CONSIGLIO REGIONALE: NUOVI STRUMENTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE – L’AULA HA APPROVATO A MAGGIORANZA IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA

L’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni ha approvato nella seduta di stamani un disegno di legge della Giunta regionale relativo ad alcune modifiche alla legge n. 24/1997 concernente “provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione”.
“La legge – come ha sottolineato il relatore di maggioranza, Barberini (PD) - riconosce un importante ruolo alla cooperazione, valorizzando sia lo scopo mutualistico, che il principio della intergenerazionalità del capitale umano ed economico delle imprese cooperative”. Critica invece l’opposizione. Per il relatore di minoranza, Nevi (PdL), con questa legge “avviene un diverso trattamento tra Centrali cooperative e associazioni di categoria”. Cirignoni (Lega Nord) ha definito la legge “uno schiaffo in faccia alle medie e piccole imprese”, mentre Monacelli (Udc), che si è astenuta, ha lamentato “la mancanza, per questo provvedimento, di un approfondito dibattito consiliare sulla economia umbra e sulle scelte più appropriate per sostenerla e rilanciarla”. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi.

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28 Set 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 28 settembre 2010 – Con 15 voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra, 10 contrari (Pdl e Lega) e uno astenuto (Monacelli – Udc), il Consiglio regionale ha approvato stamani il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale concernente: “Modificazioni ed integrazioni della legge regionale n. 24/1997 (Provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione)”.

Tra i principali interventi previsti per il sostegno della cooperazione: favorire l’accesso al credito, la nascita di nuove imprese cooperative, l’integrazione e la creazione di reti stabili di imprese cooperative, la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, il trasferimento e l’innovazione tecnologica. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi ha assicurato che questa modifica alla legge del 1997 “è soltanto il primo passo perché, con urgenza, rivisiteremo anche la legge 5/1990 sull’artigianato, la legge 12 del 1995 per il supporto allo start up di imprese innovative e la legge 12 del 1997 in materia di incentivazione al commercio. Si tratta – ha spiegato - di un insieme di provvedimenti legislativi che riteniamo datati e che quindi necessitano di essere riarticolati in funzione delle esigenze di tutte le imprese”. Presentando la legge in Aula, il relatore di maggioranza, Luca Barberini (PD) ha evidenziato che “l’obiettivo è quello di trasformare la legge preesistente in un quadro normativo di principio, riservando poi ai documenti specifici della programmazione regionale l’individuazione degli strumenti di attuazione. Le finalità del disegno di legge mostrano dunque la rilevanza ed il ruolo che si vuole riconoscere alla cooperazione, valorizzando sia lo scopo mutualistico attraverso la fornitura diretta ai componenti dell’organizzazione (soci) di beni e servizi o occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose di quelle offerte dal mercato, che il principio della intergenerazionalità del capitale umano ed economico delle imprese cooperative. L’impresa cooperativa viene considerata a tutti gli effetti impresa del sistema produttivo capace di rispondere alle necessità di crescita e di sviluppo della cooperazione. Sulla base di questa premessa va considerata la modifica dell’articolo 5 della legge regionale 24/1997 per cui la Regione tenderà a favorire: l’agevolazione per l’accesso al credito delle imprese cooperative ed il potenziamento dei fondi rischi dei Consorzi di Garanzia; la nascita di nuove imprese cooperative e la loro crescita dimensionale, lo sviluppo ed il consolidamento di quelle esistenti; l’acquisizione di servizi specialistici per il miglioramento della struttura organizzativa, l’accesso a nuovi mercati e lo sviluppo di nuove forme di responsabilità sociale; l’integrazione e la creazione di reti stabili di imprese cooperative; la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nonché il trasferimento e l’innovazione tecnologica. Questa proposta si inserisce tra le azioni e misure individuate nel documento annuale di programmazione (Dap) nell’ambito delle ‘questioni di fondo nello scenario della fine legislatura – Umbria gli interventi anticrisi’. In coerenza con il Dap gli interventi a favore delle imprese, tra i quali quelli del settore della cooperazione, vengono definiti mediante gli atti di programmazione che riguardano ‘Norme in materia di sviluppo, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale’. Nello specifico, il programma annuale di politica industriale per lo sviluppo, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo regionale si occupa di cooperazione (fondo relativo agli investimenti della cooperazione e fondo rischi delle cooperative artigiane, di garanzia e consorzi fidi). Per quanto concerne il fondo per gli investimenti della cooperazione (Foncooper), viene modificato il Fondo rotativo istituito e riguarda la revisione dei criteri di gestione delle risorse del Foncooper. Il