COOPERAZIONE: “DARE APPLICAZIONE A CLAUSOLA SOCIALE PER INSERIMENTO SOGGETTI SVANTAGGIATI” - DOTTORINI (IDV) ILLUSTRA IL SUO EMENDAMENTO PRESENTATO IN PRIMA COMMISSIONE

Il consigliere regionale Oliviero Dottorini  illustra i contenuti di un suo emendamento all’atto  sulle Ex Ipab (istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) presentato ieri in Prima Commissione e che mira a rendere applicabile l’affidamento del 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B, quelle cioè che impiegano soggetti svantaggiati o con invalidità, come previsto dalla legge regionale n. '26/2009' (articolo 33). Per Dottorini, il rispetto di questa, cosiddetta, clausola sociale rappresenterebbe “un’opportunità per una tipologia di imprese che con più difficoltà riescono ad essere competitive sul piano dei prezzi, ma che svolgono un ruolo dall’alto valore sociale”.

Data:

12 Set 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 12 settembre 2014 - "Occorre rendere applicabili le norme che impongono a Comuni e altre pubbliche amministrazioni di affidare una quota di servizi alle cooperative che impiegano soggetti svantaggiati o con invalidità. L'emendamento presentato in Prima Commissione sulla cosiddetta clausola sociale dà attuazione ad una norma di fondamentale importanza per il settore della cooperazione ed è un passaggio molto importante verso il riconoscimento dell'alto valore sociale di questa forma di impresa". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) illustra i contenuti dell’emendamento all’atto n. 1540 sulle Ex Ipab presentato durante la seduta della Prima Commissione consiliare.

"L'articolo 33 della legge regionale n.26 del 2009  – spiega Dottorini - impone a Regione e Comuni di destinare una quota pari al 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B che impiegano soggetti come invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e soggetti condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione. L'Umbria da anni ha ormai recepito la disciplina nazionale che disegna un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato attraverso la possibilità di definire convenzioni tra pubbliche amministrazioni e cooperative sociali di tipo B. Ad oggi però non è previsto in legge alcun elemento sanzionatorio per le amministrazioni inadempienti e di conseguenza la norma risulta ampiamente inapplicata. Con il nostro emendamento – aggiunge Dottorini - non soltanto imponiamo all'Osservatorio regionale dei contratti pubblici di verificare il rispetto della clausola sociale da parte dei Comuni, ma inseriamo un elemento sanzionatorio per chi risulta inadempiente o strumenti incentivanti per chi al contrario rispetta la legge".

Per Dottorini, "il rispetto di questa clausola, con l’assegnazione del 5 per cento di appalti e affidamenti diretti alle cooperative che impiegano soggetti a vario titolo svantaggiati, rappresenterebbe sicuramente un’opportunità per una tipologia di imprese che con più difficoltà riescono ad essere competitive sul piano dei prezzi, ma che svolgono un ruolo dall’alto valore sociale. L'attuazione della normativa nazionale pertanto è un passaggio molto importante per il riconoscimento di questa forma di impresa. La cooperazione sociale – conclude Dottorini - rappresenta un settore da sostenere, anche per il lavoro che svolge nella tenuta del nostro tessuto sociale". RED/as

Ultimo aggiornamento: 12/09/2014