ECONOMIA UMBRA E GLOBALIZZAZIONE: “FARE SISTEMA PER FAR CRESCERE IL NOSTRO TERRITORIO, IL CASO NEGATIVO DELLA CERAMICA ARTISTICA” - SU INIZIATIVA DI MARIA ROSI (PDL) PRESENTATO IL LIBRO DI ALBERTO MOSSONE

Su iniziativa di Maria Rosi (Pdl), vice presidente della seconda commissione consiliare, è stato presentato a palazzo Cesaroni il libro di Alberto Mossone “Il mondo è cambiato, cambiamo l'Umbria”. Tesi di fondo del volume che fra l'altro analizza gli errori di marketing fatti dagli artigiani della ceramica artistica umbra, è l'invito a “fare sistema per lo sviluppo del territorio”. Maria Rosi ha definito l'iniziativa bipartisan e come tale utile a far dialogare mondo della politica e delle imprese in un momento di evidente difficoltà.

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07 Set 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 7 settembre 2010 – In epoca di mercati globali l'Umbria deve essere capace di uscire dal suo policentrismo che, da legittimo riconoscimento delle diversità territoriali, si è trasformato in pericolosa deriva campanilistica. E la ricetta può essere solo una: convincere mondo produttivo ed istituzioni, regionali locali, a fare sistema, proprio per far crescere e sviluppare le eccellenze dell'Umbria.

E' la tesi di fondo del recentissimo libro di Alberto Mossone, “Il mondo è cambiato, cambiamo l'Umbria”, editore Sabbioni, che Maria Rosi, consigliere regionale del Pdl e vice presidente della II Commissione consiliare, ha voluto presentare a palazzo Cesaroni in un incontro con la stampa, sottolineando che si tratta di una iniziativa bipartisan della stessa commissione in un momento di grande difficoltà economica delle imprese umbre. Nel mondo produttivo ha spiegato la stessa Maria Rosi “esistono regole di mercato da rispettare che non rispondono a colori o schieramenti politici, ma alla comune necessità di analisi e idee condivise. Ci sono momenti come questo che stiamo attraversando in cui è essenziale un dialogo costruttivo fra la politica e il mondo delle imprese fatto anche di quelle medie e piccole aziende che più caratterizzano il tessuto economico dell'Umbria .

Presentando il suo volume fresco di stampa, Alberto Mossone, da quarant'anni attivo nel mondo del marketing umbro, ha fotografato l'insieme della situazione regionale partendo dalla crisi della ceramica artistica alla quale ha dedicato quasi per intero la seconda parte del volume.

“Negli anni '20 del '900, ha spiegato Mossone, le aziende umbre si associarono fra di loro per realizzare marchi e cataloghi unici, fino ad aprire un importante punto vendita comune in Via Montenapoleone a Milano. Oggi invece i singoli artigiani vanno da soli ed individualmente alle grandi fiere internazionali, spesso senza un catalogo e senza un interprete”. Non è così che si sfida il mondo globalizzato. Dell'Umbria oggi si sa solo in parte della città di Assisi, ma nulla di Deruta, Gualdo Tadino, o della stessa Gubbio che di recente ha stampato un suo catalogo, solo in lingua italiana. Alla sfida del mondo globalizzato si deve rispondere senza improvvisazioni, con programmi a medio e lungo termine concordati con tutti i soggetti.

Auspico, ha concluso Mossone, le cui tesi hanno aperto un interessante dibattito e il convinto plauso dello stesso presidente della II Commissione Gianfranco Chiacchieroni, “che in Umbria si riesca a perseguire un'espansione delle reti di relazione tra imprese; a favorire la crescita dimensionale delle stesse per renderle più competitive; a creare un circolo virtuoso che veda lavorare fianco a fianco attori pubblici e privati, istituzioni, associazioni di categoria, sindacati imprese e cittadini”.

Il volume di 120 pagine, preceduto da un'introduzione di Anna Mossuto e da prefazioni di Giuseppe Calzoni, Giorgio Mencaroni e Mario Roych, ripropone una serie di articoli pubblicati dall’autore tra il 2006 e il 2009 sull’economia umbra. GC/gc


 

Ultimo aggiornamento: 07/09/2010