“Contrarietà all'istituzione del Parco nazionale ‘Catria, Nerone e Alpe della Luna’”
L’Assemblea legislativa approva a maggioranza (9 voti) la mozione promossa da Mancini, Castellari e Puletti (Lega). Sei astenuti della minoranza, voto contrario del M5S
19 Mar 2024 14:45
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(Acs) Perugia, 19 marzo 2024 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, a maggioranza (9 voti favorevoli), la mozione di Valerio Mancini, Marco Castellari e Manuela Puletti (Lega) che chiede alla Giunta di esprimere “Contrarietà all'istituzione del Parco nazionale ‘Catria, Nerone e Alpe della Luna’”. Astenuti i consiglieri della minoranza con De Luca (M5S) che ha invece espresso un voto contrario.
La Giunta regionale, attraverso il vicepresidente ed assessore all’Ambiente, Roberto Morroni ha precisato, dopo aver annunciato il voto favorevole, che si atterrà al dispositivo solo nel momento in cui la Regione verrà investita dal procedimento in questione visto che, ad oggi – ha specificato - non è arrivato sul tavolo dell’Esecutivo alcun atto ufficiale rispetto all’istituzione del suddetto Parco.
Illustrando l’atto di indirizzo in Aula, Mancini ha spiegato e ricordato che “lo scorso 26 gennaio 2024 si è svolto a Sansepolcro un incontro promosso dal Comitato Promotore del Parco Nazionale Catria, Nerone e Alpe della Luna e ospitato dalla Fondazione Progetto Valtiberina presso il Centro Congressi ‘La Fortezza’. L’evento è stato organizzato allo scopo di aprire un dibattito pubblico relativo alla proposta, già in essere da alcuni anni, di istituire un Parco nazionale che comprenda le aree interne dell’Appennino, ovvero dell’Alta valle del Tevere, dell’Alta Umbria e delle vallate marchigiane del Metauro, del Candigliano, del Burano e del Sentino. In passato, nel 2015, è stata depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge per istituire questo parco, che avrebbe circa 32mila ettari, coinvolgendo 20 comuni, 4 province e 3 Regioni. Nel settembre 2018 il Comune di Città di Castello ha approvato un ordine del giorno con il quale si impegnava il medesimo Comune ad esprimere una posizione contraria rispetto all’istituzione del Parco, che finirebbe per danneggiare i nostri agricoltori, gli allevatori e tutti gli operatori delle attività agrosilvopastorali: soggetti che hanno investito nelle loro attività e che dispongono delle conoscenze, della tradizione e della cultura per tutelare l’ambiente e la biodiversità”. Mancini ha ribadito e sottolineato che “iniziative come questa devono trovare la condivisione di ogni livello istituzionale. Si tratta di progetti – ha detto – che vanno avviati con l’avallo delle istituzioni e dei cittadini con i quali va messo in atto un concreto confronto e condivisione”.
Interventi:
Manuela Puletti (Lega): “Ringrazio il collega Mancini per aver portato in Aula questo argomento attraverso un atto che ho convintamente firmato. Auspico una chiara presa di posizione da parte di questa Assemblea dove atti analoghi sono già stati presentati in passato. L’ipotesi di questo parco prevede 32 mila ettari di territorio e poggia su tre regioni e 28 comuni. Si tratta di un Disegno di legge presentato in parlamento nel 2015 da forze della sinistra. L’istituzione del parco manca della condivisione di chi vive il territorio interessato che verrà sottoposto a concrete limitazioni. In Umbria di parchi ce ne sono già abbastanza e non c’è bisogno di nuovi per difendere il nostro patrimonio regionale. Diciamo no a questo parco sia per i vincoli, per l’estensione e per il mancato coinvolgimento dei cittadini. La posizione del mondo venatorio e della pesca sportiva non è stata richiesta. Auspico la contrarietà dell’Aula al progetto”.
