(Acs) Perugia, 2 agosto 2011 – In merito ai problemi di funzionamento legati alla dotazione organica e al bilancio del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) dell'Umbria, che nei mesi scorsi sono stati al centro di una conferenza stampa e di una audizione presso
“Ieri – scrive Capanna - l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale dell’Umbria si è riunito per deliberare sull’annosa questione della funzionalità del Corecom. Fumata nera, con uno sbuffo bianco.
Da notizie ufficiose (sarebbero molto meglio quelle ufficiali, e trasparenti: come non capirlo?) è stata decisa solo la riassunzione, a tempo determinato, dei quattro lavoratori precari, che sono tali da dieci anni e tali rimangono. Apprezzabile. La scelta era di fatto obbligata, dato che i loro contratti scadevano in agosto e
Il presidente Eros Brega e l’Ufficio di presidenza del Consiglio sanno da tempo che, se entro la fine di agosto, non daranno soluzione adeguata ai problemi che sono sul tappeto, il Corecom si vedrà indotto a rimettere le deleghe all’Autorità nazionale, dato che, per loro inconcludenza, non sarebbe più in grado di esercitarle. E’ da sottolineare che il conflitto istituzionale – che a quel punto, non certo per nostra responsabilità, verrebbe ad aprirsi fra l’Agcom e il Consiglio regionale dell’Umbria – costituirebbe un precedente assoluto in Italia. Confido nella saggezza dei decisori. A essere responsabili, ci si guadagna sempre. Tutti”. RED/tb