Fondo è divenuto di totale proprietà regionale. I beneficiari del fondo sono tutte le Pmi cooperative ad eccezione di quelle operanti nel comparto agricolo, del commercio e dei servizi. Altre modifiche riguardano la Consulta regionale della cooperazione ed ai suoi compiti. Si tratta dell’apporto di semplificazione e al tempo stesso il rafforzamento delle competenze, in quanto potrà proporre indirizzi e proposte per il raggiungimento delle finalità della legge, azioni positive per l’inserimento lavorativo, in ambito cooperativo di persone svantaggiate e in particolare disabili e azioni positive per una migliore occupazione delle donne favorendo processi per la valorizzazione delle stesse. E’ previsto un contributo regionale per sostenere attività di studio e di ricerca sulla cooperazione favorendo una collaborazione stabile tra Agenzia Umbria Ricerche (Aur), Camere di commercio e Centrali cooperative al fine di realizzare studi che possano supportare le politiche regionali di programmazione e di intervento per le stesse cooperative e assicurare agli altri organismi operanti in tale settore la fruibilità di tutte le informazioni relative alle cooperative umbre. Con la legge viene anche previsto che l’attività di promozione sui mercati dei soggetti operanti nel settore della cooperazione, è parte delle politiche regionali in materia di internazionalizzazione. Per la copertura finanziaria degli interventi si fa fronte con gli attuali stanziamenti del bilancio regionale 2010.   Diversa la valutazione sulla legge da parte del relatore di minoranza, Raffaele Nevi (PdL) secondo il quale: “anche in passato il centrodestra ha portato avanti una battaglia per la cooperazione quale elemento essenziale per il progresso sociale ed economico dell’Umbria. Non è vero che il PdL è contro la cooperazione. Chiediamo di sapere comunque dalla Giunta quanto essa sta facendo in merito alla legge sulla competitività approvata nella precedente legislatura dove si è affermato il principio che le piccole e medie imprese e le cooperative rappresentano un corpo unico, soggetti fondamentali per lo sviluppo economico della regione stessa. Proprio attraverso questa legge si individuarono strumenti atti a favorire la crescita competitiva di tutte le imprese, cooperative e non. E’ importante tuttavia che il mondo della cooperazione non ritorni in una nicchia assistita, ma vada sempre più nella direzione del mercato. Capiamo comunque che per certi versi, nella cooperazione sociale, siano giuste forme assistenziali. Le nostre perplessità su questa legge riguardano il finanziamento alle centrali cooperative, già previsto nella legge regionale del 1997. Come Regione sono stati tagliati tutti i finanziamenti pubblici diretti alle associazioni di categorie agricole, artigiane, ecc. Un atteggiamento assistenzialista impedito anche dalla Commissione europea. Finanziamento che viene invece riproposto, con questa legge, per la cooperazione e quindi per le centrali cooperative e per il loro funzionamento. Su questo continuiamo ad esprimere le nostre perplessità. Lo stanziamento di 91 mila euro non è irrilevante. Dubbi e perplessità ne abbiamo anche per quanto riguarda il finanziamento per studi e ricerca di 51 mila euro per un non meglio specificato studio e approfondimento sullo sviluppo della cooperazione. Non vorremmo che ci sia uno studio sulla cooperazione e non sull’artigianato o sull’agricoltura”.   Al dibattito ha preso parte anche il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che ha sottolineato come questa legge rappresenti “uno schiaffo in faccia alle piccole e medie imprese perché si fa una scelta netta a favore delle cooperative mettendole di fatto sotto l'ala protettrice del partito di maggioranza, a svantaggio delle piccole e medie imprese. Lo stanziamento di 50mila euro serve solo a dare poltrone e creare i presupposti di ritorni politici dal punto di vista dei voti. Il mondo delle cooperazione è importante per l'economia umbra, ma questo provvedimento non serve affatto. Al più la legge si doveva limitare a restringere il numero eccessivo dei componenti della consulta”. Prima del voto, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi ha ricordato che “fin dal Dap del 2007 è emersa la necessità della rivisitazione della legge 24/1997, ribadito poi negli anni successivi fino ad oggi. Gli stanziamenti finanziari dell’attuale legge sono già previsti nel bilancio 2010. La rivisitazione dell’articolato della precedente legge 24 è il frutto di un lungo confronto che ha riconfermato come modifiche utili al sostegno dell’impresa cooperativa. Comprendo e condivido quanto sottolineato nella relazione di minoranza rispetto all’attenzione al mondo dell’impresa, ma mi convince poco la divaricazione tra mondo dell’impresa cooperativa e non. Questo provvedimento legislativo rientra nel solco delle indicazioni che abbiamo già posto nelle dichiarazioni programmatiche, cioè della necessità che nella nostra regione si vada rapidamente alla rivisitazione di una serie di leggi regionali al fine di venire incontro alle necessità delle imprese nel loro complesso. Rivisiteremo quindi la legge 5 sull’artigianato, la legge 12 del 1995 per il supporto allo start up di imprese innovative e la legge 12 del 1997 in materia di incentivazione al commercio. Si tratta di un insieme di provvedimenti legislativi che riteniamo datati e che quindi necessitano di essere riarticolati in funzione delle esigenze delle imprese, complessivamente intese. Siamo partiti da questo primo atto che non riguarda maggiori spese rispetto a quanto già previsto in bilancio. L’attività di ricerca dell’Aur verrà svolta congiuntamente con le Camere di commercio e con le Centrali cooperative. Non bisogna mai sottovalutare l’attività di studio e di ricerca, una sollecitazione, tra l’altro, giunta da tutto il mondo cooperativo. Questa legge è estremamente rispondente alla realtà attuale”.   