COMMEMORAZIONI: “UN MONITO AFFINCHÈ LE ISTITUZIONI SI IMPEGNINO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO” - GORACCI (PRC) SUL 54ESIMO ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIE NELLA MINIERA BELGA DI MARCINELLE

Nel 54esimo anniversario dell'incidente che di Marcinelle, che costò la vita a 136 minatori italiani, il consigliere regionale Orfeo Goracci ricorda quelle vittime del lavoro traendo spunto dalla ricorrenza per sollecitare un maggiore impegno contro gli infortuni e le morti bianche.

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09 Ago 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 9 agosto 2010 - “Proprio ieri ricorreva il 54esimo anniversario della tragedie nella miniera belga di Marcinelle dove morirono 262 persone di una decina di nazionalità, con il triste primato italiano di 136 connazionali tra i deceduti. Particolarmente opportuno e apprezzabile è stato il fatto che il Museo dell’emigrazione di Gualdo Tadino 'Pietro Conti' abbia voluto adeguatamente ricordare questa data”. Lo sottolinea il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc) ricordando “una tragedia sul lavoro che ha visto morire nelle viscere della terra di una miniera tanti emigranti italiani”.

“I 136 italiani morti a Marcinelle – continua Goracci - erano persone emigrate in un altro paese per cercare lavoro e guadagnarsi 'un tozzo di pane'. Quella tragedia ci deve essere di monito, soprattutto nella nostra Umbria, per ricordare la piaga delle morti sul lavoro che dà alla nostra Regione un triste e non invidiabile primato. Agli incidenti mortali sul lavoro ci siamo assuefatti, per cui ognuno di essi diventa un piccolo fatto di cronaca con le stesse istituzioni e le categorie sociali di riferimento disattente. Assistiamo al massimo a qualche scontata litania o comunicato di sconcerto e biasimo, sempre dopo il fatto tragico. Questo fenomeno – evidenzia Goracci - è ancor più accentuato quando gli incidenti mortali colpiscono lavoratori non umbri e soprattutto extracomunitari che sono meno organizzati, più deboli, più esposti, meno tutelati e protetti, più sfruttati. Che il 54esimo anniversario di Marcinelle ci serva dunque affinché lo Stato (anche se purtroppo l’ultima manovra finanziaria ha previsto tagli molto pesanti anche in questo delicatissimo settore), le Regioni, le istituzioni locali, le organizzazioni e gli uffici periferici preposti facciano sempre più la loro parte e il loro dovere con azioni concrete di controllo, prevenzione e, quando necessario, repressione per la sicurezza sul lavoro. È questo uno dei campi dove è ben individuabile il livello di civiltà di un paese”.

Secondo l'esponente di Rifondazione comunista il ricordo della strage di Marcinelle può anche portare ad ampliare i compiti e le funzioni del Consiglio regionale dell’emigrazione, “uno strumento organizzativo per tenere rapporti positivi e costruttivi con tanti nostri corregionali che sono sparsi in tutti i continenti, che svolge una utile funzione di memoria, ricordo, legame con le proprie radici, ma può trasformarsi in motore di sviluppo di relazioni e legami culturali ed anche di cooperazione economica”. MP

Ultimo aggiornamento: 09/08/2010