(Acs) Perugia, 27 settembre 2010 – Il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Smacchi, interviene sulla conclusione dell’occupazione della galleria della Guinza, promossa dai rappresentanti delle istituzioni delle regioni interessate: “La manifestazione – sostiene il consigliere - ha avuto il merito, di risvegliare l’orgoglio dei cittadini, stanchi di vedere in decadenza quella che avrebbe dovuto essere la strada della rinnovata centralità e ricongiunzione fra aree produttive interregionali vicine fra loro ma, al tempo stesso, impossibilitate a scambiare merci perché mal collegate”.
“Ritengo che manifestazioni come questa – prosegue Smacchi - siano utili a mettere in luce le malefatte ed il malcostume di un Governo nazionale che, impreziosito da generose quantità di fondotinta, cerone e rinfoltimenti, va in televisione dicendo di fare ma in realtà non fa niente, come ribadito anche da importanti personalità quali, ad esempio, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha detto testualmente 'il governo deve andare avanti, deve governare e fare quello per cui i cittadini lo hanno votato’ ed ancora ‘il mondo delle imprese e i cittadini stanno esaurendo la loro pazienza'”.
“È arrivato il momento che i cittadini si riapproprino del proprio futuro – aggiunge Smacchi - rivendicando, anche con manifestazioni eclatanti, i propri diritti. L’occupazione della galleria della Guinza rappresenta la volontà delle massime autorità istituzionali di convogliare gli sforzi verso l’essenziale unità degli intenti che ci permetterebbe di uscire definitivamente dal nostro storico isolamento. I cantieri della Perugia–Ancona e la famigerata Pian d’Assino potrebbero essere i prossimi luoghi dove denunciare ritardi non più tollerabili”.
“Per sviluppare il piano di rinnovamento e terminare quelle opere indispensabili per l’Umbria e per tutta l’ Italia Centrale – conclude - è necessario convogliare le forze costruttive, siano esse politiche o civili, verso l’unità. Solo l’unità e la volontà ci rendono forti e se siamo forti avremo anche la capacità di agire in piena libertà e nell’esclusivo interesse della collettività ormai stanca e sfiduciata dalla politica della fiction”. RED/pg