(Acs) Perugia, 24 gennaio 2015 - “La formazione e la sicurezza dei nostri figli ci stanno a cuore. Per questo non potrà cadere nel vuoto la possibilità messa sul piatto dal Governo per profondi interventi di miglioramento degli edifici scolastici”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), commentando la seconda fase del Piano di edilizia scolastica, che “permetterà alle Regioni di accendere a mutui agevolati per interventi sulle strutture scolastiche”.
Smacchi spiega che “il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi ha firmato un decreto interministeriale che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali, con oneri di ammortamento a carico dello Stato, per intervenire sul patrimonio dell’edilizia scolastica nazionale. Le Regioni interessate potranno essere autorizzate dal Mef a stipulare appositi mutui con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, con la Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di contributi pluriennali per 40 milioni di euro annui, per la durata dell'ammortamento del mutuo, a decorrere dall'anno 2015 e, quindi, per complessivi 1,2 miliardi di euro di finanziamenti. Entro il 15 febbraio un apposito decreto interministeriale autorizzerà la stipula dei mutui a favore delle Regioni. Il decreto prevederà anche che i pagamenti effettuati dalle Regioni siano esclusi dal patto di stabilità, per l'importo annualmente erogato dagli Istituti di credito”.
Il consigliere regionale specifica che “l’Umbria non presenta situazioni particolarmente problematiche, grazie alla programmazione e al controllo delle istituzioni locali sugli edifici, ma anche grazie al Piano per l’edilizia scolastica, voluto dal Governo Renzi. Questo provvedimento stanziava oltre un miliardo di euro, per l’Umbria 8,5 milioni, utilizzati per 87 interventi. La scuola deve essere veramente una #buonascuola, come descritta dal Governo. E per esserlo servono comunque strutture sicure e all’avanguardia. L’investimento sulla formazione, va ribadito, non è mai una spesa improduttiva o un costo passivo ed è importante che la Regione, nel limite delle proprie possibilità, si impegni per rendere le nostre scuole un’eccellenza. L’Umbria, comunque, non ha nulla da imparare da nessuno. Dal 2010 ad oggi, per le scuole, sono stati impegnati 41 milioni di euro tra fondi comunitari, regionali e statali, considerando che, su 900 edifici scolastici censiti, 316 sono stati costruiti dopo il 1976 e 103 sono in disuso. La maggior parte delle strutture è dotata poi degli accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche”. RED/mp