DAP: “NECESSARIA SCELTA POLITICA FORTE PER SALVARE IL WELFARE UMBRO. COSTITUIRE UN FONDO DI SCOPO PER IL SOCIALE” – IL CAPOGRUPPO DELL’IDV DOTTORINI INDICA SOLUZIONI POSSIBILI PER ATTENUARE I TAGLI

Aumento selettivo dell’Irpef sui redditi superiori a 75mila euro e raddoppio dei canoni di concessione per acque minerali e cave: “così - secondo il capogruppo dell’Italia dei Valori Oliviero Dottorini - è possibile attenuare l’effetto dei tagli alle risorse per il sociale da parte del governo, utilizzando i maggiori introiti per costituire un Fondo di scopo per il Welfare”. Le proposte all’attenzione di maggioranza e Giunta regionale, in vista dell'adozione del Documento annuale di programmazione (Dap) 2012.

 

Data:

12 Gen 2012 00:00

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(Acs) Perugia, 12 gennaio 2012 - ”I tagli del governo cadono come una mannaia sul sistema economico e sociale dell'Umbria, mettendo a rischio in particolare le politiche di welfare che fino ad oggi hanno garantito diritti, equità e tutela delle fasce più deboli. E’ necessaria una scelta politica forte che, anche a costo di agire in maniera selettiva sulla leva fiscale e sulle rendite di posizione di chi gode dei beni pubblici a costi irrisori, garantisca la salvaguardia del welfare regionale, quanto meno attenuando gli effetti devastanti dei tagli operati a livello statale. Per questo riteniamo opportuno incrementare l’aliquota Irpef sui redditi superiori a 75 mila euro e raddoppiare i canoni di concessione per il prelievo e l’imbottigliamento delle acque minerali e quelli per le attività estrattive, utilizzando i maggiori introiti per costituire un Fondo di scopo per il sociale”. Con queste parole il capogruppo regionale dell’Italia dei Valori Oliviero Dottorini, esprime la forte preoccupazione per il taglio dei trasferimenti nazionali destinati alle politiche sociali, anticipando la proposta di un pacchetto di scopo contenuto nelle osservazioni sottoposte dal gruppo Idv alla maggioranza e alla Giunta regionale in vista dell'adozione del Documento annuale di programmazione (Dap) 2012.

 

“Il sistema del welfare umbro – spiega Dottorini - rappresenta da sempre un fiore all’occhiello per la nostra regione, ma oggi le manovre del governo Berlusconi, purtroppo confermate anche da Monti, azzerano di fatto i trasferimenti di risorse per il sociale che passano da 13,5 milioni di euro a poco più di 600mila euro. E’ facile intuire come sarà difficile, a queste condizioni, mantenere i medesimi livelli di qualità dei servizi, soprattutto per disabilità e non autosufficienza. In una situazione come questa, ci sembra opportuno operare una equa redistribuzione dei carichi, chiedendo un maggiore sforzo a chi ha redditi sufficientemente elevati da poter sopportare ulteriori sacrifici, invece di penalizzare le fasce più deboli della popolazione. Allo stesso modo crediamo che sia giunto il momento di far pagare di più le aziende che per anni hanno utilizzato il patrimonio pubblico di importanti beni comuni, come le acque minerali, pagando notoriamente canoni irrisori, per compensare la mancanza di risorse per il sociale. Giova ricordare che l’Umbria si colloca ai livelli più bassi dei limiti stabiliti dalla Conferenza delle regioni per i canoni concessori sui prelievi di acqua minerale”.

 

“Per quanto riguarda le acque minerali – conclude il capogruppo Idv - raddoppiando gli attuali canoni si porterebbero nelle casse regionali circa 1 milione 500 mila euro. Un ulteriore milione di euro potrebbe derivare dal raddoppio dei canoni per le attività estrattive. Queste risorse, unite al maggiore gettito proveniente dall’aumento selettivo dell’Irpef, consentirebbero di creare un pacchetto di scopo di circa 4 milioni di euro che conferirebbe un'impronta chiara e orientata all'equità alle politiche regionali, correggendo le distorsioni di manovre governative dissennate ed evitando che a pagare gli effetti della crisi siano i soggetti maggiormente esposti a disagio”. RED/pg

Ultimo aggiornamento: 12/01/2012