(Acs) Perugia, 12 ottobre 2015 - “Oggi non è una bella giornata per l'economia della nostra regione e per quella di tutta la fascia appenninica”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) commenta la prima scadenza della mobilità per i lavoratori ex Merloni.
“Da oggi – spiega - un centinaio di dipendenti dell'ex colosso dell'elettrodomestico non percepiranno più la mobilità. Si tratta di lavoratori compresi in una fascia d'età che va dai trenta ai quarantanni e che andranno ora a rimpinguare le fila dei disoccupati. Siamo all'inizio e questa sorte, se non cambieranno le condizioni attuali, toccherà a tutti i 450 dipendenti rimasti nel bacino degli ex Merloni. Un fatto grave, che dimostra le difficoltà del sistema istituzionale e produttivo nel creare alternative valide all'ammortizzatore sociale”.
Smacchi evidenzia che “i nodi della vertenza intanto sono stretti e il tempo scorre. Sta per uscire la sentenza della Cassazione sul ricorso delle banche relativamente alla vendita degli stabilimenti a Giovanni Porcarelli. Il rischio è che l'esito sia negativo e che vengano messe in discussione anche quelle poche certezze date dalla Jp Industries. L'attività per scongiurare questo finale è frenetica e gli incontri al Mise continuano incessanti, con l'impegno di trovare una soluzione ottimale che assicuri un futuro al maggior numero possibile di lavoratori. L'auspicio è poi che la rimodulazione dell'accordo di programma produca finalmente gli esiti sperati”.
“Proprio in virtù della complessità della situazione – aggiunge Smacchi – l'appello è che tutte le istituzioni, i lavoratori e i sindacati facciano squadra e rete e costruiscano le condizioni perché da questo momento di difficoltà possano trovarsi concrete opportunità. Il tempo è stretto, anche per le cordate di imprese che vogliono misurarsi sul campo. La nostra attività, come Regione – conclude Smacchi -, è molteplice e volta comunque ad un unico fine, quello di assicurare dignità e futuro a questi lavoratori”. RED/as