Due gli interventi per le dichiarazioni di voto. RAFFAELE NEVI (PdL): “UNA SCELTA CHE PREMIA LE CENTRALI COOPERATIVE E NON LE IMPRESE AGRICOLE E ARTIGIANE” - “Voteremo no e siamo contrari a questa legge perché vengono modificati i beneficiari dei finanziamenti. Una parte delle risorse previste in bilancio vengono esternalizzate per destinarle all’Aur e alle Centrali cooperative. Viene così modificato anche lo stanziamento diretto alle cooperative. Il fatto incredibile è che avviene un diverso trattamento tra Centrali cooperative e associazioni di categoria. Si tratta di una scelta politica di privilegio di una parte rispetto ad una altra”.   SANDRA MONACELLI (Udc) “UNA LEGGE INUTILE – Un provvedimento del genere avrebbe dovuto far seguito ad un approfondito dibattito consiliare appositamente convocato sulla economia umbra e sulle scelte più appropriate per sostenerla e rilanciarla. Abbiamo sprecato l'ennesima occasione di discutere delle mille e 156 imprese cooperative attive. Dovremmo ad esempio chiederci e capire come è possibile che ci sia gente fuori da questa istituzione che chiede raccomandazioni per lavorare nelle cooperative, fino a 5 euro l'ora. Questo provvedimento non aiuta affatto le cooperative. Di fatto si propone solo di mantenere le situazioni come stanno. Per questi motivi al momento del voto mi asterrò, ma sono convinta che una legge così non serve proprio a nulla”.   AS/as - GC/gc   SCHEDA DELLA LEGGE Favorire l’accesso al credito, la nascita di nuove imprese cooperative, l’integrazione e la creazione di reti stabili di imprese cooperative, la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, il trasferimento e l’innovazione tecnologica. Sono questi i principali interventi previsti per il sostegno della cooperazione, indicati nel disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale concernente “Modificazioni e integrazioni alla legge regionale n. 24/1997 (Provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione). Tra le novità della legge, il sostegno da parte della Regione, attraverso un contributo regionale (per il 2010 di 51mila645 euro), per le attività di studio e di ricerca sulla cooperazione favorendo una collaborazione stabile tra Agenzia Umbria Ricerche, Camere di Commercio e Centrali Cooperative al fine di realizzare studi che possano supportare le politiche regionali di programmazione e di intervento per le stesse cooperative e assicurare agli organismi pubblici e privati, operanti nel settore, la fruibilità delle informazioni e dei dati relativi alle cooperative umbre, nonché per monitorare gli effetti degli interventi pubblici destinati al medesimo settore. Viene anche prevista la Conferenza regionale della cooperazione, con la finalità di favorire il confronto sulle politiche di sviluppo delle imprese cooperative nell'economia regionale ed il rafforzamento dei rapporti fra la cooperazione, i soggetti istituzionali e le altri parti sociali. Nella legge vengono individuate ulteriori modifiche atte a migliorare gli interventi a carattere orizzontale e le funzioni degli organismi già operanti, sempre nella logica del ‘quadro di principio’. La legge interviene poi sulla Consulta regionale della cooperazione, organismo già operativo, relativamente ai suoi compiti nell'ottica della semplificazione e al tempo stesso con l'intento di rafforzarne le competenze. Si prevede una riduzione da 6 a 3 dei suoi membri che vengono eletti dal Consiglio regionale, scelti tra esperti in materia di cooperazione. Vengono anche ampliate le competenze della Consulta, in particolare riguardo alla possibilità di proporre indirizzi e proposte per il raggiungimento delle finalità della legge in questione, azioni positive per l'inserimento lavorativo, in ambito cooperativo di persone svantaggiate ed in particolare disabili e azioni positive per una migliore occupazione delle donne, favorendo processi per la valorizzazione delle stesse in ambito professionale e direzionale dell'impresa cooperativa. Da sottolineare che, con questa iniziativa legislativa, la Regione intende valorizzare: lo scopo mutualistico, che si individua nel fornire direttamente ai componenti dell'organizzazione (soci), servizi, beni o occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero dal mercato; il principio della intergenerazionalità nel capitale umano ed economico dell'impresa cooperativa. Le modifiche proposte con il disegno di legge in questione tendono, quindi, a trasformare il previgente testo di legge in un "quadro normativo di principio" lasciando poi ai documenti specifici della programmazione regionale l'individuazione di strumenti di attuazione. AS/As

Ultimo aggiornamento: 28/09/2010