ECONOMIA: “IN UMBRIA LA SPESA PUBBLICA 2006-2008 HA LA PIU’ ALTA INCIDENZA PRO-CAPITE IN ITALIA” – NOTA DI NEVI (CAPOGRUPPO PDL) SU RELAZIONE BANKITALIA

Secondo il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, i dati riportati dalla relazione di Bankitalia che fanno rilevare come in Umbria si registri “la più alta incidenza pro-capite di spesa pubblica”, è quanto sostenuto da tempo dal Pdl. Per Nevi non è più possibile rinviare un “drastico programma di ridimensionamento dell’apparato pubblico e una seria allocazione delle risorse per aumentare, quantitativamente e qualitativamente, i servizi, a partire da quelli sociali”. Il capogruppo Nevi invita la presidente Marini a “smetterla con la ‘litania’ dei tagli del Governo, il cui solo ‘difetto’ è tagliare i privilegi di quanti vivono ancora a spese del ‘pubblico’”.

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14 Giu 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 14 giugno 2010 – “A pagina 37 della relazione di Bankitalia sull’Umbria c’è scritto che, negli anni 2006-2008 è la regione d’Italia con la più alta incidenza pro-capite di spesa pubblica”. Così il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi che spiega come la spesa pubblica si quantifichi in “ben 4mila200 euro a persona e che, anche al netto della quota ‘terremoto’ si attesta a 3mila800 euro contro la media delle altre regioni a statuto ordinario che viene quantificata in neanche 3mila200 euro pro-capite”.

Per Nevi, la relazione annuale della Banca d’Italia sulla situazione economica dedicata alla finanza pubblica decentrata, oltre a porre in evidenza “una situazione di grande difficoltà delle imprese e dell’economia in generale, evidenzia che ogni cittadino umbro è gravato di 600 euro in più rispetto alla media delle altre regioni. Questa – commenta – è la dimostrazione di quanto, negli anni passati, la Regione e il centro sinistra abbiano allegramente gestito le finanze pubbliche con l’unico obiettivo di fare clientele e generare consenso politico senza avere l’eccellenza dei servizi che ci si dovrebbe aspettare”. “Ecco perché, come diciamo da tempo, - continua Nevi – non è più possibile rinviare un drastico programma di ridimensionamento dell’apparato pubblico e una seria allocazione delle risorse che diano modo di aumentare, quantitativamente e qualitativamente, i servizi, a partire da quelli sociali e sanitari secondo i principi di libertà di scelta e meritocrazia”. Per Nevi “questo è il motivo vero per il quale la presidente Marini farebbe bene a smetterla con la ‘litania’ dei tagli del Governo, che hanno il solo difetto – conclude - di tagliare i privilegi di quanti vivono ancora a spese del ‘pubblico’”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 14/06/2010