(Acs) Perugia, 16 gennaio 2015 – “Il fallimento è l'esempio evidente dell’incapacità della Giunta regionale e di Sviluppumbria di collaborare al rilancio del tessuto produttivo locale. Adesso si pianifichi un piano di rilancio che serve all’intera Alta Valle del Tevere”. È quanto dichiara il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia).
“Con sentenza del 13 gennaio 2015 – spiega Lignani Marchesani - la terza sezione civile ufficio fallimentare del Tribunale di Perugia ha dichiarato il fallimento della Fontecchio Resort sas e del socio accomandatario FIN.IMP. Srl. Come noto, detta società, che all’atto della costituzione vedeva anche il coinvolgimento del Co.Fi.Ri. (il consorzio fidi di Confesercenti), era stata individuata da Sviluppumbria per poter contribuire al rilancio delle Terme di Fontecchio, sostituendo dal 2010 la vecchia società nella gestione dell’albergo, del bar e del ristorante e lasciando al contempo alla famiglia proprietaria la gestione diretta delle Terme”.
“Come avevo già sottolineato – continua il consigliere regionale - con un’interrogazione della primavera del 2013, le cose sono ben presto precipitate, con le mancate corresponsioni del canone di affitto da parte della Fontecchio Resort fino a giungere alla chiusura delle attività commerciali, lasciando le Terme - che tra l’altro avevano nel frattempo compiuto un costoso intervento di ristrutturazione - senza il necessario indotto di ricettività. Infatti la Fontecchio Resort non si è accontentata di essere morosa, ma pretendeva una cifra consistente (alla fine scesa a 100mila euro) per poter riconsegnare le chiavi”.
Per Lignani Marchesani “non c’è che dire: si tratta di un grande risultato per Sviluppumbria e per la Giunta regionale, che si sono adoperate per questo pessimo risultato. Il fallimento è solo l’ennesima brutta pagina. Ma il rischio che il bar, l’albergo e il ristorante rimangano indisponibili per le Terme, provocando un’ennesima stagione fallimentare, è enorme. L’adunanza dei creditori è stata fissata per il 10 giugno e non è detto che lo stato di liquidazione della Fontecchio Resort comporti un’automatica restituzione dei locali, nonostante le Terme siano tra i creditori della Resort stessa”.
“La politica – conclude Lignani - faccia ora almeno la sua parte attraverso i rappresentanti istituzionali, affinché prevalga il buon senso e si pianifichi fin da subito un piano di rilancio che serve non solo alla proprietà, ma all’intera Alta Valle del Tevere”. RED/dmb