Thomas De Luca (M5S): “Abbiamo la dimostrazione di come la destra in Umbria pensi ad una politica ‘nera’ in fatto ambientale. Ricordo che i parchi, come accade in altre realtà nazionali, rappresentano grandi opportunità, ricchezza ambientale e quindi turistica, ma anche ricchezza per l’agricoltura, come accade ad esempio in Alto Adige. Ma questa destra continua a dire che i vincoli ambientali bloccano l’agricoltura, quando invece è l’esatto contrario. Io parlerei invece di un’Umbria interamente parco nazionale e quindi della massima protezione dell’integrità e della salute. Il meccanismo della destra prevede sempre più chimica e l’utilizzo di allevamenti ed agricoltura intensivi che rodono il patrimonio di fertilità dei suoli e delle terre. Agricoltori costretti ad utilizzare prodotti nelle mani di multinazionali che detengono i brevetti. I parchi regionali, grazie alla destra, sono diventati deserti, gabbie in cui all’interno i cittadini, per muovere una paglia devono subire vessazioni inutili, il problema è l’incapacità di gestire le aree protette e non le aree protette intese nel vero senso del termine”.
Vincenzo Bianconi (Gruppo misto): “Questo tema porta con sé una visione del mondo e dello sviluppo del proprio territorio. Per fare una valutazione oggettiva servono elementi base grazie ai quali è possibile giungere ad un giudizio razionale e non di pancia. È fondamentale la condivisione delle informazioni e di accurate analisi di verifica in aree in cui all’interno ci sono parchi che funzionano e garantiscono la qualità della vita, dell’ambiente e di uno sviluppo economico che funziona. Per l’Umbria occorre una visione omogenea e coerente, la nostra regione dovrebbe essere un intero parco nazionale perché il nostro è un luogo ad alta etica, in tutto. La gestione deve tenere conto del coinvolgimento delle persone e nel caso dell’oggetto di questa mozione non è stato previsto, per questo annuncio il mio voto di astensione”.
Michele Bettarelli (Pd): “Questa discussione viene molto da lontano e recentemente ha trovato luogo nei Consigli comunali dell’Alto Tevere e di Città di Castello. Come in tutte le situazioni ci sono vantaggi e svantaggi, ma in questo caso sono molti gli svantaggi segnalati da agricoltori ed imprenditori interessati dall’istituzione del parco. Un buon amministratore, prima di decidere, deve approfondire la situazione al meglio, attraverso analisi più dettagliate su ogni aspetto. Prima di esprimerci con un voto sarebbe auspicabile un approfondimento con dati alla mano da programmare in Commissione. Dobbiamo capire bene le conseguenze sul versante umbro. Come gruppo, stante la situazione, qualora non avvengano ulteriori approfondimenti sulla questione ci asterremo”.
Valerio Mancini (Lega): “Il nostro no al parco è motivato dal fatto che non c’è mai stato un contatto formale con le istituzioni e quindi per la mancanza della partecipazione dei rappresentanti dei cittadini e dei cittadini stessi. In cinque anni non sono mai state coinvolte le istituzioni locali. Noi auspichiamo un tavolo di discussione con le realtà istituzionali, sociali ed economiche locali. Il tema dei parchi è un tema reale, come quello del Trasimeno che abbiamo trattato ed affrontato in Commissione. Il parco va fatto funzionare al meglio, altrimenti mette muri. Tuttavia questo nostro no non sarà per sempre, potremo cambiare idea se viene garantita la partecipazione delle realtà istituzionali del territorio. I cittadini e le istituzioni devono essere attori di una sana protezione dell’ambiente”.
Roberto Morroni (assessore regionale Ambiente): “Al momento non esiste alcun atto ufficiale di coinvolgimento della Regione nel processo partecipativo. La cosa, di fatto, per noi non esiste, ed è dunque difficile pronunciarsi su qualcosa che non esiste. Avvieremo ovviamente una discussione di orientamento qualora dovesse arrivare una proposta. Il procedimento è ben scandito dalla legge che assegna alle Regioni un ruolo preminente e non residuale. Qualora dunque vi fosse una materializzazione dell’ipotesi in questione manifesteremo una contrarietà. Ritengo però singolare che l’Aula si pronunci su qualcosa che non esiste. Se tuttavia dobbiamo esprimerci precisiamo che la Giunta manifesterà il proprio giudizio solo nel momento in cui verrà investita di un siffatto procedimento”. AS