Regione Umbria - Assemblea legislativa


CORECOM: IL PRESIDENTE MARIO CAPANNA SOLLECITA L’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE A RISOLVERE I PROBLEMI DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO

 

(Acs) Perugia, 2 agosto 2011 – In merito ai problemi di funzionamento legati alla dotazione organica e al bilancio del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) dell'Umbria, che nei mesi scorsi sono stati al centro di una conferenza stampa e di una audizione presso la Prima Commissione del Consiglio regionale, il presidente del Corecom Umbria, Mario Capanna, invia questa nota che pubblichiamo integralmente:

 

“Ieri – scrive Capanna - l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale dell’Umbria si è riunito per deliberare sull’annosa questione della funzionalità del Corecom. Fumata nera, con uno sbuffo bianco.

Da notizie ufficiose (sarebbero molto meglio quelle ufficiali, e trasparenti: come non capirlo?) è stata decisa solo la riassunzione, a tempo determinato, dei quattro lavoratori precari, che sono tali da dieci anni e tali rimangono. Apprezzabile. La scelta era di fatto obbligata, dato che i loro contratti scadevano in agosto e la Regione era investita da una loro azione legale. Nessuna decisione, invece, su tutto il resto: le altre unità di personale necessarie, il ripianamento dei fondi ecc., per garantire la effettiva funzionalità del Corecom, come da accordi siglati fra il Consiglio, la Giunta e l’Agcom. L’intera materia è stata rinviata al 31 agosto prossimo(!?). E’ inconcepibile che i dirigenti politici della Regione vadano in vacanza lasciando irrisolti problemi evidenziati da mesi, e che restano aperti in palese violazione dell’articolo 26 della legge regionale n. 3 del 2000. Così il Corecom continua a trovarsi costretto in una situazione di illegalità, dato che, per esempio, non riesce, per carenza di personale, a rispondere entro trenta giorni alle richieste di conciliazione. E’ mio dovere istituzionale informare i cittadini dell’intollerabilità di questa situazione.

Il presidente Eros Brega e l’Ufficio di presidenza del Consiglio sanno da tempo che, se entro la fine di agosto, non daranno soluzione adeguata ai problemi che sono sul tappeto, il Corecom si vedrà indotto a rimettere le deleghe all’Autorità nazionale, dato che, per loro inconcludenza, non sarebbe più in grado di esercitarle. E’ da sottolineare che il conflitto istituzionale – che a quel punto, non certo per nostra responsabilità, verrebbe ad aprirsi fra l’Agcom e il Consiglio regionale dell’Umbria – costituirebbe un precedente assoluto in Italia. Confido nella saggezza dei decisori. A essere responsabili, ci si guadagna sempre. Tutti”. RED/tb


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