CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: “BENE I 44 MILIONI PER I CASSINTEGRATI DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE, MA NON BASTA” – PER VINTI (PRC-SE) “LA VERA SVOLTA È L'ISTITUZIONE DEL REDDITO SOCIALE”

Stefano Vinti, capogruppo di Prc-Se in Consiglio regionale, valuta positivamente “lo stanziamento di 44 milioni di euro per i cassaintegrati da parte della Regione Umbria”. Vinti ritiene si tratti di un atto concreto per affrontare la crisi , accanto al quale andrebbero previsti “interventi di sistema,come l'introduzione del reddito sociale, per dare risposte concrete ad una società e ad un mondo del lavoro in continua modificazione”.

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24 Nov 2009 00:00

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(Acs) Perugia, 24 novembre 2009 – “Diamo un giudizio positivo sullo stanziamento della Regione Umbria di 44 milioni di euro per i cassaintegrati. È un atto concreto, a fronte della crisi che sta colpendo le famiglie e le imprese italiane e umbre e della contemporanea assenza di politiche del governo Berlusconi che ha di fatto riversato sulle Regioni l'onere di dare risposte alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno già perso il lavoro o lo stanno per perdere”. Così si esprime Stefano Vinti, capogruppo di Prc-Se nel merito dei provvedimenti varati nei giorni scorsi dall’Esecutivo di Palazzo Donini.

Critico invece l’esponente di Rifondazione sulle misure adottate dal governo nazionale che a suo giudizio “coincidono con iniziative a sostegno del credito che nella maggior parte dei casi, come denunciano anche le principali associazioni dei consumatori, non si riflettono su un sostegno ai redditi ed alle imprese. In definitiva – spiega Vinti - le uniche iniziative assunte dal governo sono a favore degli istituti di credito, che negli anni e nonostante tutto hanno visto aumentare i profitti, con buona pace di chi invece sta pagando il prezzo più alto della crisi e delle Regioni chiamate a stornare cifre sempre più consistenti dai propri bilanci per evitare una vera e propria macelleria sociale”. Vinti giudica un fatto positivo che anche l'Umbria si prodighi “per un sostegno reale a chi rischia il proprio posto di lavoro, ciò nonostante – aggiunge - non possiamo non sottolineare come questo programma di interventi rischi di rimanere un semplice palliativo a fronte dell'urgenza di interventi strutturali e profondamente innovativi del sistema degli ammortizzatori sociali. Senza misure di ampio respiro, infatti, il pericolo che le somme stanziate vengano ingoiate dal pozzo senza fondo della crisi è più che reale”. Il capogruppo di Rifondazione comunista annuncia poi che il suo partito è impegnato in queste settimane in una battaglia a sostegno della proposta di legge regionale per l'istituzione del reddito sociale, misure di sostegno ai disoccupati, agli inoccupati ed ai precari. La proposta di legge, come spiega Vinti, “oltre a voler essere uno strumento efficace di risposta a questa crisi economica e per evitare il ripetersi di simili congiunture, prende atto delle profonde modificazioni e trasformazioni che il sistema del lavoro ha subito negli ultimi decenni”. “Il lavoro a tempo pieno e per tutta la vita – sottolinea il consigliere regionale - è stato fortemente messo in discussione da una radicale trasformazione delle forme della produzione e di regolazione dei rapporti fra impresa e lavoro, dalla decentralizzazione della produzione e dalla flessibilità della prestazione. Una vera e propria rivoluzione in negativo che ha di fatto reso insufficienti gli ammortizzatori sociali che abbiamo conosciuto fino ad ora. Oggi – aggiunge - non sono solo gli operai in senso stretto che vedono messi a rischio il futuro, l'occupazionale e il reddito, ma anche gli artigiani, i piccoli esercenti, gli impiegati negli studi professionali che rappresentano un pezzo importante del mondo del lavoro che la politica e le istituzioni non possono ignorare”. Vinti conclude proponendo: “Accanto a misure giuste, come quella adottata dalla Regione in favore dei cassa integrati, servono interventi di sistema per dare risposte concrete ad una società e ad un mondo del lavoro in continua modificazione. L'introduzione del reddito sociale, come per esempio già ha fatto il Lazio, può rappresentare un elemento importante per invertire la tendenza degli ultimi anni, dove la dequalificazione del lavoro, il crollo del potere di acquisto dei redditi e il venir meno di tutele e garanzie per le fasce più deboli della società sono stati una costante a scapito della dignità e della qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 24/11/2009