(Acs) Perugia, 21 luglio 2010 - “Il servizio svolto dalla Provincia di Perugia è molto importante e rappresenta un riferimento anche per alcuni Comuni abruzzesi colpiti dal sisma. Si tratta di una autentica eccellenza che si trova a confrontarsi con un territorio quasi completamente sismico e con un aumento delle proprie competenze a cui, ancora, non ha potuto fare seguito un adeguato incremento del personale”. Lo ha detto l'assessore provinciale Roberto Bertini intervenendo questa mattina all'audizione convocata dalla Seconda Commissione del Consiglio regionale sulle “problematiche in merito all'applicazione della legge regionale 5/2010 sulla disciplina delle modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”.
L'assessore Bertini, supportato dall'ingegner Nasini, ha spiegato che “la nuova legge è piuttosto complessa e crea qualche difficoltà alla struttura, che presto però verrà potenziata con l'assunzione di nuovi ingegneri: coloro che vinceranno il concorso già bandito dovranno poi affrontare un corso di formazione apposito e quindi saranno pienamente operativi solo all'inizio del 2011. Da quando la nuova legge è entrata in vigore abbiamo ricevuto 211 progetti e concesso 77 risposte: per 61 di essi abbiamo chiesto delle integrazioni alla documentazione e per altri 73 è in corso l'istruttoria. Ci attendiamo, quando la situazione economica tornerà alla normalità, un flusso di circa 3 mila progetti all'anno”. Bertini ha ricordato che la normativa regionale prevede anche “controlli a campione sul 5 per cento dei cantieri, per verificare se quanto previsto nei progetti viene poi effettivamente rispettato: il mancato rispetto di progetti tecnicamente corretti ha portato a molti danni e vittime in Abruzzo. Stiamo istituendo sedi decentrate di raccolta dei progetti da valutare, con l'obiettivo futuro di costituire piccole strutture periferiche che permettano di controllare meglio la situazione. È di fondamentale importanza non bloccare i cantieri, per non danneggiare ulteriormente l'economia regionale indebolita dalla crisi”.
Alle difficoltà del settore e a quelle legate alla nuova legge regionale si sarebbero poi aggiunte quelle della normativa nazionale, modificata lo scorso anno, che avrebbe stravolto i criteri di progettazione richiedendo ulteriori sforzi per adeguarsi alle nuove prescrizioni. È stato infine evidenziato che esiste anche “un grande problema di qualità delle imprese e delle costruzioni che realizzano: non c'è solo il controllo dei progetti dunque, bisogna anche verificare quello che avviene nei cantieri”.
Per evitare che i costi delle pratiche di controllo dei progetti da parte della Provincia (350 euro per 1.000 metri cubi, con un tetto di 2.800 euro per gli edifici industriali) possano essere gonfiate da professionisti poco corretti e discapito dei committenti, l'ente provvederà ad inviare ad ogni famiglia che ha presentato un progetto una lettera con l'esatto ammontare dei costi spettanti alla Provincia di Perugia per il controllo obbligatorio”. MP/mp