EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE: NEI PROSSIMI TRE ANNI PREVISTI 4MILA 500 SFRATTI PER MOROSITA'. AIUTI ANCHE PER COPPIE GIOVANI E FAMIGLIE MONOPARENTALI – L'ASSESSORE VINTI RIFERISCE AL COMITATO DI MONITORAGGIO SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE 23

L'assessore regionale all'Edilizia residenziale pubblica, Stefano Vinti, ha riferito stamani al Comitato di monitoraggio sull'attuazione delle leggi riguardanti l'Ater regionale (“19/2010”) e le “Norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale” (“23/2003”). L'attenzione viene estesa, con appositi bandi comunali, dalle tradizionali categorie deboli, disoccupati e precari, alle giovani coppie per le quali è impossibile acquistare la prima casa, ai nuclei familiari costituiti da un solo genitore con figli a carico e ai “single”. La Regione Umbria punta anche ad arginare gli “sfratti incolpevoli”, causati dalla perdita del lavoro, cassa integrazione o dalla morte o malattia grave del familiare che produceva il reddito con cui sostenere il canone di locazione.

Data:

09 Mag 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 9 maggio 2015 – Il Comitato di monitoraggio sull'amministrazione regionale, presieduto da Maria Rosi (Pdl), ha ascoltato stamani l'assessore all'Edilizia residenziale Stefano Vinti per una informativa sull'attuazione delle leggi riguardanti l'Ater regionale (“19/2010”) e le “Norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale” (“23/2003”).


Le normative mirano a modificare le modalità di attuazione della programmazione regionale per quanto riguarda le necessità di alloggio delle categorie deboli, e ne individua alcune nuove: quella delle giovani coppie (massimo 40enni) che cercano di acquistare la prima casa (già emesso un bando per il quale sono pervenute 160 domande) e per dare loro un sostegno alla locazione (per un periodo massimo di tre anni); famiglie monoparentali, ossia un genitore con figli a carico (l'apposito bando scadrà il 22 luglio), nuclei familiari costituiti da una sola persona (bando che scadrà il 1° luglio). Tra le misure previste, ma il bando non c'è ancora, l'erogazione di contributi in favore di proprietari di interi fabbricati non locati che intendano stipulare singoli contratti di locazione, ma a canone concordato.

 

In merito agli interventi, l'assessore Vinti ha ricordato che con delibera di Giunta (numero 1611 del 10/12/2012) è stato approvato un programma da attuare nell'arco del 2013 avente lo scopo di mettere in campo le iniziative ritenute urgenti e prioritarie per favorire l'accesso alla prima abitazione alle famiglie che non trovano soluzioni alloggiative adeguate alle proprie condizioni economiche: “oggi – ha detto Vinti – l'emarginazione non è più rappresentata solo dalle categorie sociali tradizionalmente svantaggiate, come disoccupati o precari, ma anche da famiglie monoreddito che si trovano nell'impossibilità di accedere sia al mercato privato della locazione, sia al credito bancario per l'acquisto. In Umbria ci sono 6mila famiglie in lista d'attesa e, nel 2012 , ci sono stati più di 1000 sfratti per morosità. Nei prossimi tre anni, stante l'attuale trend negativo, sono previsti circa 4mila 500 sfratti. Anche per questo l'Ater ha in programma un bando che si rivolge ai casi cosiddetti di “sfratto incolpevole”, dovuto a perdita del lavoro oppure a morte o malattia grave del familiare che con il suo reddito garantiva il pagamento del canone di locazione. In questo caso l'Ater si farebbe garante per l'affittuario in difficoltà. Ma il grosso problema – ha aggiunto – è che, oltre al venir meno dei trasferimenti statali alle Regioni, c'è il dubbio IMU, infatti le case dell'Ater sono tutte seconde case e pagano 2,5 milioni di euro al netto della quota statale. Se lo Stato rinuncia e la quota diventa tutta comunale, la prossima Imu sarà tra i 4 i 5 milioni”.

 

La presidente del Comitato di monitoraggio, Maria Rosi, ha espresso soddisfazione “per una legge che vede la Regione Umbria prima in Italia ad adottare questi provvedimenti, anche se occorre fare di più perché le misure sono comunque insufficienti rispetto alle necessità che emergono dalla difficile congiuntura economica. Di certo anche il Governo nazionale dovrà prendere atto della maggiore attenzione che la stessa Unione Europea sta riservando alle problematiche di alloggio, evidenziandone l'importanza ai fini della tenuta della coesione sociale”.

 

Tra gli altri aspetti importanti discussi dall'assessore con i consiglieri regionali c'è quello della mobilità degli inquilini perché, come lo stesso assessore ha sottolineato, l'alloggio pubblico “viene dato in prestito” e ci potranno essere modificazioni alla situazione esistente. Ad esempio, ad un anziano vedovo che rimane a vivere da solo in 100 metri quadrati, potrà essere chiesto di spostarsi per lasciare l'abitazione ad una famiglia numerosa. Le norme prevedono per un “single” un massimo di 60 metri quadrati. La tendenza sarà verso un'organizzazione degli alloggi su misura, con maggiore attenzione ai materiali, al risparmio energetico, alla bioedilizia. Maggiori anche i controlli per accertare la veridicità delle dichiarazioni rese dai beneficiari di contributi pubblici, che saranno operati dalla Guardia di Finanza. Con un Regolamento attuativo di cui è stata disposta la prima stesura, già inviato ai Comuni sopra 10mila abitanti perché esprimano un parere, sono definiti i requisiti per concorrere ai bandi emanati dai Comuni stessi per l'assegnazione di alloggi di edilizia sociale, i criteri e i punteggi in base ai quali verranno formate le graduatorie, nonché criteri e procedure per consentire agli enti proprietari di escludere alcuni alloggi dal patrimonio pubblico e destinarli ad altre finalità. PG/
 

Ultimo aggiornamento: 09/05/2013