(Acs) Perugia, 27 settembre 2010 – “Ho partecipato con grande interesse alla prima Conferenza regionale sulle ‘Politiche familiari locali e le risorse della società civile’ e considero molto importanti le riflessioni offerte”. Così il capogruppo e portavoce dell’Udc, Sandra Monacelli in merito all’iniziativa organizzata dal Forum delle Associazioni familiari dell'Umbria lo scorso sabato 25 settembre presso la Sala dei Notari a Perugia.
L’esponente dell’Udc, tra gli argomenti trattati, punta il dito sul “drammatico tasso di natalità in Italia, uno fra i più bassi del mondo, e l'Umbria a tutto ciò dà un contributo notevole, essendo a sua volta fra le regioni italiane con il più scarso numero di nascite. Questo preoccupante dato – commenta Monacelli - dovrebbe non solo allarmare le istituzioni, ma indurre una volontà di trasformazione delle politiche assistenziali in politiche familiari, che superino quell’esclusiva attenzione al singolo che attualmente le ispira. Le esemplari relazioni svolte dai tecnici del Comune di Parma e della Provincia autonoma di Trento, - fa sapere il capogruppo Udc - oltre a mostrare la distanza epocale dall’Umbria, hanno offerto due modelli decisamente ‘virtuosi’ di gestione delle politiche familiari locali mostrando come sia possibile, per di più a costo zero, questa conversione delle politiche sociali in senso familiare. Ma l'impressione che ho ricavato, ascoltando gli amministratori umbri intervenuti, è che non sembra proprio esserci la volontà di ascoltare: forte è l'ideologia che impone di perpetrare un modello di società statalista e assistenzialista, spacciandolo per buono ed efficiente sempre e comunque”.
Per Monacelli “dovrebbe far riflettere la controprova drammatica che giunge dai disagi sociali provocati dalle numerosissime separazioni,che sono il frutto di una mancata politica di sostegno e mediazione familiare, e l'inverno demografico che vive l’Umbria. Il numero di morti infatti supera del 20 per cento quello delle nascite, dato incentivato anche dall’altissima percentuale di soppressioni tramite aborto che ancora si registra nella nostra regione”.
Sul tema della vita, come fa sapere Monacelli, nel prossimo mese di novembre il Forum presenterà in tutte le regioni italiane, congiuntamente, un progetto di legge, per attuare una concreta politica a favore della vita, argomento previsto ma poi epurato dalla legge regionale sulla famiglia, come ho inteso ribadire nel corso del mio intervento. Questo tema, già scottante di per sé, - aggiunge - ha fatto prepotentemente irruzione nel dibattito, come era inevitabile che accadesse, viste le recenti polemiche a seguito dei criteri adottati dalla Giunta regionale in merito all'applicazione della pillola RU486. A questo riguardo – annuncia Monacelli - ho colto l'occasione per denunciare la furbesca decisione della Regione Umbria, che superando ogni più libera interpretazione del concetto di autonomia federale, ha inteso procedere, complice una ‘galeotta’ estate, alla distribuzione senza ricovero della pillola e ciò in difformità dalle linee guida del Ministero della Salute e dei ben tre pareri del Consiglio Superiore di Sanità”.
Secondo il portavoce dell’Udc “non è possibile che il parere del Comitato tecnico scientifico regionale sia stato ritenuto espressione di un'autorità ben superiore al CSS. Con la pillola RU486 non si guarisce dal ‘male’ di avere un figlio, - commenta - perché ciò che ne consegue è di sicuro qualcosa di più complicato e coinvolgente della eliminazione di un fastidioso mal di denti! Rivolgo ancora una volta – continua - un pressante appello alla Giunta regionale affinché tiri fuori dal cassetto la legge sulla famiglia, approvata lo scorso febbraio e attraverso la stesura dei regolamenti attuativi si proceda allo sblocco dei tre milioni di euro destinati alle famiglie e dei centomila euro destinati ai comuni a ‘misura di famiglia’ ed alle associazioni familiari”.
Per Sandra Monacelli, in conclusione “ai nostri amministratori locali non mancano certo le occasioni per dimostrare che, alle parole spese giustamente nei confronti del Forum per la bella iniziativa della conferenza, seguano fatti concreti e decisioni che dimostrino un reale cambiamento di rotta, perché non ci sia solo la vuota evocazione di valori da difendere, ma l'effettiva volontà di operare a vantaggio del bene comune degli umbri e delle loro famiglie”. RED/as