CONSIGLIO REGIONALE (5) – SERVIZI SANITARI: “DIFFICOLTÀ DI ACCESSO PER DISABILI GRAVI” - VOTO UNANIME DELL'AULA SULLA MOZIONE DI BOTTINI (PD) E BUCONI (PSI) PER UNA SANITÀ UMBRA PIÙ ACCOGLIENTE ED EFFICIENTE

Voto unanime del Consiglio regionale sulla mozione a firma Bottini (PD) e Buconi (PSI) concernente le “difficoltà di accesso della persone con disabilità complessa ai servizi sanitari”. Attraverso questo atto di indirizzo viene impegnato l'Esecutivo di Palazzo Donini ad introdurre elementi che possano ulteriormente avvicinare il mondo della sanità ai bisogni di coloro che convivono con forme invalidanti complesse, a cui spesso si aggiungono difficoltà nell'esprimere all'esterno il proprio stato di salute. La Giunta viene anche sollecitata a prevedere “pratiche gestionali inerenti il rapporto tra persona disabile grave e interventi sanitari. Per quanto riguarda invece il Pronto soccorso ospedaliero, nell'atto viene sottolineata l'esigenza di “introdurre una corsia preferenziale di accesso”.

Data:

29 Mag 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 29 maggio 2012 - “Introdurre elementi che possano ulteriormente avvicinare il mondo della sanità ai bisogni di coloro che convivono con forme invalidanti complesse, a cui spesso si aggiungono difficoltà nell'esprimere all'esterno il proprio stato di salute”. È questo l'obiettivo della mozione “Accesso ai servizi sanitari per le persone con disabilità” presentata da Lamberto Bottini (PD) e Massimo Buconi (Psi) ricevendo subito e senza dibattito il voto unanime dell'Aula.

Questo atto di indirizzo, che pone l'accento sulle “difficoltà di accesso della persone con disabilità complessa ai servizi sanitari” impegna l'Esecutivo di Palazzo Donini a rafforzare il ruolo dei medici di assistenza primaria e dei pediatri di libera scelta, in collaborazione con i servizi ed i centri di riferimento, nell'indicare i percorsi di salute dei propri assistiti con disabilità intellettiva. In questo senso vanno incaricati il medico di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta, in collaborazione con i servizi ed i centri di riferimento, alla compilazione di una carta sanitaria personale, da aggiornare periodicamente, in cui sia riassunta la storia naturale della patologia di cui la persona è affetta e dare informazioni che facilitino l'incontro e la conoscenza. Occorre poi predisporre, per persone con disabilità intellettiva e per problematiche non di urgenza percorsi per l'assistenza specialistica territoriale, da inserire nell'ambito di quelli esistenti, anche con il metodo Rao, dove esercitino operatori sanitari e volontari, adeguatamente formati, con compiti di ascolto, valutazione del bisogno ed indirizzo per l'accesso al percorso personalizzato di cura. Si chiede poi di predisporre per problematiche urgenti una corsia preferenziale di accesso nei Pronto Soccorso, dove il paziente sia valutato in maniera facilitata per la definizione dei codici, sia organizzato uno spazio dedicato per l'attesa, dove consentire la presenza di un familiare o accompagnatore e sia possibile coinvolgere volontari con competenze professionali a supporto della persona e della famiglia. Altra indicazione riguarda l’organizzazione di eventuali ricoveri nei reparti di competenza, anche affidando alla persona con disabilità intellettiva un medico di riferimento che ne segua il percorso e garantisca il coordinamento complessivo degli interventi e dove sia possibile favorire, anche in questa fase, il coinvolgimento di volontari, con competenze professionali a supporto della persona e della famiglia. Occorre infine inserire nei percorsi formativi obbligatori degli operatori sanitari del Servizio sanitario regionale un tempo di formazione non inferiore al 10 per cento con lo scopo di sensibilizzare, aggiornare e responsabilizzare alcune figure professionali, per la conoscenza delle modalità di ascolto e di risposta alle problematiche dei pazienti con disabilità intellettiva. RED/as

Ultimo aggiornamento: 29/05/2012