ENEL: “LA RISTRUTTURAZIONE PENALIZZA L'UMBRIA, SICUREZZA E POSTI DI LAVORO SONO IN PERICOLO E LA REGIONE NON DICE NULLA” - INTERVENTO DI ROSI (FI)

Il consigliere Maria Rosi (FI) punta il dito contro la Giunta regionale, che “continua a rimanere in silenzio sulla ristrutturazione di Enel, che ha cancellato le tre zone in cui era articolata sul nostro territorio”. Per Rosi sono a rischio i posti di lavoro, non essendovi certezze sulle possibilità di reimpiego, e anche la sicurezza dei cittadini, trattandosi di servizi pubblici essenziali che non possono essere svolti con personale ridotto”.

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06 Feb 2015 00:00

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(Acs) Perugia, 6 febbraio 2015 - “La Regione Umbria continua a rimanere in silenzio sulla ristrutturazione di Enel, che ha cancellato le tre zone in cui era articolata sul nostro territorio fino a far diventare l'intera Umbria soltanto 'una provincia' della Toscana. Stiamo accettando passivamente le solite, drastiche decisioni di una multinazionale che fa i tagli dove e come crede, mettendo però a repentaglio la sicurezza dei cittadini e continuando a svolgere quello che comunque rimane un servizio pubblico essenziale. L'Esecutivo regionale non può restare inerte”: lo dice Maria Rosi (FI), che sollecita un intervento politico.

“Non è tanto la collocazione della direzione in Toscana a dover preoccupare – spiega Rosi - quanto piuttosto un calo del personale qui in Umbria e un aggravio dei carichi di lavoro sugli addetti che rimangono in servizio che, giova ricordarlo, maneggiano i contatori del gas, devono ispezionare le condutture e riparare le perdite. Con la paventata chiusura della centrale di Bastardo, ad esempio, oltre all'ennesima perdita di un sito industriale in Umbria, quali possibilità di impiego si profileranno per i lavoratori? E se la forza lavoro dovesse ulteriormente diminuire, chi garantirà i turni di reperibilità e i tempi di intervento in un territorio difficile come il nostro? Senza contare che, in barba alla trasparenza, si continuano a elargire benefit aziendali, ma solo per qualcuno, anziché investire diversamente, per esempio assumendo giovani del posto che possano continuare a garantire efficienza ed efficacia dei servizi”.

“In tutto questo – conclude Rosi – oltre all'inspiegabile immobilismo dei sindacati, con la sola eccezione della Cisal Federenergia, lascia sgomenti la mancanza di una presa di posizione della Giunta regionale dell'Umbria, che si lascia passare sopra la testa decisioni che riguardano il territorio che è chiamata ad amministrare, ma potrebbe anche ritrovarsi fra capo e collo le conseguenze di errori gravi di programmazione o sottovalutazione di problematiche strettamente connesse con servizi pubblici essenziali”. RED/pg
 

Ultimo aggiornamento: 06/02/2015