DEFR 2016/2018: “BELLE PAROLE, PROMESSE, MA NESSUN IMPEGNO CONCRETO” - SQUARTA (FDI) ANNUNCIA, DOMANI IN AULA, VOTO CONTRARIO AL DOCUMENTO DELLA GIUNTA

Il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia) annuncia il proprio voto contrario al Documento di economia e finanza regionale (Defr) predisposto dalla Giunta, approvato questa mattina dalla Prima commissione e che domani verrà discusso dall'Assemblea legislativa. Per Squarta “il Defr della Giunta Marini è un libro dei sogni. Pagine e pagine di belle e fumose parole, senza alcun accenno a impegni concreti, obiettivi realizzabili e tempi verosimili di realizzazione”.

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14 Mar 2016 00:00

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(Acs) Perugia, 14 marzo 2016 - “Il Documento di economia e finanza regionale predisposto dalla Giunta Marini è un libro dei sogni. Pagine e pagine di belle e fumose parole, senza alcun accenno a impegni concreti, obiettivi realizzabili e tempi verosimili di realizzazione”. Lo afferma il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia) annunciando fin da ora il proprio voto contrario al Defr 2016/18, che domani verrà discusso dall'Assemblea legislativa.

Secondo Squarta “nel Defr si intravedono proposte generiche e intenti fumosi. Mancano invece indicazioni sulle modalità con cui dovrebbero essere raggiunti gli obiettivi prefissati. Basta scorrere i documenti predisposti da altre Regioni, anche governate dal centrosinistra, per comprendere che, a differenza di quelli umbri, essi contengono obiettivi e programmi concreti, con cronoprogrammi ben chiari per la realizzazione di essi. Nel Defr della Giunta Marini – rileva il consigliere di opposizione - non si chiarisce invece come dovrebbe concretizzarsi il progetto di semplificazione e di taglio della burocrazia, di cui la nostra regione necessità. Soprattutto non si specifica in modo dettagliato un vero piano di risparmio pubblico, ormai inevitabile. Sul tema delle società partecipate – aggiunge - si parla solo di future riforme, che non vengono neppure tratteggiate. Questo mentre nel 2013 la Regione Umbra ha destinato ai bilancio delle partecipate quasi 60 milioni di euro. Gli investimenti sulle partecipate verranno dunque ridotti? Se sì, come richiesto anche dalla Corte dei Conti, non viene spiegato come. In sanità, poi, il vero problema che preoccupa i cittadini umbri è la riduzione delle liste di attesa: le promesse della Giunta Marini non si sono concretizzate e l'Esecutivo brancola nel buio, non sapendo come fare per ridurre i tempi per gli esami medici”.

Squarta rimarca inoltre che “le politiche del lavoro nel Defr vengono rilanciate attraverso Garanzia giovani, un autentico fallimento del Governo Renzi, con giovani sottopagati che svolgono molte ore di lavoro per le quali vengono retribuiti con forte ritardo. Oppure con il sistema dei voucher, altra soluzione più che discutibile. Viene riconosciuto un potere enorme a Sviluppumbria, che gestirà una importante quota di risorse regionali: ai 6 milioni di euro annui che gli derivano dalla Regione andranno aggiunti i quasi 45 milioni di fondi europei che la società gestirà fino al 2020. Sarebbe dunque auspicabile l'attivazione di un efficace controllo sulle attività che Sviluppumbria effettuerà nel campo della internazionalizzazione e innovazione delle imprese. Avremmo voluto – prosegue - che la Giunta mettesse in chiaro quali controlli saranno messi in campo per valutare l'efficacia delle azioni della società partecipata. Anche Gepafin, che la Regione vuole trasformate in intermediario finanziario vigilato da Bankitalia, avrà un ruolo importante: questo non risolverà però il problema di un credito concesso a chi i fondi li ha già piuttosto che ai soggetti imprenditoriali che ne hanno davvero bisogno”.

Marco Squarta conclude individuando “buoni propositi e grandi obbiettivi anche in materia di rifiuti, a cui però non coincidono fatti altrettanto positivi, visto che i sindaci dell'Auri hanno già chiesto di posticipare il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata. A dimostrazione che quegli obiettivi erano lontani dall'essere raggiunti e raggiungibili, mentre le discariche sono giunte a saturazione e il sito de 'Le Crete' di Orvieto dovrebbe rispondere alle esigenze di tutta la regione. Il centrodestra si opporrà all'ampliamento di quella discarica, che da sola dimostra il fallimento di 20 anni di politiche del centro sinistra. Non è all'orizzonte neppure la produzione del combustibile solido secondario, che era un punto fermo del piano regionale del 2014. Ancora dunque molte promesse, ma nessun fatto concreto che ci faccia arrivare a capire come raggiungere il 65 percento di differenziato entro un anno”. MP/

Ultimo aggiornamento: 25/11/2016