(Acs) Perugia, 22 marzo 2011 – Il Consiglio regionale dell'Umbria ha “preso atto”, durante la seduta di questa mattina, della Relazione sulle attività delle organizzazioni iscritte al registro regionale del volontariato e sullo stato dei rapporti del volontariato con gli enti locali nell'anno 2010. Il documento, presentato in Aula da Massimo Buconi (presidente della III Commissione), spiega che “la Giunta regionale ha adottato nel marzo 2010 le 'Linee guida per la gestione del registro del volontariato', procedendo a richiedere a tutte le associazioni di volontariato iscritte e a tutti i Comuni le informazioni utili a verificare il possesso dei requisiti richiesti in ordine all'operatività e alla loro cessazione, nonché la specificazione dei rapporti con gli enti locali. L'esito della revisione ha determinato la cancellazione dal Registro di numerose organizzazioni: nella provincia di Perugia sono state 354 le associazioni che hanno inviato le relazioni ai Comuni mentre in quella di Terni sono state 140. A fronte di 40 nuove domande di iscrizione al Registro soltanto 34 hanno avuto esito positivo.
Molte organizzazioni si sarebbero sciolte o avrebbero cessato di operare a causa di difficoltà economiche ed organizzative e della diminuzione dei soci. 113 sono state le cancellazioni dal registro operate nel 2010: 50 per doppia iscrizione al Registro di promozione sociale e a quello del volontariato, 50 per mancato rispetto degli obblighi stabiliti dalla legge regionale 15 del 1994, 7 per perdita dei requisiti, 4 per auto-scioglimento, 1 per richiesta dell'associazione e 1 per aver ottenuto il riconoscimento di Organizzazione non governativa.
Al 20 dicembre 2010 risultavano iscritte al Registro 517 organizzazioni di volontariato: si conferma la tendenza a prestazioni non solo di tipo assistenziale ma orientate a politiche di inclusione e di prevenzione di condizioni di disagio. Sono in aumento le iniziative di salvaguardia ambientale, di protezione civile, di sostegno alle attività culturali e artistiche. Non aumentano le associazioni che operano nel settore sanitario ma molte si quelle iscritte svolgono attività sociali rivolte alla sensibilizzazione su problematiche connesse a gravi patologie”. MP/