EX OSPEDALE CITTA' DI CASTELLO: "ASTA DESERTA. ADESSO LA REGIONE PRENDA IN MANO LA SITUAZIONE E RESTITUISCA ALLA CITTÀ UN BENE DI GRANDE VALORE" – DOTTORINI (IDV)
17 Ott 2013 01:00
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(Acs) Perugia, 17 ottobre 2013 - "E' sempre poco elegante dire 'avevamo ragione noi', ma in questo caso purtroppo le nostre previsioni si sono puntualmente avverate: l'asta per l'alienazione dell'ex ospedale di Città di Castello è andata deserta. In questo non ha certo aiutato la troppo elevata base d'asta fissata sulla base della stima che il collegio peritale composto da tecnici del Comune di Città di Castello e dell'Azienda Usl1 ha elaborato negli anni scorsi". Con queste parole il capogruppo dell'IdV in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, commenta il nulla di fatto per l'asta che si è svolta nei giorni scorsi per la vendita dell'ex ospedale di Città di Castello, oggi di proprietà della Regione.
"Purtroppo ogni giorno che passa - continua Dottorini, che nella nota fa riferimento anche alla sua carica di presidente di 'Umbria migliore' - rende sempre più precarie le condizioni dello stabile e sempre più difficile trovare qualcuno disposto a sborsare una cifra così importante, 4 milioni e 750 mila euro, per poi dover sicuramente ristrutturare e riqualificare l'area. La mancanza di progettualità ha portato l'ex ospedale tifernate ad essere l'unica struttura regionale senza un vero disegno di recupero, avendo perduto anche l'occasione di trasferirvi gli uffici della Asl o del Comune. E così quella dell'alienazione pare rimanere l'unica idea partorita dall'Amministrazione comunale in oltre 12 anni di degrado e incuria".
"Adesso la Regione - conclude - deve seriamente prendere in mano la situazione e abbassare la base d'asta, pensando di fare a meno delle perizie e delle valutazioni fuori mercato elaborate da Comune di Città di Castello e Usl1. E' necessario uno sforzo che ci faccia immaginare soluzioni alternative o comunque in linea con una crisi economica che scoraggia investimenti, per restituire alla città un bene di grande valore architettonico, culturale ed affettivo". RED/PG