(Acs) Perugia, 14 marzo 2016 - “Sin dall’insediamento abbiamo lavorato per affermare verità e trasparenza a ogni livello amministrativo, rivolgendo lo sguardo anzitutto a quei 30mila umbri che vivono sotto la soglia della povertà assoluta, indicata in 3mila euro annui: ogni 1 per cento di taglio agli sprechi nel bilancio regionale liberebbe risorse per aiutare quasi 10mila persone povere. Purtroppo, come visto a dicembre scorso, si continua regolarmente a fare il contrario, gettando decine di milioni dentro partecipate fallite, gestite dagli amici degli amici”: lo afferma il consigliere regionale Andrea Liberati (M5s).
“Lo stesso Giacomo Leonelli (segretario regionale del Pd) – ricorda Liberati - aveva chiesto alla presidente della Giunta risorse regionali per almeno 10 milioni, soldi che si cumulerebbero ai circa 7 milioni che il Governo stabilisce da quest’anno per il cosiddetto 'Sostegno all’inclusione attiva', una bruttissima e cervellotica copia del reddito di cittadinanza targato M5S. Dopo quelle sulla sanità, emerge una nuova spaccatura dentro il PD, visto che la presidente Marini non riserva alcunché di definito per i tanti che vivono in povertà assoluta, ignorando così le richieste del segretario di partito”.
“Diciamolo chiaro – prosegue - i poveri non sono la priorità del Documento finanziario 2016-2018 (
http://goo.gl/TlQdMA). Lo si evince plasticamente anche dalla collocazione delle poche, evanescenti righe riservate al tema. Occorre infatti scendere a pagina 74, taglio basso, per leggere qualcosa in merito: 'Nel corso del 2016 verranno attivati una serie di interventi (…): la promozione di percorsi di inclusione sociale volti a favorire il superamento della condizione di povertà estrema e di emarginazione dei singoli e delle famiglie a forte disagio economico e sociale o a rischio di impoverimento. L'obiettivo è quello di lavorare integrando le diverse modalità di intervento e finanziamento disponibili, a partire dalle risorse del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2014-2020 che, per la prima volta, interverrà in queste materie. Più in dettaglio, le azioni del Por Fse saranno integrate nel sistema di governo della misura Sostegno all’inclusione attiva, prevista dal Programma operativo nazionale Inclusione per le famiglie povere con minori che, accanto a una erogazione monetaria effettuata dall'Ins, prevede l'attivazione di interventi 'capacitanti' nell'ambito di un sistema stabile di governance e una rete strutturata di servizi e interventi”.
“Al di là dell’indecifrabile prosa, ‘interventi capacitanti’, e ammesso poi che le risorse europee siano utilizzabili a tale scopo (esistono forti riserve tecniche al riguardo), la Regione Umbria quanto metterebbe di risorse proprie? Ve lo diciamo noi: assolutamente niente. E’ questa la ‘sinistra’?”. RED/pg