COSTRUZIONI IN ZONE SISMICHE: “LA REGIONE FACCIA UN MONITORAGGIO DELLA SITUAZIONE E SNELLISCA LE PROCEDURE” - BUCONI (SOCIALISTI) SUL DISEGNO DI LEGGE LICENZIATO IN AULA IL 30 LUGLIO

Secondo il capogruppo regionale dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi, l’atto approvato ieri in Consiglio, riguardante modifiche alla legge regionale sui controlli antisismici, “è di rilevante importanza e necessita ora di un attenta azione di verifica e monitoraggio da parte della Regione sulle procedure dei controlli”. Buconi sottolinea la necessità di snellire le procedure e invita l’Esecutivo a tener conto di quanto proposto in materia dalla Provincia di Perugia.

Data:

31 Lug 2010 01:00

Tempo di lettura:

1 minuto, 28 secondi

 

(Acs) Perugia, 31 luglio 2010 - Il capogruppo regionale dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi, intervienesui contenuti del disegno di legge sul controllo delle costruzioni in zone sismiche approvato ieri dall’Assemblea legislativa. “Le modificazioni alla legge ‘5/2010’ licenziate ieri – spiega Buconi – rivestono una grande importanza perché la quasi totalità dell'Umbria rientra nella previsione delle normative per la costruzione in zone sismiche. In questi ultimi tempi sono due le questioni che hanno soprattutto destato attenzione: le competenze professionali tra geometri, ingegneri ed architetti e le procedure per l'esame e la rapida evasione delle pratiche di controllo dei progetti”. Per quanto riguarda l’aspetto delle competenze professionali, Buconi giudica “sicuramente positiva l'iniziativa assunta dalla Giunta provinciale di Perugia di approfondire e ripensare il proprio atto che interveniva nella materia, dando soddisfazione alle istanze pervenute da parte delle categorie interessate. E circa le procedure adottate – aggiunge - non sfuggirà come esse abbiano una duplice valenza: l'una nei confronti dei diretti interessati che debbono recuperare i propri immobili danneggiati, l'altra rispetto all'enorme impatto che le procedure autorizzative hanno sull'intera economia della Regione. Infatti un ingolfamento, già verificatosi, nell'evasione delle pratiche produce ricadute pesantemente negative sull'avvio dei cantieri con le ipotizzabili conseguenze sull'occupazione e sul mercato dell'edilizia, notoriamente trainante”. “E' pertanto opportuno – conclude Buconi - che la Regione Umbria, nei prossimi mesi, monitori la situazione ed approfondisca quanto richiesto anche dalla Provincia di Perugia, circa lo snellimento delle procedure, distinguendo i percorsi tra opere complesse e opere più semplici. Il tutto ovviamente tenendo conto degli aspetti di qualità e sicurezza costruttiva e ricostruttiva”. RED/tb

Ultimo aggiornamento: 31/07/2010