GUALDO TADINO: “ABBATTERE L'EX OSPEDALE CALAI È UN DANNO STORICO ED ECONOMICO” – MANCINI E FIORINI (LEGA) ANNUNCIANO UN'INTERROGAZIONE

I consiglieri regionali della Lega Nord, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini, annunciano la presentazione di un'interrogazione sull'abbattimento dell'ex Ospedale Calai di Gualdo Tadino, che sarebbe “un danno storico ed economico perché quella porzione di edificio è stata ristrutturata dopo il terremoto del 1998 con una spesa di 2,5 milioni di euro”. Per gli esponenti leghisti “abbatterla oggi vorrebbe dire privare la comunità gualdese di una struttura sana e potenzialmente idonea all'apertura di una clinica privata convenzionata”.

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28 Apr 2016 15:00

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(Acs) Perugia, 28 aprile 2016 – “Abbattere parte dell'ex Ospedale Calai di Gualdo Tadino è un danno storico ed economico perché quella porzione di edificio è stata ristrutturata dopo il terremoto del 1998 con una spesa di denaro pubblico intorno ai 2,5 milioni di euro. Abbatterla oggi vorrebbe dire privare la comunità gualdese di una struttura sana e potenzialmente idonea all'apertura di una clinica privata convenzionata con la Asl”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali della Lega Nord, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini, che annunciano la presentazione di un'interrogazione in merito.

 

“Vogliamo conoscere – proseguono i consiglieri leghisti - le reali motivazioni che hanno indotto la Giunta a deliberare l'abbattimento di una parte della volumetria dell'ex ospedale gualdese. Non ci convincono le spiegazioni dell'Esecutivo regionale sui costi eccessivi necessari per la ristrutturazione di un edificio già adeguato alla legge antisismica. Anche perché lo stabile ha ospitato la struttura sanitaria fino al 2008 e proprio al suo interno, nel 2012, è stato creato l'archivio centralizzato della Asl 1. Se fosse stato un immobile fatiscente, come vuol farci credere la Regione Umbria, non si capirebbe perché la Asl avrebbe provveduto alla realizzazione del suo archivio proprio al piano terra del fabbricato stesso. È evidente la non corrispondenza tra i fatti e le parole: non sarebbe possibile mantenere aperto uno stabile giudicato non a norma”.

 

Per Mancini e Fiorini “la motivazione annunciata dal sindaco gualdese e dall’allora assessore Antonio Barberini, secondo cui sarebbe troppo oneroso procedere al consolidamento dell’immobile, lascia il tempo che trova. Sarebbe, infatti, naturale e normale che chi investe risolva gli eventuali problemi strutturali e tecnologici dell’adeguamento. Inoltre non ci si può fidare dell’unica relazione tecnica esistente, commissionata dalla Asl e cioè dalla Regione stessa. È inaccettabile che il sacrificio venga chiesto sempre ai gualdesi. Si alle ruspe - concludono Mancini e Fiorini - ma quelle a difesa dei nostri cittadini”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 16/09/2016