di ferro che andrebbe a congiungersi alle mura romane, distante dal parcheggio con la navetta e che vede pure la presenza di un tratto di strada composto da due tornanti molto ripidi. Questo costituirebbe una grossa difficoltà per le persone disabili, anziane e con difficoltà motorie”.

“Si diffondono intanto – concludono Bori e Meloni – dei malumori e delle perplessità legate a questa realizzazione. Un’opera che non è stata minimamente condivisa con la città, tanto meno con le sue categorie economiche. Un progetto verso il quale il Partito democratico si è sempre posto con atteggiamento critico, a favore in questo caso, del referendum che si sta promuovendo in città”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 26/01/2023