CRISI A TERNI: “EON ENERGIA SI PREPARA A RIDURRE 50 LAVORATORI, LA GIUNTA FAREBBE BENE A DISTURBARE IL GOVERNO MONTI PER CAPIRNE LE INTENZIONI” - NOTA DI DE SIO (PDL) CHE ANNUNCIA UN'INTERROGAZIONE

Il consigliere regionale del Pdl Alfredo De Sio afferma che la multinazionale tedesca dell'Energia, Eon, dopo aver chiuso tre sedi in Italia, “si prepara ad una drastica riduzione di personale nella città di Terni che potrebbe portare alla perdita di 50 unità lavorative”. A suo giudizio è dunque indispensabile che la Giunta regionale “disturbi” il Governo Monti per capire bene le intenzioni della multinazionale rispetto al territorio umbro, piuttosto che affermare, come ha fatto qualche giorno fa la presidente Marini quando ha detto che in Umbria non esiste alcuna questione da sottoporre al Governo nazionale.

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20 Lug 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 20 luglio 2012 – La multinazionale tedesca dell’Energia Eon in Italia ha già chiuso tre centrali di produzione e si prepara ad una drastica riduzione di personale che nella città di Terni potrebbe portare alla perdita di 50 unità lavorative.
Lo afferma il consigliere regionale del Pdl Alfredo De Sio, domandandosi, ironicamente se la Giunta regionale, dopo aver affermato con la presidente Marini che non c'è alcuna questione umbra da porre all'attenzione del Governo, non ritenga opportuno disturbare Roma per valutare le decisioni della multinazionale. 
Purtroppo, aggiunge De Sio che sull'argomento annuncia un’interrogazione per chiedere l’immediato impegno dell’Esecutivo regionale, “le emergenze nella nostra regione si susseguono quotidianamente ed un basso profilo assunto dalla massima istituzione non aiuta  a risolverle. Ma la decisione contenuta nel piano industriale presentato dalla multinazionale tedesca, rischia di far perdere a Terni un pezzo importante per la competitività del suo territorio. Delle venti centrali che operano nel tratto dell’asta dei fiumi Nera–Velino si è deciso di procedere alla chiusura di tre di queste ed al ridimensionamento dell’apparto amministrativo che colpirà proprio la sede di Terni.
Non chiediamo di procedere ad una difesa di ufficio né di abbaiare alla luna – prosegue  De Sio -, siamo oramai abituati ad assistere purtroppo a vertenze con le multinazionali locali che si concludono troppo spesso con la spoliazione del territorio, senza nessuna possibilità di condizionamento positivo.
Tuttavia riteniamo opportuno non tacere ed affrontare questo problema in un ottica nazionale, meglio se accompagnato da una presa di coscienza che l’Umbria debba aprire finalmente un confronto a tutto campo con il governo Monti per valutare le misure idonee a supportare i contraccolpi della crisi. Occorre perciò che tutte le istituzioni, a cominciare dalla Regione Umbria sollecitino il Governo Monti ad occuparsi della vicenda. La progressiva perdita di centri decisionali e di politiche a sostegno dei siti più importanti di produzione idroelettrica, qual è quello di Terni che ha un’importanza nazionale per l’intero comparto della produzione energetica - conclude De Sio -  è un pericoloso segnale per tutto il sistema produttivo locale sul quale perciò occorre subito intervenire” GC/gc
 

Ultimo aggiornamento: 20/07/2012